Primi amori, instabilità emotiva e conseguenze della cannabis

Gentili dottori,
vi scrivo per aiutarmi a dipanare dei dubbi. Dopo anni di vita sentimentale letteralmente inesistente, sto uscendo dalla mia prima delusione d'amore - avvenuta circa un mese fa - e sebbene sento di star migliorando, sono consapevole di essere ancora fragile. Sono sempre stata una persona dal carattere deciso e con delle forti convinzioni, purtroppo però di recente ho commesso delle scelte sconsiderate.
Per esempio martedì ho fatto l'amore con un amico per cui ho sempre provato dell'attrazione - ma solo in determinate circostanze - e sapendo in cuor mio che ciò che mi ha spinto è stata la delusione precedente e il bisogno di affetto che ne è conseguito, me ne sono pentita amaramente. Forse anche perché è stata la mia prima volta e per quanto la perdita della verginità sia una costruzione patriarcale datata, mi dispiace il contesto "malato" in cui si è verificata.
Parlando di decisioni sconsiderate, la sera stessa ho consumato della cannabis (sativa): era la seconda volta che facevo uso di questa sostanza e a differenza della prima, anziché fare due tiri ne ho fumato metà. Sul momento non credo di aver provato nessun effetto - in parte perché non li so riconoscere e in parte perché credo di essere incapace a fumare.
Due giorni dopo l'accaduto, ho cominciato a rimuginare su quella sera e penso di aver avuto un episodio depressivo: mi sentivo stanca tutto il giorno, accusavo mal di testa, maggior appetito, non volevo far altro che stare sul telefono e ho pianto un po'.
Ieri però ci ho dato un taglio e ho cominciato ad essere produttiva dopo un mese che non toccavo i libri, sono uscita di casa e il mio umore è migliorato subito, a tratti ero anche estatica a causa di questo. Se non penso a tutto quello che mi è successo nei mesi passati mi sento tranquilla, ma è davvero difficile farlo.
Ora, sono consapevole di diventare ipocondriaca durante i periodi di stress intenso - è una cosa che faccio sin da piccina - ma genuinamente volevo chiedervi se questa instabilità è una risposta normale dovuta alla situazione o la cannabis mi ha causato qualche danno (e come si potrebbe capire?)
Per adesso sicuramente voglio vivere una vita tranquilla: cioè senza consumare sostanze di nessun tipo e lasciare le cose in sospeso sia con il mio primo amore che con il mio amico, almeno fino a quando non mi sentirò di nuovo al 100%.
Secondo la vostra opinione, per risolvere questa situazione è meglio che mi tenga occupata, lasciando che il tempo guarisca le ferite, o che mi rivolga ad uno sportello psicologico? Non vorrei ingigantire la situazione, rischiando anche di fare una figuraccia, ma è anche vero che sono parecchio assorbita da tutto questo e ho delle difficoltà a concentrarmi, perché da sempre ho una tendenza ad ossessionarmi sui fatti spiacevoli che mi accadono nella vita e onestamente, questo è il problema più grande che mi sia mai capitato. Voglio davvero che tutto questo finisca.
Vi ringrazio per l'ascolto e per qualsiasi consiglio.
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Dr.ssa Alessandra Colombo Psicoterapeuta, Psicologo 13 1
Gentile utente,

Ci sono diverse domande che pone:
La prima può essere relativa all'uso di cannabis. Per quanto l'utilizzo possa portare a scompensi psicologici, ciò di solito costituisce una situazione decisamente rara e più grave rispetto all'episodio da lei descritto. Tuttavia, la cannabis talvolta amplifica le sensazioni, e non è raro sentire di episodi "stressanti" e "angoscianti" a seguito dell'utilizzo in momenti particolari della propria vita.

Qui mi sembra che sia per lei un momento di difficoltà e di cambiamento, pieno di forti emozioni e di nuove sensazioni e bisogni, che le causano "ossessione su fatti spiacevoli" e in conseguenza la fanno sentire assorbita.

Mi sento di "rassicurarla" sulle componenti che portano una persona ad avvicinarsi ad uno sportello psicologico: possono essere sì anche situazioni gravi, ma anche - e soprattutto - momenti di stallo, difficoltà o cambiamento che ci fanno sentire meno bene in un dato momento, senza giudizio e con rispetto da parte del professionista. Quando in noi ci sono tante emozioni che gravitano, la nostra testa fa fatica a concentrarsi: quando siamo molto tristi o agitati, ad esempio, facciamo compiti o azioni in modo meno preciso rispetto a quando stiamo "meglio" e siamo più sereni.

Mi sento di consigliarle di provare ad approcciarsi allo sportello, quanto meno per ricevere uno spazio di confronto e di accettazione su ciò che le sta accadendo e su come si sente, per fare chiarezza e sentirsi più "forte" in questo momento personale.

Le auguro una buona giornata.
Se le fa piacere, ci tenga aggiornati :)

Alessandra

Dr.ssa Alessandra Colombo
Psicologa del Benessere,
Psicoterapeuta ad orientamento Rogersiano.

Gallarate (VA)

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dopo
Attivo dal 2018 al 2020
Ex utente
Gentile Dottoressa,
grazie per la pronta risposta e per le parole di conforto.
Rispetto a quando ho inviato il consulto mi sento decisamente meglio: ho parlato della mia situazione a diversi amici e sentire le loro esperienze mi ha fatto sentire meno sola e parte di un periodo di cambiamento che non riguarda solo me, ma tutti i miei coetanei.
Più il tempo passa e più mi rendo conto che per quanto sia stata ferita ho imparato tante cose su di me, sul rapporto che ho con gli altri e sulle mie esigenze in una relazione - sono convinta che a lungo andare da quest'esperienza ricaverò più cose positive che negative.
Nonostante sia sulla strada dell'accettazione, non posso negare che in fondo sono ancora molto dispiaciuta dalla situazione con il mio primo ragazzo: anche se di giorno mi concentro su "cose materiali", di notte lo sogno spesso. Ma anche lì ci vorrà del tempo.
Per quanto riguarda il mio amico, posso solo dire che quella notte ci ha avvicinati - ho scoperto che anche lui si trovava in una situazione simile - e anche se in passato avevo immaginato la mia prima volta diversamente (come tutti del resto), non rimpiango nulla.
Non spreco neanche una parola sulla questione cannabis perché chiaramente ero solo spaventata dall'averne fatto uso.
In conclusione, dato che mi sento davvero meglio non penso ci sia bisogno di rivolgermi allo sportello, in ogni caso la ringrazio per avermi informato e per aver ridotto parte dello stigma che avevo nei confronti di questo servizio.
Un abbraccio