Come posso gestire la situazione?

Buonasera, sono moglie di un ragazzo di 21 anni originario della Russia, ma italiano di adozione e mamma di un bimbo di quasi 4 mesi.
Quando io e mio marito ci conoscemmo, eravamo al primo anno di superiori (lui per vari motivi aveva ripetuto la terza elementare). Decidemmo di vivere insieme molto presto, dopo tre anni di conoscenza e uno di relazione e dopo qualche mese di convivenza iniziammo a cercare una gravidanza progettando contemporaneamente il matrimonio.
A gennaio, dopo un anno e mezzo di tentativi, scoprii di essere incinta e dopo l'incredulità iniziale ne fummo felicissimi. Ci sposammo ad aprile e il 10 settembre nacque nostro figlio.
Lui ha sempre espresso il desiderio di voler andare nel suo paese per saperne di più sul suo passato, dal momento che conosce i dati anagrafici della madre biologica al momento del parto, però ultimamente la vedo più un'ossessione che un desiderio.
Vedo che sta male perché questo desiderio non è facile da esaudire e non so come comportarmi nei suoi confronti perché non so cosa significhi essere adottati.
Vi chiedo, cosa potre fare nei confronti di mio marito che sembra fisso sul suo sogno? Non vorrei sbagliare a rispondere o a comportarmi, rovinando così il nostro rapporto
Vi ringrazio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

se suo marito sogna di contattare la propria madre biologica non penso che questo desiderio debba essere trattato come un'ossessione, ma come la legittima aspettativa di ricongiungersi alle proprie origini e di conoscere la persona dalla quale si è stati generati.

Lei dice che conosce i dati anagrafici della madre, quindi non mi sembra così difficile arrivare a raggiungerla e credo che esistano servizi appositi forniti da professionisti che si occupano di agevolare questi ricongiungimenti.

Quando un ragazzo adottato diventa genitore sente in maniera più impellente il bisogno di sapere "da dove viene" e quindi quello che suo marito sta esprimendo è una necessità reale e comprensibile.

Lo sostenga e lo incoraggi, in modo tale che non si senta solo nel percorrere la strada verso il ritrovamento della madre.

Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per aver preso i considerazione il mio "problema".
Io cerco di sostenerlo, solo che non capivo come mai improvvisamente tutta questa insistenza e Lei mi ha spiegato il perché quando dice che " un ragazzo adottato quando diventa genitore sente in maniera più impellente il bisogno di sapere da dove viene".
Lui ha intenzione di recarsi nel suo paese e restarci per un mese da solo.
La mia paura è la distanza per così tanto tempo ma soprattutto il fatto che possa abbandonare qua me e nostro figlio magari perché si ritrova in sintonia con la madre biologica oppure perché riceve una brutta notizia e per una qualche ragione ci lascia qua.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gliene ha parlato?
Lo faccia, in modo tale che lui possa rassicurarla, oppure parta con lui.
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dopo
Utente
Utente
Non gli ho espresso chiaramente la paura che lui non torni, però gli avevo proposto di partire tutti e tre insieme, ma lui mi ha risposto che vuole andarci da solo poi semmai più avanti ci andremo tutti insieme. Ho paura nel dirgli il mio timore, perché non vorrei spiegarmi male con lui e poi noto che in questi giorni cerca di fare di tutto per non tornare a casa, si è giustificato dicendo che vuole restare solo. Adesso lui non lo vedo da mercoledì perché ha dormito fuori casa per lavoro e non so cosa fare