Ansia per l’università

Buongiorno a chiunque legga questo messaggio.
Sono una ragazza di 19 anni che sta per terminare l’ultimo anno del professionale alberghiero.
Parto con il presupposto che sono stata sempre una ragazza studiosa e che dalle elementari fino ad oggi ho sempre avuto la media intorno all’8-9.
Ho preso questa scuola sotto consiglio (imposizione) di mia madre perché pensava fosse una scuola utilissima per entrare nel mondo del lavoro, che effettivamente è pure vero ma non è quello che voglio fare per sempre.
Ho deciso di iscrivermi all’università di economia aziendale a settembre e ho molta paura.
Ho terrore di mettermi a confronto con gli altri e scoprire che in realtà non sono mai stata brava, ho paura che tutta la mia vita sia andati così perché effettivamente ho scelto una scuola molto leggera.
E se fossi andata ad un liceo sarei stata così intelligente?
O forse sono sempre stata sopravvalutata da tutti e da me stessa in primis.
Mi spaventano tutti quei mattoni infiniti di libri.
Forse lo studio in generale non è per me, sicuramente non sarò in grado di memorizzare tutte quelle cose.
Non sono per niente abituata.
Penso a questo tutto i giorni e non mi sento in grado e all’altezza di nessuno
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
l'attitudine allo studio in parte può esserci naturalmente, in parte si eredita dalla famiglia, in parte si costruisce, se concorrono motivazione, determinazione e volontà.
Sicuramente l'ansia che lei annette al proseguimento degli studi in ambito universitario è un fattore di disturbo.
Lei affronterà le lezioni, i testi, gli esami non come delle prove in parte piacevoli su cui esercitarsi, ma come test della sua capacità globale e perfino della sua intelligenza (infatti ha già usato questa parola).
Vista così, l'impresa rischia di concludersi con un fallimento coinvolgendo pure la sua autostima.
Può cominciare col prendere visione fin d'ora dei programmi di uno o due esami del primo anno; guardare i libri di testo in una libreria universitaria; parlare coi futuri colleghi, di persona o sulle pagine Facebook e Istagram che ogni gruppo di studenti universitari utilizza.
Cedere al diktat di sua madre, a suo tempo, non le è sembrato un po' limitativo? Non mi dirà che altre scuole non aprono abbastanza strade nel mondo del lavoro, oltre ad essere forse più formative nell'ambito dello studio. I professori delle medie come l'avevano orientata? E adesso, cosa le fa scegliere proprio Economia Aziendale?
A questo punto deve chiedersi che cosa vuole davvero.
Ripeto: s'informi di più e non carichi di ansia questo nuovo corso della sua vita.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
I miei professori delle media hanno tentato in tutti i modi di convincere mia madre ad iscrivermi ad un liceo/tecnico commerciale, ma lei non ne ha voluto sapere dicendo che a 14 anni ero troppo piccola per capire cosa volessi davvero fare. Fino a pochissimo tempo fa ero completamente controllata anche a livello psicologico da mia madre, quindi ho dovuto sottostare alle sua decisioni. Per quanto riguarda la scelta della facoltà di economia invece è stata un po’ per esclusione e un po’ perché ho notato che durante i 5 anni di superiori mi divertivo a studiarla. Mi sembrava molto interessante e la studiavo volentieri. Ho paura di aver abituato il mio cervello a memorizzare poche cose per 5 anni e di non poter più tornare indietro. Mi sento molto indietro rispetto agli altri, come se non potessi neanche lontanamente mettermi a paragone
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
ma suo padre non ha avuto la minima influenza nella scelta della scuola?
Inoltre i suoi professori la consigliavano in base alle sue attitudini, che avevano verificato a scuola, quindi come ha potuto sua madre opporre "che a 14 anni ero troppo piccola per capire cosa volessi davvero fare"? Non era sulla base del suo "volere" che le stavano consigliando il tecnico commerciale.
Posso chiedere quale tipo di lavoro svolgono i suoi genitori, e quale titolo di studio hanno conseguito?
Per il resto, se sente che la sua autostima è in pericolo, deve ricorrere alla consulenza di un esperto.
Buone cose.
[#4]
dopo
Utente
Utente
I miei genitori sono separati e mia madre si è sempre opposta a qualsiasi tipo di rapporto con mio padre (non che lui abbia mai voluto averlo). Poi dottoressa, come ben sa la mente di una tredicenne è facilmente manipolabile: intendo dire che cercava di convincermi che quella fosse la decisione più adatta a me. I miei insegnanti hanno provato a convocarla a scuola molteplici volte, ma lei non hai voluto sentir ragione.
Per rispondere alla sua domanda: mio padre ha la terza media e mia mamma la quinta elementare (era molto brava a scuola ma non ha potuto proseguire per un problema alle mani e i suoi genitori la obbligarono a lasciare)
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Cara utente,
penso che capisca da sé che è il momento di scegliere da sola, con la giusta dose di coraggio.
Segua le indicazioni che le davo nella prima risposta per quello che riguarda il contatto con la facoltà che ha scelto. Le segnalo che può studiare Economia (o altre discipline) anche in modalità telematica, quindi potrebbe lavorare mentre studia ed essere indipendente.
I suoi insegnanti delle superiori possono consigliarla e forse anche darle una mano. Uno psicologo può far crescere la sua autostima. Alle ASL, al Consultorio Giovani, al Centro di Salute Mentale ne trova a prezzo di tickett.
A questo punto è maggiorenne, diplomata e penso anche consapevole che la vita è la sua.
Auguri.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la disponibilità dottoressa, lo farò.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Prego, cara utente. Spero che vorrà tenerci al corrente dei suoi successi.
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