Competizione tra compagni

Salve, sono un ragazzo che gioca da tempo a calcio, ho fatto anche calcio professionistico. Sono sempre andato per la mia strada nel senso giocavo senza pensare con chi competevo per il posto e di conseguenza giocavo sempre. Dopo che sono tornato nel mio quartiere a giocare nei dilettanti ho cominciato a vivere male la competizione in particolare con una persona che mi faceva e fa anche adesso innervosire tantissimo per i suoi modi, si vuol far vedere forte e sicuro ma nel fondo non lo è. Ho scoperto tempo fa che pagava il mister per giocare, quindi non ho avuto speranze per tutto l'anno, ora che sta per iniziare l'anno calcistico non sopporto questa situazione che si potrebbe ripresentare, non vivo bene la competizione.
Devo dire che il problema sono anche io che ho eccesso di ansia da prestazione...il bisogno di conservare ad ogni costo il ruolo di prestigio m'impone la ricerca di giustificazione ogni volta che faccio una prestazione insufficiente e metto in dubbio le mie capacità, sono veramente insicuro delle mie doti. Sicuramente do troppa importanza a questo sport. Non lo vivo come divertimento anche perché ci portano ad essere competitivi...non ce la faccio. Sembra assurdo ma se non ci fosse questa competizione sarei molto più sicuro e giocherei molto bene e rilassato. Non la vivo bene. Ed evito sempre un contatto con il mister...mentre gli altri ci scherzano e ridono io sono scostante...sono sempre serio, come se ci scherzassi fosse un modo di dirgli tranquillo mister se mi metti in panchina io sono tranquillo e non mi arrabbio. Grazie in anticipo, datemi una mano a capire e migliorare.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Il fatto di pagare per riservarsi un posto da titolarela distuba, va bene, ma non penso che si possa competere in questo senso. L'unico modo per farlo sarebbe iniziare una competizione basata su chi paga di più, non trova? L'evento appena citato, che lei usa per introdurre il suo malessere in generale, è importante, perchè lei stesso lo imputa come una delle cause dell'inizio di questo suo disagio.
D'altro canto, ci racconta di essere da sempre una persona con ansia da prestazione. Pensa che il fatto di aver dovuto rinunciare a giocare come professionista (a proposito, perchè ha smesso?) possa in qualche modo avere un collegamento con questa ansia da performance?

Inoltre lei dice di dare troppa importanza a questo sport. In effetti, dal suo racconto traspare che il modo in cui si percepisce all'interno della società (il prestigio, presumibilmente sociale) viene dal ruolo di titolare. Provi a riflettere su questo suo bisogno di prestigio, e da quali aspetti è caratterizzato il prestigio in generale (chi sono le persone che godono di prestigio, per esempio).

Inoltre, fare sport a livello amatoriale sarebbe un modo per tenersi in forma, svagarsi, scaricare la tensione in eccesso. Certo, un po di sana competizione non guasta e rende tutto più piccante. Ma quando l'ambiente sportivo trascura tutti questi aspetti a discapito della performance, può capitare di sentirsi inadeguati rispetto agli standard richiesti. Ha mai pensato di cambiare gruppo sportivo?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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dopo
Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Grazie mille Dottore per la risposta.
Pagare per giocare non mi sembra una cosa normale per fare sport. Diciamo che io ho sempre giocato per merito e se andavo in panchina era per demerito quindi andava bene cosi. A dir la verità l'ansia da prestazione la sento da quando ho incontrato questa persona che vuole stare perennemente in competizione con me, sembra assurdo ma ogni cosa che faccio io in campo lui mi imita, per carità è un buon giocatore (molto in sovrappeso) e fisicamente io sto molto meglio. Non riesco a capire che lui di 115 Kg e io di 80 possa giocare lui...io corro a destra e sinistra e lui non corre ed il calcio è fatto di corsa, non mi do pace su questa cosa.
Ho smesso di giocare da professionista perché ero molto giovane e piaceva divertirmi invece che fare sacrifici e su questo devo dire che non sono umile, mi sento ancora un giocatore professionista invece che amatoriale (dentro la mia testa)
Si do troppa importanza a questo sport perché avevo solo questo prima...adesso le cose sono cambiate, sto lavorando per dargli il giusto peso.
Sono sempre stato un protagonista del calcio sia nella società che nei compagni, avevano rispetto per me, sentivo la fiducia di loro nei miei riguardi, ero una persona che godeva di prestigio. Adesso percepisco che sono un giocatore normale nei loro occhi. Praticamente mi piace essere protagonista in questo sport, devo liberarmene perché per me è una situazione pesante, non vivo bene.
Tante volte penso che il mister mi mette fuori perché mi sento sicuro che sono il più forte. Ne devo uscire fuori!!
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Potrebbe essere che lei è ancora molto attacco al passato e non è riuscito a metabolizzare il suo cambio divita. Sembra quasi che voglia essere quello che era in un luogo e in un tempo che non permette l'esistenza di quella figura. Leo parla di demerito, se veniva messo in panchina, ma potrebbero esserci altri motivi (scelte strategiche o personali). Non veda, come amche con il suo compagno, tutto ciò che gli atri fanno come un attacco alla sua bravura sportiva.
Se sente il bisogno di uscirne fuori, prov a fissare un colloquio con un collega.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Grazie mille Dottore, si forse non sono ancora del tutto distaccato dal mio passato. Ora ho un'altra vita e vivo con un piede nel passato, penso sia anche una questione di crescita.
Dottore non capisco a cosa si riferisce sulle scelte strategiche o personali se vengo messo in panchina.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Nel senso che le scelte di una persona possono dipendere dq tante cose. Può essere messo in panchina perché il mister la vede stanca, perchè pensa che in quel momento sia meglio far giocare un altro, perchè ritiene che ci debba essere un turnover. Non solo perchè "non si è comportato bene, non è stato all'altezza, ha sbagliato, non se lo merita".
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dopo
Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Giusto Dottore, la domanda che mi faccio è perché nel dubbio sempre io?
Mi spiego meglio, fino adesso ho ricevuto complimenti per come sono andato poi da un giorno all'altro mi ha messo da parte senza motivo anche perché sono andato a chiedergli delucidazioni e mi ha detto che non è vero. Non mi è chiara questa cosa. Vado bene e poi di punto in bianco non mi considera più. Così il dubbio mi assale.
In genere quando uno fa qualcosa che non deve merita questo. Forse lo fa per mettermi sulle spine non so, perché mi sento titolare fisso.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Se la situazione le sembra insostenibile, cerchi un altro gruppo sportivo in cui ricominciare
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dopo
Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Grazie per le risposte Dottore. Cambierò.