disturbo ossessivo con crisi ansiose e depressive

Buonasera gentili Dottori.
Ho appena concluso una terapia cognitivo comportamentale da 8 mesi e, con l’aiuto anche di una terapia farmacologica, sono finora riuscito a gestire i sintomi dei pensieri intrusivi con crisi depressive e ansiose.

Dato che in terapia non siamo andati ad esplorare alcuni traumi passati ma il focus è stato sul presente e, nonostante i miei continui sforzi di parlare del passato, la mia attenzione veniva quasi esclusivamente focalizzata sul presente e sul sintomo e quindi ho deciso di intraprendere un percorso di natura psicodinamica.

In particolare, durante la terapia cognitiva, mi sono scoperto appassionato di Sigmund Freud e di psicanalisi, oltre che omosessuale - era un mio pensiero intrusivo, ma ho capito che avevo un’omofobia interiorizzata e ho accettato e reso pubblica la mia omosessualità - e mi sono rivolto ad uno specialista in zona (Lecce) di orientamento freudiano e ho iniziato a parlare del mio passato insieme alla scoperta dell’attrazione per le persone del mio stesso sesso - maschile - che l’analista ha subito ricondotto a un complesso di Edipo non risolto e ha collegato con la relazione con mio padre. Teorie che, nonostante la mia passione per Freud, mi pare siano comunque non applicabili al contesto odierno. Ho inoltre lavorato molto nella precedente terapia per rimuovere un’omofobia interiorizzata e il fatto che l’analista mi abbia detto tali cose non mi ha onestamente convinto molto tanto che ho disdetto le sedute successive. Tra l’altro prima della psicoterapia cognitivo comportamentale sono stato in terapia per altri problemi e per lungo tempo con diversi altri psicologi che non hanno fatto altro che accentuare alcuni miei problemi che ho tamponato con la terapia cognitiva e i farmaci.

Io purtroppo non ho molte competenze in materia per cui mi piacerebbe sapere come comportarmi, vorrei intraprendere un percorso conoscitivo interiore con uno specialista di orientamento psicanalitico freudiano e di esplorazione interiore totale ma le mie precedenti esperienze con specialisti - tranne quello della psicoterapia cognitivo comportamentale che però, sento che non può andare più di un certo limite esplorativo - si sono rivelate più fallimentari che di aiuto. Sento il bisogno di esplorare alcune mie tappe, ma avrei necessariamente bisogno di sapere che lo specialista a cui mi sto rivolgendo è davvero affidabile, non vorrei scherzare con la salute mentale. Potreste consigliarmi come procedere? Ho un senso di vuoto esistenziale e di incertezza di direzione nella vita che mi sta creando tantissima ansia.

Vi ringrazio molto,
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"non vorrei scherzare con la salute mentale"

Non lo faccia. Per questa ragione il collega Le ha suggerito di chiudere la terapia, non perchè basata sul sintomo come alcuni credono, ma perchè se anche Lei insistesse per anni alla scoperta di quelli che Lei definisce "traumi passati", con buona probabilità si ritroverebbe allo stesso punto cui è arrivato oggi, con parecchio denaro in meno e molti dubbi in più.

Lei sembra essere una persona ansiosa; spesso i dubbi esistenziali tradiscono una certa ansia. Probabilmente avrebbe bisogno di alleggerire tutto ciò, più che andare a caccia di risposte che, come ha potuto sperimentare, non sono state convincenti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica