Non riesco a parlare con mio padre

Buongiorno, scrivo in quanto avrei bisogno di un consiglio, o forse solamente di parlare con qualcuno.

Il mio problema principale è che non riesco a parlare con i miei, nello specifico con mio padre.
Premetto che i miei genitori sono sempre stati molto presenti, forse anche troppo, non mi hanno mai fatto mancare nulla ma, alla soglia dei trent'anni, mi sono resa conto di non aver mai preso una decisione che non fosse inconsciamente pilotata da loro perché ho sempre temuto il loro giudizio.
La problematica più grave si sta presentando in questo momento, in quanto ho deciso di lasciare il mio lavoro nel settore sanitario, ben pagato e abbastanza qualificato, per andare a lavorare all'estero con il mio attuale fidanzato... Capisco che nella situazione economica e lavorativa in cui versiamo in Italia al momento potrebbe sembrare una scelta non saggia, ma era un lavoro che odiavo.
Mi alzavo la mattina con pensieri orribili, sono arrivata a pensare che sarebbe stato meglio avere un incidente stradale per non arrivare al lavoro, e una volta lì volevo solo che finisse la giornata perché non sopportavo quell'ambiente.
Ma non è questa la sede giusta per parlare del mio problema lavorativo, il punto è che, vivendo ancora a casa con i miei genitori, ho dovuto comunicare questa mia decisione di cambiare lavoro.
Da allora mio padre a stento mi parla, mi ha semplicemente detto che, come sempre nella mia vita, sto continuando a sbagliare.
Da quando ho ricevuto questa risposta non sono riuscita a dirgli altro, perché una risposta del genere presuppone che non abbia capito che non ho lasciato il lavoro per capriccio, ma perché non sono psicologicamente in grado di stare a contatto con le sofferenze delle persone.
Non sono neppure riuscita a dirgli che ho già trovato un altro lavoro, all'estero ma non molto lontano, perché so già che non approverebbe in quanto andrei a fare l'impiegata, e in un settore che con la mia laurea non c'entra nulla.
Non so come devo comportarmi nei suoi confronti, mi tratta come se fossi ancora una ragazzina, e sento che sotto sotto ho deciso di accettare questo lavoro anche per poter andare via da casa e vivere per la mia strada.
So che il suo è affetto e preoccupazione paterna, ma come riuscire a fargli capire che ho quasi 30 anni e che voglio scegliere da sola la mia strada?

Devo risolvere questa situazione, perché ne ho molte altre in sospeso, non dormo la notte perché non è facile alla mia età decidere per un cambiamento così radicale, chiedersi se stai facendo la cosa giusta e come andrà... Non posso anche farmi carico delle pressioni altrui!
[#1]
Dr. Michelangelo Todaro Psicoterapeuta, Psicologo 8
Buongiorno a lei, personalmente metterei tra parentesi il problema che descrive e mi concentrerei sulle prime righe che ha scritto e sulle ultime. I consigli non sono mai una cosa buona né utile quando si tratta della vita altrui. Rischiano di diventare "pressioni" anche quelli. Credo che dica benissimo quando afferma che avrebbe bisogno di parlare con qualcuno. Posso dirle che a mio avviso le sarebbe molto di aiuto per raggiungere gli obiettivi che esprime rivolgersi ad un professionista che possa sostenerla nel suo percorso di crescita e differenziazione dalla famiglia d'origine. Questo é un passaggio indispensabile che la aiuterebbe a trovare un equilibrio e una serenitá che certamente la porterebbe anche a risolvere il momento difficile che vive in famiglia.Infatti dice benissimo "non puó farsi carico anche delle pressioni altrui". Mi sembra evidente che sappia bene quello di cui ha bisogno, le serve solo un pó di aiuto e sostegno per raggiungere gli obiettivi. Le auguro di poter affrontare bene questa situazione e di poter raggiungere tutti i traguardi che desidera e merita. La saluto cordialmente.

Dr. Michelangelo Todaro
Psicologo e Psicoterapeuta