Perchè sono diventato insensibile? non sento quasi nulla

Salve, ho quasi 20 anni, in questi ultimi 2/3 anni ero single e cercavo sempre una ragazza da amare davvero e che fosse seria.
Ho avuto diverse esperienze amorose che mi hanno segnato in modo particolarmente negativo (per farla breve, 3 ragazze mi hanno fatto le corna), ma quest’anno sono riuscito a trovare la ragazza giusta proprio quando avevo deciso arrendermi.

Il problema è che sono insensibile, non sento le emozioni quando sto con lei e questa cosa mi uccide, non sopporterei di doverla lasciare e farla soffrire (ha già sofferto tanto anche lei).

Non riesco a capire se la amo davvero o se mi sono messo solo per paura di rimanere solo, lei è bellissima, ha un gran corpo e ha testa, ma nonostante ciò non sento eccitazione o attrazione sessuale.

Fino a qualche giorno fa ero vergine, il sesso è sempre stata la mia paura per ansia da prestazione e dimensioni, ma quel giorno (dopo aver pianto con lei e sfogatomi) ho deciso di perdere la verginità forzatamente e ne sono contento.

Il problema è che non ho sentito niente, non sentivo un minimo di eccitazione o di piacere e lei ci è rimasta male... non mi sto neanche più masturbando perchè sono diventato insensibile anche lì sotto (3 anni fa lo facevo 1/2 volte al giorno, da quando sto con lei 1 volta ogni 3 giorni e adesso non mi tocco da più di una settimana)
Non riesco a capire cosa mi stia succedendo... io non voglio ferirla, ma non capisco se il problema sia lei (che non mi piace) o se sia io, inoltre se penso di lasciarla mi sento male, vederla con un altro o vederla distruggersi con puro sesso (con altri partner per sfogo) e sigarette mi farebbe piangere e farmi stare troppo male.

La gelosia la sento, ma le altre sensazioni no, non so più cosa fare, ogni volta che le dico ti amo mi sento in colpa, perchè lei lo pensa davvero mentre io che non sento niente non riesco a capirlo e mi sento così distaccato da lei.
Pensate sia solo un momento dato da tutte le cose accumulate gli anni passati?
Devo dire che stiamo insieme da 3 mesi, di cui i primi 2 li abbiamo passati con molte ricadute psicologiche da parte mia, dicevo che volevo lasciarla perchè non sentivo niente e non capivo se l’amassi o no, ed ho passato molto tempo a piangere, star male e in alcuni momenti non ero presente, mi sentivo come ubriaco, come se non fossi io a controllare il mio corpo.
Adesso, superato il sesso non ho più avuto pensieri negativi, se non quelli dovuti all’insensibilità, che mi preoccupano moltissimo.

Vi prego di aiutarmi, spero possiate darmi una risposta valida...
Vi dico anche che ho fatto una visita andrologica ed è risultato tutto apposto, prima o poi farò anche le analisi de sangue per controllare tiroide (ne soffre mia madre) e testosterone, così da essere tranquillo e accertarmi al 100% che non sia un problema fisico, anche se non pensa sia quello.
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Dr. Luigi Davide Cecio Psicologo, Psicoterapeuta 9 1
Gentile utente
sa qual è il modo migliore per rovinarsi la magia e la maestosità di un tramonto in riva al mare? cominciare a chiedersi che senso abbia e pretendere di arrivare alla risposta esatta. Ci si perde in mille rivoli mentali mentre il tramonto sfuma all’orizzonte.
Lo stesso vale per le sensazioni, più ci incaponiamo a cercarle e meno le troveremo.
Questo meccanismo diventa ovvio durante la masturbazione solitaria: se cerco di dare un voto all’esperienza e alla prestazione, devo trasformarmi nel giudice più accorto e attento possibile nell’osservare e vivisezionare l’atto lungo tutto il suo svolgersi; ma nello stesso tempo dovrei anche stare sul palco a esibirmi, per così dire. Dare la prestazione massima ma contemporaneamente esserne il giudice migliore: stiamo decisamente pretendendo troppo. Se poi il giudice ha anche un master in Pornografia Comparata...diciamo che parte col pregiudizio, non è tutto sto gran giudice in fin dei conti.
Lo stesso meccanismo diventa più sottile e sfuggente quando opera a livelli più elevati, ma fondamentalmente la dinamica è la medesima: se mi obbligo a dover sentire l’amore in ogni gesto, tutto sentirò ma non quello che cerco. È un po’ come voler costringere un gatto impaurito a venir giù dall’albero (auguri...).
In condizioni come queste è chiaramente inutile stare lì a chiedersi se "la amo o no", io mi limito a fare da cassa di risonanza al fatto che "proprio quando avevo deciso di arrendermi, sono riuscito a".
Per ulteriori simpatici meccanismi mentali che ci rovinano la vita sessuale consiglio il libro "Il piacere mancato", mentre per cercare di venire fuori da una situazione complessa può continuare a provarci da solo usando anche il libro indicato e ulteriori consulti (che sono sì utili e informativi ma sono anche freccette spuntate se li si scambia per terapia), ma sarà più sbrigativo affidarsi a una guida esperta del problema.

Dr. Luigi Davide Cecio - Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica