Problemi cronici di relazione

Cari Medici di MedicItalia,
mi trovo a scrivere qui oggi perchè ho deciso di affrontare un problema che mi porto avanti ormai da troppo tempo e che non ho mai deciso di affrontare perchè credevo passasse col tempo.

Ho avuto diversi problemi da bambino, mio padre si è suicidato quando ero ancora piccolo e mia madre ha fatto di tutto per potermi garantire una vita dignitosa e ci è riuscita molto bene, nonostante gli altri problemi avuti dal suo compagno di poi che sistematicamente mi picchiava con violenza, spesso a sangue.
Da quando sono bambino non sono mai riuscito ad avere relazioni istantanee positive, cioè, generalmente in una relazione dopo la fase del raccontarsi l'altro ha un evidente calo d'interesse verso di me, e questo accade sia con persone dell'altro che del mio stesso sesso, il problema è che la cosa non accade con tutti gli altri amici del gruppo, quindi finisco per rimanere sempre il fanalino di coda, e la cosa è molto frustrante.
Sono una persona molto sensibile ed attenta, mi reputo intelligente in quanto ho un'ottima riuscita nel mio lavoro e spesso riesco dove altri non possono.
Purtroppo mi capita molto spesso di avere problemi con l'istaurare nuove relazioni o di stare in un luogo frequentato da diverse persone sconosciute, mi è successo di evitare luoghi pubblici proprio per questo motivo, ed il fatto di esserne cosciente come credo sappiate meglio di me, peggiora ancora di più le cose.
So che probabilmente il tutto è frutto di blocchi mentali che mi pongo io stesso, infatti se bevo qualche birra e sto "brillo" divento molto più socievole e riesco ad avere relazioni senza problemi...
Credo che il mio problema sia il non riuscire a trasmettere le mie emozioni, anche se mentalmente non ho problemi a formulare frasi, in genere quando mi capita di parlare con gli altri ho come una sorta di nebbia che cala nella mia mente e non riesco ad esprimermi al meglio, cioè per farla breve non riesco a ragionare se davanti ho un'altra persona perchè sono molto attento al feedback che mi torna indietro e al minimo segnale che mi indica che c'è qualcosa che non va inizio a non seguire più il discorso e cadere nei miei pensieri negativi riguardo i miei problemi di relazione..
Credo che il problema principale sia quello di aver paura di essere me stesso perchè ho paura del giudizio e di non saper rispondere alle domande che le persone mi porrebbero sulle mie scelte.
Ho amici, amici stretti che generalmente risalgono all'età dell'infanzia quando l'istaurazione di un rapporto era diversa, mentre ora sembra esser tutto più difficile per me, sinceramente sto proprio giu per questo fatto e credo che sia una mia caratteristica, ed ho scritto qui stasera per sapere se uno psicologo/psicanalista/psichiatra possa aiutarmi a cambiare e comprendere meglio questa bruttissima situazione che giorno per giorno mi sta portando all'essere sempre più asociale.
Questa è una sorta di grido disperato, non ce la faccio più, voglio cambiare.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Purtroppo mi capita molto spesso di avere problemi con l'istaurare nuove relazioni ...... ed il fatto di esserne cosciente come credo sappiate meglio di me, peggiora ancora di più le cose(..)

Gentile ragazzo sembra che con questa affermazione lei abbia colto già un aspetto importante del suo problema. Il fatto di essere consapevole, o per lo meno credere di avere tale difficoltà nelle relazioni, la pone in una condizione di iperattenzione sulle risposte degli altri e sulla sua da causarle una sorta di ansia da prestazione anche nelle relazioni. Inoltre più si pone con l'idea che ci sarà una defaillance nella conversazione più creerà una sorta di profezia che si autoavvera. E' possibile che un intervento psicologico possa aiutarla ad interrompere questo circolo vizioso. Ponga il suo problema ad uno psicologo.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
> relazioni istantanee positive

Gentile ragazzo, bella questa definizione, mi mancava: la terrò presente per il futuro.

In realtà credo che il subitaneo calo d'attenzione che lei rileva (o crede di rilevare) negli altri dipenda dal fatto che al di là del motivo per cui lo fa, l'interlocutore non si sente sufficientemente valorizzato e apprezzato. Quindi, inizi per prima cosa con lo smettere di stare tutto così concentrato su se stesso e s'interessi attivamente all'altro. Scopra che cosa piace all'interlocutore, e gli faccia domande interessanti e intelligenti su quello. Senza strafare e lasciandolo parlare.

E poi veda se cambia qualcosa.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per le vostre risposte.
Si, il fatto di esserne consapevoli, o perlomeno di essere talmente sensibile ai feedbacks posturali, facciali e di espressione del corpo della persona con il quale colloquio mi mette spesso in soggezione, nonostante so che reagendo troppo in base a questo divento un'altra persona spalmata sulla personalità di chi mi sta di fronte.
Dott. Santonocito, questo termine l'ho ripreso (e adattato) dallo studio che ho fatto qualche tempo fa sulla PNL e l'instant rapport, leggendo diversi libri di psicologia che mi sono dilettato a leggere per interesse, probabilmente la mia sensibilizzazione dipende anche da questo, ma il problema me lo porto avanti da quando sono bambino.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
> divento un'altra persona spalmata sulla personalità
> di chi mi sta di fronte.

E questo la fa sembrare tutto meno che congruente e autentico.

Certo, io sono formato anche in PNL, ma l'uso di questa disciplina dev'essere sempre attuato "cum grano salis". Altrimenti è facilissimo diventare ossessivi. Se poi c'è anche la predisposizione, come nel suo caso, allora è quasi certo.

Quindi, prenda in considerazione di abbandonarla per il momento, perché per lei si è dimostrata se non controproducente, evidentemente inefficace. Potrà riprenderla successivamente, quando avrà superato il suo problema.

Segua il piccolo suggerimento che le ho dato e, se non riesce a venire a capo da solo del suo problema, consulti uno specialista.

Cordiali saluti