Senso di distaccamento dall’ambiente, ansia e tristezza

Salve a tutti, cercherò di essere il più riassuntivo possibile.
Ho 24 anni ed è da quando avevo 17 anni che soffro di alcuni episodi di distaccamento o depersonalizazzione (questo me l’ha detto lo psicoterapeuta).

Mi spiego meglio: agli inizi erano solo degli episodi occasionali che succedevano la sera, avevo per una quarantina di secondi distacco dall’ambiente circostante, ad esempio quando la sera andavo dalla camera da letto in bagno e ritornavo in camera avevo un episodio che durava mediamente una trentina di secondi in cui io non capivo dove mi trovavo, i ricordi della giornata mi apparivano lontani nella mente.

Questi episodi però adesso a 24 anni si sono modificati , mi capita la mattina tutti i giorni quando sono al lavoro un leggero distaccamento, i ricordi sono confusi, sono molto ansioso perché ho paura di non riuscire a superare questa cosa.

Non riesco a vivere la mia vita come vorrei perché capita anche che ho degli attacchi improvvisi di tristezza senza motivo.

Ho notato però che dopo che dormo un po’ queste sensazioni spariscono per un po’ di tempo.

Sono già in cura da uno psicologo (anche se mi sembra di non aver fatto dei passi avanti) e da uno psicoterapeuta/neuropsichiatra che mi ha prescritto il rivotril (che mi mette molta sonnolenza), prendo 5 gocce quando mi sento molto agitato.

Cerco di fare attività fisica per liberare la mente ma questi episodi mi buttano giù completamente.

Mi sento sempre molto stanco, nonostante dorma 8 ore.

Grazie a chi mi saprà aiutare.
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile Utente,
lei sa più precisamente che tipo di diagnosi le è stata fatta dal suo psicologo, oltre ad identificare episodi di distaccamento o depersonalizazzione?

Dal momento che lei segue già un trattamento psicoterapico, oltre che una cura farmacologica, ha provato a parlare con il suo terapeuta del fatto che non sente grandi benefici dal suo percorso di psicoterapia? E' molto importante comunicare questi pensieri a chi la sta seguendo, la aiuta a instaurare e mantenere una relazione di fiducia, che è indispensabile per il buon proseguimento della terapia.

Provi a raccontarci qualcosa in più di sé, ci ha detto che lavora, di cosa si occupa? Vive ancora in famiglia oppure ha lasciato il nido familiare? Attualmente ha una relazione sentimentale? Ha hobby o interessi particolari?
E' felice o comunque soddisfatto della sua vita che vive?
Provi a rispondere a queste domande

In attesa delle sue risposte le porgo cordiali saluti

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

[#2]
dopo
Utente
Utente
Save dr.ssa, lavoro come magazziniere in una ditta, il lavoro non è pesante .
Attualmente abito insieme ai miei genitori e sono molto felice di questo, sono single e diciamo che non sento la mancanza di una persona (fidanzata).
Visto che io rivotril non mi dava risultati il mio psicoterapeuta mi ha prescritto il DAPAROX, le prime settimane questa sensazione di irrealtà è sparita ma adesso è ritornata .
Non ho mai fatto uso di droghe e tutti gli esami strumentali sono risultati negativi .
Al mio psicologo ho già raccontato che non ho avuto dei traumi in passato e non capisco la causa di questi episodi.
Sono disperato, non so più cosa fare e a chi rivolgermi .
[#3]
dopo
Utente
Utente
Come hobby ho la palestra o L esercizio fisico in generale , solo che con queste continue sensazioni di distaccamento e irrealtà non riesco a fare niente perché mi buttano giù completamente.
Il mio primo episodio era capitato ai tempi della 1a superiore , non mi ero integrato bene con gli altri ed ero molto a disagio . Da lì in poi ho cambiato la scuola però il disturbo è rimasto fino ad adesso che ho 25 anni.
[#4]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile Utente,
E' utile che lei sappia che il consulto online non sostituisce in alcun modo il colloquio in presenza.

"non ho avuto dei traumi in passato e non capisco la causa di questi episodi. Sono disperato, non so più cosa fare e a chi rivolgermi"
Potrebbe aiutarla parlare apertamente di questo con la psicologa che la segue (immagino che sia anche psicoterapeuta), come ha già fatto. E' importante che lei lo faccia. Dubbi, timori e perplessità sono materiale utile con cui lavorare nelle sedute. Non si fossilizzi sulla ricerca di una possibile causa, un trauma. La linearità causa-effetto non le sarebbe molto di aiuto.

Si affidi alla sua terapeuta, è importante costruire una relazione terapeutica basata sulla fiducia. Non abbia timore di esprimere quello che sente e che pensa e di richiedere chiarimenti in merito alle sue difficoltà e alla terapia in corso, se ne sentisse la necessità.

Spero di esserle stata in qualche modo utile.
Ci faccia sapere e ci aggiorni tra qualche tempo se vorrà

Cordialmente
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