Come spiegare un lutto ai bambini?

Egr. Staff,
mi rivolgo a Voi in quanto in una situazione drammatica (e per la quale vi ho già scritto in altra sezione dedicata...)
Mio cognato sta vivendo le ultime settimane di vita, in quanto affetto da un tumore molto aggressivo che lo ha ridotto in fin di vita in poco più di 3 mesi. Come se non bastasse, ha avuto un ictus per cui ora è senza l'uso della parola e con la parte destra (gamba e braccio) paralizzata.
Detto ciò, vengo al mio problema: mia sorella vive tutto il giorno al suo fiano e le sue due bambine sono con mia madre...
...ma come si fa a spiegare correttamente o preparare due bambine alla perdita del loro MITICO PAPA'?
La più grande (bambina molto molto sensibile e perspicace) ha 8 anni e la piccola 4 e qualche mese.
Penso che la piccola nel bene e nel male sia troppo piccola per comprendere e ricordare il dolore, ma la grande desta forte preoccupazione...
Capirete che in questi momenti la razionalità (specialmente in mia sorella) venga spesso meno in presenza di una esecuzione del genere... ma io penso alle mie nipotine tutti i giorni.
Mi aiutate?
Grazie mille
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile signora è perfettamente comprensibile il vostro disagio tuttavia consideri che a 4 anni i piccoli hanno un concetto di morte più o meno fantasioso e simbolico, la morte è per loro l'opposto della vita non vista però come cessazione e sofferenza ma come un allontanamento.
mentre a 8 anni si comincia ad avere una visione un po più realistica con delle rappresentazioni mentali più concrete di essa.
L'unica cosa da fare, per la più piccola è quella di adattarsi al suo linguaggio, rispondendo comunque in modo reale alle sue domande. Lo stesso per la più grande, un linguaggio semplice, veritiero adatto alle sue capacità di ragionamente e pronti a rispondere ad ogni dubbio.
cordilamente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, aggiungo alle considerazioni del collega De Vincentiis solo che sarebbe inopportuno tenere le bambine all'oscuro dei fatti, come spesso i genitori sono tentati di fare. Anche se ne soffriranno, è più indicato trovare il modo di introdurle delicatamente all'argomento, prendendolo inizialmente anche un po' alla larga e tenendo conto della sensibilità e della disposizione caratteriale delle bambine. Potete agganciare l'argomento a cose che loro già conoscono bene, come la natura e gli animali e spiegando che tutto ha un ciclo, che anche gli esseri umani a volte si ammalano e, purtroppo, se ne vanno. Se riuscirete a farlo usando delicatezza e un tono rassicurante, dovrebbero riuscire a superare la cosa senza troppe difficoltà.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite a tutti e due i medici, come sempre molto disponibili... ma se posso approfittare, "in soldoni" mi rimane il problema: la bimba di 8 anni alla domanda se voleva vedere il papà ha risposto abbracciando in lacrime la nonna dicendo "voglio che papi stia bene e che torni a casa...", la piccola ha detto "si, voglio vederlo", ma poi se ne è dimenticata (nel senso che non ha più richiesto di vederlo)...
Secondo voi dobbiamo insistere nel far passare un pò di tempo insieme oppure sarebbe meglio che non lo vedessero più?...
E che effetto avrà il dolore di mia sorella e dei miei genitori (mamma e nonni delle bimbe) sulla loro psiche... io non abito nel paese d'origine e cercherò di stare vicino a mia sorella, ma come posso essere utile?
Grazie mille
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, secondo lei, l'idea di fare alle bambine una simile domanda può considerarsi una buona idea, oppure una pessima idea?

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola Psicologo, Psicoterapeuta 61 1
Gentiel utente,
difficile dare una risposta a questa domanda poichè nessuno può realmente sapere cosa sia meglio fare, dipende qual'è la priorità. Se la priorità è tenere le bimbe lontano da una situazione che potrebbe "impressionarle" allora sarebbe meglio non portare loro a vedere il papà; se la priorità è accompagnare le bimbe alla separazione definitva dal padre allora la situazione cambia.
Quello che posso dirle è che spesso i bambini con la loro vivida capacità immaginativa si possono creare immagini anche più spaventose della relatà riguardo a qualcosa ddi cui sono tenuti all'oscuro. Ma questo è vero anche per noi adulti. Del resto non si può nascondere che l'incontro con il papà è sicuramente di forte impatto, ma se condotto e guidato dagli adulti intorno in modo tale da rendere l'incontro un momento privo di preoccupazione (non che non debba esserci mi rendo conto sia impossibile, ma non trasmessa alle bimbe) in un clima sereno in cui siano assenti lacrime e disperazioni magari strutturando il più possibile dei giochi, od utilizzando tutte le strategie per rendere l'incontro il più naturale e piacevole possibile, potrebbe essere un momento che importante per tutta la famiglia e da cui tutti possono trarre beneficio.
Alle volte ci preoccupiamo, ed è legittimo delle reazioni dei nostri figli, ma ci dimentichiamo che loro guardano a noi come modello e siamo noi ad indicare loro la via da percorrere rispetto alle loro emozioni.
Queste bimbe non vedranno più il loro papà ma possono avere un ultima occasione perchè negare loro anche questa, a meno che non sia possibile per altri motivi come ad esempio il fatto di non essere certi di garantire loro quel clima emotivo sereno di cui parlavo prima.
Cordialmente

Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola
Ordine psicologi Lombardia n° 10817

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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
la situazione è indubbiamente molto dolorosa per tutti, e sicuramente non è possibile prevedere che effetto avranno sulle piccole i fatti che stanno succedendo alla sua famiglia in questo periodo.

Certo è che i bambini interpretano la realtà in maniera molto influenzata dalla visione che viene loro trasmessa dalle figure affettive di riferimento.

E' anche frequente che in situazioni come questa la capacità dei piccoli di adeguarsi allo stato d'animo degli adulti che li circondano superi in intensità i loro stessi desideri, portandoli così a chiedere o non chiedere delle cose in funzione della disponibilità o della difficoltà che percepiscono negli adulti in questione.

Non c'è un modo GIUSTO per affrontare il tema della morte, soprattutto con due bambine in momenti così diversi della loro vita. Il punto di partenza essenziale è però quello di parlarne, e di circoscrivere le emozioni.

Quando le piccole vedono la mamma che sta male e soffre, è importante che possano dare un senso a quello che sentono: anche se non riusciranno a capire tutto a livello congnitivo, sentiranno che attorno a loro ci sono degli adulti di cui possono fidarsi, perchè non nascondono loro le cose lasciando che sia l'immaginazione a riempire i vuoti. D'altra parte, la necessaria protezione non verrà di certo meno, perchè voi che conoscete le piccole, che siete al corrente della situazione e che la vivete giorno dopo giorno saprete sicuramente sintonizzarvi sullo stato d'animo delle piccole e offrire loro la sicurezza emotiva necessaria.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it