Relazione con donna più giovane e ivg può compromettere la fine di un rapporto?

Ho 47 anni, divorziato da 4, matrimonio 16 anni, ho ceduto a una ragazza di 25 anni più giovane, 6 mesi.
Anche se inizialmente rifiutata più volte, consigli da entrambe le parti di lasciare perde un giorno finiamo con il baciarci e inizia una storia di due anni e tante sorprese.
Non mi sono fatto prendere dalla giovane eta e nemmeno dalla sua bellezza, piuttosto dal suo carattere estremamente dolce e dai suoi occhi innamorati.
Una ragazza molto timida che alla fine mi è sembrata alla fine molto determinata.
La prima sorpresa arriva al primo rapporto, non aveva sempre pensato di concedersi all' uomo della sua vita o comunque a un vero amore.
La cosa subito mi turba, non voglio fare questa cosa solo dopo due mesi abbiamo il primo rapporto.
Concludendo velocemente il suo carattere dolce e i suoi modi di fare mi fanno intraprendere una relazione con lei, con tanto di convivenza.
Dopo la separazione mi riprendo il mio appartamento nel palazzo dei miei genitori, sono spesso via per lavoro, ho una casa indipendente ma la casa è enorme non influisce con la mia privacy, in condivisione abbiamo solo il portone principale.
Lei si trasferisce da me dopo avere conosciuto per un po mia madre a cui si attacca morbosamente.
Diventa una seconda mamma, amica, si fanno compagnia.
Cresciuta senza padre e con una mamma a tratti assenti credo proprio abbia trovato la famiglia perfetta, , un lavoro, sostegno emotivo, insegnati di vita, l' unica cosa che rifiuta è il sostegno economico.
In effetti si rende partecipe tante volte di sostenere le spese della casa senza che sia richiesto, piccole cose ma comunque importanti.
E una ragazza tranquillissima con solo voglia di costruire una famiglia, il primo scontro avviene con mia madre, un gesto maleducato da parte sua e la mancanza di scuse si trasformano in tragedia, per tre mesi non vede più mia madre e la evita.
Una sua caratteristica è evitare ogni discussione e nel caso la discussione viene aperta lei non parla se non con me.
Nel frattempo rimane incinta, ne parliamo, io non ne sono convinto subito per tante ragioni ma alla fine gli dico di tenerlo.
Lei procedere per l' IVG perche ritiene che le mie prime titubanze sono valide.
3 mesi dopo l' IVG va via di casa, prende un' appartamento in affitto a 50 metri da me.
dopo 2 mesi la prima richiesta di pausa, dopo un' altro altra crisi ma ha paura di perdermi definitivamente e concordiamo una pausa mai avvenuta, lacrime, tanti ti amo, ma in certi momenti la vedo persa.
Nel frattempo ha nuove amiche sul lavoro.
sesso e amore mai mancati, un giorno mi lascia freddamente, Dopo 4 giorni mi incolpa dell' aborto! ! ! incontra anche mia madre per chiedere scusa, ma il confronto che mia madre si aspettava di avere non succede, vede solo lei che vorrebbe parlare ma non parla.
Tutto finisce e a oggi i ha detto che per colpa mia l' ho rovinata.
Esce tutte le sere va a divertirsi come prima non faceva! Aborto o immaturità completa?
Pausa?
L' IVG ha influito cosi tanto?
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Dr.ssa Eleonora Arduino Psicologo, Psicoterapeuta 62
LIVG è certo una conseguenza, non una causa...per il resto è inopportuno dare un parere in base a uno scritto. Una sola considerazione: relazioni con così tanta differenza d'età soprattutto quando uno dei due ha meno di 40 anni, sono sempre da valutare rispetto ai possibili moventi forse inconsapevoli

Dr.ssa Eleonora Arduino
psicologa-psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
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Grazie Dr. ssa del breve ma azzeccato consulto, non posso che darle ragione. Sia per età che per sui problemi dovuti da una crescita non proprio ideale , assenza di padre dichiarato morto che poi alla fine si rivela un uomo sposato che nemmeno la saluta a 10 anni, una madre che sposa un' altro con cui ha due figli e viene cresciuta dalla nonna, una madre che a tratti la abbandona a tratti è presente. Timida e introversa con anche un passato di tentate molestie da parte del patrigno avvenuto poco prima di fare la sua conoscenza, penso che abbia trovato una madre, un uomo e forse cercava un padre cosa che le devo dire mi sono sempre rifiutato di fare. Per questo più volte abbiamo insistito di affidarsi a uno psicologo, cosa che non sono io e non e la mia famiglia. Cosa per noi accettata senza vergogna io stesso sono dovuto correre ai ripari due volte a professionisti che mi hanno aiutato a uscire dal tunnel degli attacchi di panico, a cui sono molto grato. Ha chiesto fino alla fine appoggio e pazienza, a ieri lo richiede ancora dopo un' altra inversione di atteggiamento. Cosa che io mi sento di non dare, forse sono stato una persona molto importante per lei, ma al momento devo pensare a me stesso, preferisco lenire il dolore da solo, purtroppo in questa situazione non mi ci sono mai trovato, ho sempre chiuso storie importanti in modi completamente diversi, non riducendoci allo sfinimento come adesso mi sento io. Purtroppo deluso da una persona che pur avendo un progetto di vita insieme ha sbagliato forse come dice lei inconsciamente forse sia a progettarlo che a portarlo a termine. Un sentito ringraziamento.