La mia inutile vita

Sono stanca e mi rifiuto di vivere.
Vorrei farla finita ma poi ho paura di non riuscire, ho paura di farmi solo male rimanendo in vita.
Non ho più voglia di svegliarmi la mattina, di affrontare la giornata.
Quando posso mi piace rendere felici gli altri ma poi torno a casa e i miei occhi si gonfiano di lacrime.
Non riesco più a fare quello che Di solito amo fare.
Ho provato con migliaia di diete per dimagrire (rispettando ogni cosa) ma nulla, neanche con il bendaggio gastrico, cerco lavoro ovunque e non lo trovo.
In passato sono stata da uno psicoterapeuta e non mi ha aiutato per nulla.
Uno psichiatra e con i farmaci stavo lievemente meglio ma non sono la soluzione.
Mio padre è morto quasi 8 anni fa e senza di lui la mia vita non ha alcun senso.
Non c'è nulla che mi aiuti a vivere, mi fa male vivere senza il suo sorriso e le sue parole di conforto, avevo sempre il suo appoggio morale, era la mia ancora di salvezza.
Invece ora mi ritrovo una madre che a 70 di comporta da bambina...insomma con la morte di mio padre sono rimasta orfana.
Ho cercato sempre di rialzarmi da sola ma ora davvero non ci riesco più.
Voglio solo chiudere gli occhi e non riaprirli più.
Solo così potrò essere quella di un tempo.
Sorridente e solare.
[#1]
Dr.ssa Giuseppina Di Carlo Psicoterapeuta, Psicologo 35 1
Gentile utente,
sta combattendo una lotta contro una malattia, quella della depressione e la sta combattendo da sola. Mi spiace che i tentativi di ottenere aiuto nel passato non siano serviti. Non si arrenda. Ciò di cui Lei soffre è curabile con la psicoterapia e con le medicine. Solo perchè non ha trovato la cura giusta per Lei, non vuol dire che allora non c'è. Lo so che quando si lotta, specie se lo si fa da tanto tempo, il pensiero che potrebbe finire diventa, a volte, l'unico conforto, ma è anche un sintomo di un disturbo e come tale va trattato. La depressione è come indossare un paio di occhiali neri e non essere consapevole che il nero che vediamo e che ci entra dentro, non è l'unica realtà, anzi, che la realtà è molto diversa. Non perda la speranza, non è sola.

Dr.ssa Giuseppina Di Carlo
giuseppina.dicarlo@gmail.com
giuseppinadicarlo.com