Scatti di rabbia violenti bambino 2 anni

Buona sera scrivo in un momento sereno... appena finito un attacco di ora violenta... mio figlio ha due anni e 4 mesi ma da sempre ha attacchi di rabbia violenti o su se stesso o su di noi.
Oggi ad esempio mi ha graffiato la faccia tante volte e sono insanguinata, xche nn perdo la calma cerco di contenerlo altrimenti sbatte la testa sul pavimento o si morde fino a sanguinare non c’è differenza x chi si trova difronte quando si arrabbia con tutti ha lo stesso atteggiamento, che sia mamma papà sorella nonne... a volte lo ignoro se vedo che è gestibile una rabbia non feroce altrimenti lo devo mettere in sicurezza.
Si è già amputato una falange.
Siamo finiti al ps 4 o cinque volte xche sbatte la testa violentemente e perde i sensi.
Succede soprattutto quando è molto stanco.
È iperattivo da sempre già a 3 mesi il medico ha detto che era troppo sveglio... siamo entrambi calmi una vita regolare, abbiamo una routine abbastanza precisa.
Ha un sonno tranquillo e dorme anche molto.
3/4 ore pomeriggio guai a svegliarlo altrimenti potrebbe avere le crisi di rabbia e dorme tutta la notte al mattino lo si può svegliare tranquillamente che non ha crisi.
Quando accumula troppe emozioni reagisce nel bene e nel male con violenza.
Anche se è felice a volte ti fa male.
Sono preoccupata.
È molto intelligente a dir del medico, xche già da parecchio conosce numeri colori parole in inglese e cose che in teoria a detta del medico sono in linea con bambini più grandi.
Xo ha questa iper sensibilità che non so come gestire sono davvero disperata, ovviamente mio marito non contempla l’aiuto di nessuno
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
" sono davvero disperata, ovviamente mio marito non contempla l’aiuto di nessuno"

Gentile Signora,
sentirsi disperata ed avere a fianco un compagno che non vuole richiedere l'aiuto di uno specialista immagino amplifichi negativamente il suo stato d'animo, in una situazione oggettivamente delicata.
Come mai suo marito non lo ritiene opportuno?
Assiste agli accessi d'ira di vostro figlio, che Lei ha ben descritto?
Vi accompagna alle periodiche visite pediatriche?
Il medico non ha mai proposto una osservazione e una valutazione neuropsichiatrica?

Dal canto suo, non ha mai pensato di rivolgersi Lei in autonomia al Servizio di Neuropsichiatria Infantile della sua ASL?
Se per il momento suo marito non è d'accordo, non può portare il bambino, ma può iniziare a descrivere loro la situazione e richiedere un supporto per Lei, per aiutarla a gestire questi comportamenti critici e la cascata di emozioni che di conseguenza investe inevitabilmente tutta la vostra famiglia.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
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Grazie della sua risposta intanto. Lui non appoggia xche secondo lui non è grave la situazione. Mi accompagna sempre ad ogni visita è super presente in tutto.. e gliele da tutte vinte.. i suoi no diventano si appena il bambino piange e io so che non va bene. Glielo spiego che hanno bisogno di sicurezza i bambini e così non gliela diamo,glielo dico che sono anni di studi che lo dicono ma è talmente convinto del suo che non ascolta nessuno.. se la pediatra ci da delle dritte lui nn le ascolta perché lui conosce suo figlio e nessuno lo conosce e lo capisce come lui.. il suo comportamento è dovuto dal troppo amore ma io non lo amo meno di lui ma cerco di essere obiettiva. Non ho valutato fino ad ora altre figure perché sembrava stesse migliorando, ora invece mi pare stia di nuovo peggiorando! Grazie dei consigli sentiro’ sicuramente asl
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"il suo comportamento è dovuto dal troppo amore ma io non lo amo meno di lui ma cerco di essere obiettiva"

In generale, parandosi dietro la giustificazione dell'amore purtroppo si possono combinare guai seri.
Volere bene a qualcuno significa volere il suo bene e, da quanto ha descritto, non parebbe proprio che il metodo educativo utilizzato sia la cosa migliore per il bene di suo figlio, né nel presente né in previsione del futuro (gli adolescenti prima erano bambini...).
A mio avviso, sarebbe opportuno "disinnescare" certe dinamiche prima che diventi ancora più complesso farlo e prima che ci siano risvolti negativi sulla salute fisica e psicologica del vostro bambino.
Non è mia intenzione allarmarla, ma caldeggio con determinazione la sua visione obiettiva della realtà e la invito ad occuparsene attivamente.

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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