Timidezza, ansia, paranoie

Salve.
Mi rivolgo a voi perché mi sembra di avere un problema che nessuno ritiene grave e mi sembra di non essere compresa nel modo in cui vorrei.
So che per queste cose c'è bisogno di essere seguiti da un professionista, anche perché ci possono essere tanti motivi per le quali si arriva a vivere una situazione come la mia, ma intanto vorrei provare a chiedere a voi, capire se sono sbagliata e se posso in qualche modo rimediare.
Ho 25 anni e nonostante io abbia una forza immensa nella maggior parte delle situazioni e le supero sempre nei migliori dei modi, prima di ritrovarmi a fare una cosa nuova, ho ansia, attacchi di panico, mi faccio mille paranoie.
Poi arrivo lì e le supero brillantemente e realizzo di quanto posso essere stata stupida.
Tutti mi dicono che è normale, ognuno di noi si agita prima di fare una cosa nuova...però nessuno immagina quanto male io stia.
Non dormo tutta la notte e mi sveglio piangendo, il corpo quasi bloccato, e spesso non mi presento inventando scuse.
Il problema è che alla mia età non mi posso permettere di fare queste cose, lo realizzo...E so che poi le faccio anche bene, ma allora perché ogni volta la stessa storia?
Anche per cose banali...e una volta finita quella situazione di stress e mi rilasso, automaticamente si presenta l'attacco di panico.
Sono sempre stata una persona timida con la paura di essere giudicata, mi sento sempre in ansia per sembrare "perfetta" in ogni situazione...mi sento prigioniera di me stessa continuamente, vorrei vivere serenamente e capire che non devo dimostrare niente a nessuno e che sono in grado di fare ogni cosa quando me lo propongo, che sul momento supero ogni paura e paranoia.
Vi faccio un esempio.
Ora devo iniziare il centro estivo, cose che ho sempre fatto, andate sempre bene, il pensiero però di dover fare balletti con i bambini che mi rendono ridicola mi terrorizza.
Poi però sono lì, lo faccio e mi diverto tantissimo, e mi domando: perché sono stata tanto male prima?
E perché il giorno dopo mi sento di nuovo male nonostante sia andato tutto bene?
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Dr.ssa Elisabetta Fazzari Psicologo, Psicoterapeuta 22
Carissima,
mi chiedo se anche il fatto di intraprendere un percorso terapeutico , nonostante lei ne riconosca l'importanza, sia una questione di evitamento.
L'evitamento rafforza l'ansia, questa, dal mio punto di vista, è la spiegazione per la quale dopo che affronta le situazioni (ad esempio l'inizio del centro estivo), comprende che erano diverse da quello che catastroficamente lei immaginava.
La incoraggio ad affrontare anche l'evitamento nei confronti della psicoterapia, potrebbe giovarle per tutta la vita.
I migliori auguri..

Dr.ssa Elisabetta Fazzari
Psicologa,Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille della risposta! Purtroppo sì, ho sempre evitato l'idea di un percorso terapeutico un po' per imbarazzo (come sempre) e un po' perché pensavo di essere in grado di gestire questo mio problema e di superarlo da sola. A quanto pare non è stato così, quindi sicuramente dovrò seguire il suo consiglio. La sua risposta ha risvegliato comunque qualcosa in me, proverò ad affrontare le mie paure anche a costo di stare male, piuttosto che evitarle e rafforzare questa mia ansia...grazie mille!
[#3]
Dr.ssa Elisabetta Fazzari Psicologo, Psicoterapeuta 22
Complimenti, è sulla strada giusta.
Rinnovo gli auguri

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