Rapporto difficile con me stesso e con i miei genitori...?

Sono un ragazzo di 21 anni. Ho sempre avuto la sensazione di essere diverso dagli altri o di avere problemi a socializzare, da piccolo ero timido e pauroso, volevo fare sport ma non li facevo per paura e vergogna degli altri, volevo studiare disegno ma ho rinunciato poichè dovevo andare solo, sono stato bocciato 2 anni di fila poichè mi innamorai di una ragazzina(prima cotta adolescenziale). Quella ragazzina era fuori di testa mi aveva manipolato, depresso e incazzato avevo iniziato a bere/fumare. Mi allontanai 3/4 anni dai miei genitori, mi resi conto di tutto quello che avevo "sopportato" da loro. Mia madre malata di cancro qualche anno prima aveva finito le cure sono arrivato persino ad augurarle la morte.
Sono pentito e non capisco perché l'ho detto...
Avevo una rabbia immensa come non accettassi il fatto di essere diverso e timido rispetto alle altre persone e non volevo che nessuno mi usasse. Inoltre ritenevo colpa loro il mio carattere debole e le mie dipendenze affettive.
Da piccolo mi ricordo che ero proprio bisognoso di mia madre, sempre attaccato non volevo staccarmi la abbracciavo in continuazione pure mentre puliva o cucinava. Mio padre pure gli volevo stare vicino ma peggio ancora mi allontanava sempre e poi avevo molta paura di mio padre poichè era quello che mi sgridava. Litigavano e volavano insulti pesanti, pensavano non capivo ma già a 7/8 anni capivo bene, gli anni a passare ancora di più, infatti origliavo di nascosto quando parlavano per paura che non si amassero più e che si volevano separare, piangevo di nascosto o provavo una forte rabbia.
Parlavano di me è di quanto fossi viziato e che "gli altri bambini" non erano come me ma "più bravi". Ammetto pretendevo molti giocattoli e facevo molti capricci. Una volta scrissi una pagina di insulti a mio padre perchè avevo chiesto un cubo di Rubik e mi portò un cubo che perdeva pezzi, lui lo lesse(mi arrabbiai, ovviamente mia madre non si faceva mai i fatti suoi, frugava tra le mie cose) ne comprò uno migliore.
Gli rubai le sigarette, avevo paura che un giorno lo avrebbero ucciso, mi sgridò.
Ogni sigaretta che accendeva mi metteva forte il cuore perchè sapevo che lo avrebbero ucciso.
Una volta mio padre ubriaco porta me e mia madre a casa e litigarono io lo insultai e lui pianse. Non riesco ad avere un rapporto solido con i miei, forse ho paura di perderli e che moriranno, ho sempre avuto paura della morte e di crescere sin da piccolo, papà non si è mai controllato fuma sempre, è dimagrito e vomita.
Però penso anche di esagerare, a modo loro mi amano. Mamma dice che distorco la realtà perchè lei e papà mi hanno amato e sono stati bravi, a volte mi sento in colpa. Sono anche ipocondriaco e ho paura dei tumori.
Stamani mia madre ribadisce che è dimagrito troppo e la tosse...lui urla insulta dice che noi siamo ossessionati dalle malattie e da la colpa a lei e "quel coso", io.
Ovviamente ho sentito tutto ma non lo sanno. Vorrei fargli capire che gli voglio bene e non voglio perderlo...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

cinque consulti in 10 giorni
fanno pensare che Lei si avvii su una china ipocondriaca.

Lei vorrebbe ristabilire una rapporto con loro, con i Suoi genitori.

Ma l'essenziale è ristabilire un rapporto CON SE'.

Un consulto online non può certamente risolvere i Suoi malesseri.
Anzi, al contrario può darLe l'illusione di essersi affidato a qualcuno, mentre in realtà online ciò non può avvenire.

Le consiglio vivamente di rivolgersi presso la Psicologa/o dello "Spazio Giovani" del Consultorio della Sua città, dove potra recarsi di persona in autonomia gratuitamente;
oppure allo sportello psicologico della scuola.

La incoraggio a farlo. Pensa di poterlo fare?

Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Preoccuparsi seriamente per la salute dei propri cari è ipocondria?
Lo so benissimo che i consulti online non sono come visite mediche dal vivo.
Le mie intenzioni era di capire se è necessario che prenda provvedimenti anche con la forza per obbligare mio padre a fare controlli seri.
Visto che non è minimamente intenzionato e vuole fare tutto di testa sua facendo solo emocromo e test mononucleosi oltre a ecografia alle carotidi.
Prescritte dal nostro medico curante che ho sempre odiato perchè è palese sia inadeguato.
Non ha mai fatto un controllo serio mai i raggi mai una colonscopia.
Ha sempre la tosse ed è dimagrito troppo.
Io sono consapevole di essere ipocondriaco ma non sono stupido.
Mi sono diplomato lo sportello scolastico l'ho sempre reputato inutile.
Potrei anche andare da uno psicologo ma per ora le questioni che mi premono sono altre...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Bene.

Solo che se usa con Suo padre
. il tono
. e la modalità comunicativa
che usa per interagire con noi qui,
dubito fortemente che lui si accorga che Lei gli vuole bene
e che "..Vorrei fargli capire che gli voglio bene e non voglio perderlo...".

Non a caso il titolo del Suo consulto.

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Lo so. Di fatto anche lui ha sempre usato toni del genere ecco perchè non c'è un rapporto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
E Lei perpetua il trend.

Così facendo non potrà certo incitarlo a curarsi,
ma nemmeno è pensabile che Lei figlio ventenne
"..prenda provvedimenti anche con la forza per obbligare mio padre a fare controlli seri":
lui non è stato per legge interdetto,
Lei non è il Suo tutore legale.

Noi Psy diciamo che l'unica persona su cui abbiamo potere (limitato) siamo noi stessi.
Per questo motivo l'avevo invitato a occuparsi di sè:
modificando le Sue modalità relazionali forse avrebbe potuto conseguire qualche migliore risultato con Suo padre.
Nella relazione infatti
basta che uno solo dei due - Lei in questo caso - cambi modalità comunicative
perchè anche l'altro - Suo padre - sia portato a farlo.

Dott. Brunialti