Procrastinazione e blocco studi

Sono una studentessa di 26 anni, laureanda in antropologia culturale.
Mi manca un esame e la tesi, che sto iniziando.
Ho appena concluso un tirocinio e un'esperienza presso una radio universitaria, presso cui conducevo un programma di antropologia insieme ad alcuni colleghi.
Per il futuro ho in mente di continuare nell'ambiente universitario accademico.
Mi piace quello che studio, la media degli esami è alta, e anzi ne sono innamorata come dico sempre a tutti.
La mia ricerca di tesi è originale sia per l'argomento sia per la metodologia, mi sento assolutamente soddisfatta del percorso che ho scelto.
Voi direte, perché scrive qui?
Nonostante questa cornice positiva, da un paio di mesi a questa parte sento un blocco che mi fa perdere tempo nelle mie giornate, soprattutto nella ricerca di tesi.
Nella mia testa ho un'idea ben precisa di come condurla, di cosa leggere, di cosa scrivere.
Ma, semplicemente, non lo faccio.
Rimando sempre, come se avessi quasi paura di approcciarmi al mio stesso lavoro.
In generale, percepisco un gap fra la realtà che ho in mente e quella che metto in essere, che realizzo.
Un gap enorme! Spesso mi ritrovo a letto, bloccata, stanca, dopo aver iniziato a studiare.
E dormo, dormo tantissimo anche durante il giorno.
Devo dire che mi fa sentire al sicuro.
E concludo poco nelle mie giornate, sebbene in testa io abbia già tutto chiaro! Mi fa sentire terribilmente in colpa questa perdita di tempo.
Mi rendo conto che non riguarda solo lo studio, a volte non ho "voglia" neanche di rispondere a qualche amico che mi scrive, facendolo a forza dopo ore.
Sono settimane che dico di voler guardare un film nuovo, ma finisco a passare le serate scrollando la bacheca su Instagram e poi a dormire.
Come posso fare per realizzare quello che ho nella mente, che è così nitido e chiaro?
A volte sento che proprio a livello fisico, corporeo, non ho le forze.


Grazie per avermi ascoltata.
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Dr.ssa Teresa Bigagli Psicologo 2
Cara studentessa,
con le poche parole a disposizione, spero di offrirle un piccolo stimolo. Il corpo parla laddove non arrivano le parole e lei ha già cominciato a fare ciò che questo le chiede: fermarsi, ascoltarsi, interrogarsi. La passione e l'entusiasmo per il percorso universitario sono chiare e non è un caso che il suo corpo l'abbia "rallentata" proprio in ciò in cui si sente forte: come se per parlare delle fragilità si dovesse passare dall'essere prima riconosciuti nella "forza".
Settimane di blocco forzato da covid sono dietro alle sue spalle, davanti a sè l'ingresso personale nel mondo del lavoro. Forse quella stanchezza le chiede di soffermarsi, allargare la visuale, guardare dentro ed intorno, riempire quel gap dando voce ai suoi desideri e riconoscendo i bisogni e le paure per natura legati ad una particolare età di svincolo personale e familiare...
Un caro saluto,

Dott.ssa Bigagli Teresa

Dr.ssa Teresa Bigagli