Fine di una relazione

Salve,

Sono stato lasciato dalla mia compagna con la quale avevo un rapporto a distanza e cercavamo di vederci quando si poteva.

Tutto bene fino a dicembre, quando prima di prendere l'aereo per venire da me, un paio di ore prima, mi dice che non era sicura.
Poi la convinco al telefono e ci vediamo, ma appena torna a casa, qualche giorno dopo iniziano i dubbi.
Riusciamo a vederci un'altra volta, e stavolta sembrava che i dubbi non ci fossero, infatti appena riaccompagnata a prendere l'autobus che la portava dai suoi per Natale, mi dice che tutto era elettrizzante e che bisognava pensare alla convivenza.

Dopo soli 3 giorni inizia un processo di allontanamento da me, prima con dubbi sempre crescenti e poi con la definitiva rottura.
L'ultima volta che ci siamo sentiti è arrivata a dire che non provava neanche nostalgia di quello che è stato.


Sono consapevole di non doverla cercare più e non lo sto facendo, e sono consapevole di non dover più sperare in un suo ritorno.

Il problema che mi affligge, oltre alla mancanza di lei, è il senso di colpa legato alla percezione di non aver fatto abbastanza durante il nostro rapporto, di essere stato superficiale e di non aver dato il giusto peso alle piccolezze quotidiane.

Ciò che mi fa male è che lei mi ha detto tutto quando ormai aveva già deciso, durante tutto il nostro anno di rapporto non mi ha mai fatto presente che io potessi essere mancante in qualcosa, non ha voluto provare a risolvere i problemi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
il vostro rapporto, lei lo dice alla fine, è durato un anno soltanto.
Non ci dà altre indicazioni sulla vostra età, se siete entrambi liberi, se avete alle spalle altri legami, forse recenti e forse con figli.
In genere in un primo anno si cerca di conoscersi, e farlo a distanza è sempre fuorviante. La fantasia prende il posto della realtà. La frequentazione quotidiana si realizza con altri: amici, parenti, lavoro, svago, che non prevedono la presenza del partner.
Ora la sua ex dice che non prova nemmeno nostalgia. In effetti, quale passato comune avete? Quali promesse, quali progetti, dal momento che lei stesso scrive di provare "senso di colpa legato alla percezione di non aver fatto abbastanza durante il nostro rapporto, di essere stato superficiale e di non aver dato il giusto peso alle piccolezze quotidiane".
Dunque un sentimento tiepido, un impegno mediocre. E questo in un primo anno che dovrebbe essere di conoscenza reciproca ma anche di entusiasmo e di conquista.
Perché vuole lamentarsi del fatto che "durante tutto il nostro anno di rapporto non mi ha mai fatto presente che io potessi essere mancante in qualcosa, non ha voluto provare a risolvere i problemi"? Un partner non è un istruttore di nuoto, meno che mai alla vostra matura età.
Ci si incontra, ci si conosce. Si può accendere la scintilla e si può desiderare -ma da tutte e due le parti- la costruzione di un rapporto. Lei l'ha sinceramente desiderato?
Se non l'ha fatto, forse a sua volta non era poi tanto convinto; oppure trarrà da questa esperienza un insegnamento e adotterà una modalità differente nell'affrontare le prossime relazioni.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Ho omesso alcune informazioni importanti.
Abbiamo rispettivamente 37 anni io e 27 lei. Non avevamo nessun legame né tantomeno una storia finita da poco alle spalle.

Io ho passato dei mesi complicati legati a problemi economici e di lavoro all'inizio dello scorso autunno, e probabilmente non ho messo il rapporto al primo piano, ma il mio non era assolutamente un disinteresse verso di lei, anzi.
Io ero convinto di lei, e cercavo di coinvolgerla anche nella sfera delle mie amicizie e della mia famiglia, cosa che, invece, lei ha sempre faticato a fare.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
valutando anche l'altra richiesta di consulto che aveva aperta e le risposte date a quella dalla mia collega e da me, forse sta vedendo più chiaro in quello che è successo?
Ha chiesto alla sua ex di leggere l'email inviata a noi e di chiarire i punti che hanno irrimediabilmente danneggiato il vostro rapporto?
Per parte sua, come mai non ha avviato altre relazioni stabili, alla soglia dei quarant'anni, e in seguito ha scelto una partner tanto più giovane?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
No, non le ho chiesto di leggere l'email. Abbiamo sempre comunicato tramite whatsapp, ma si arriva a un punto in cui il suo nervosismo non produceva una discussione costruttiva.

Ho avuto una relazione importante prima di questa che è finita 4 anni fa e poi non non trovato un'altra persona affine fino a quando non ho conosciuto lei. Il fatto che fosse più giovane era qualcosa di relativo in quanto eravamo molto affini, sia negli interessi sia nel modo di fare, ma anche nella visione della vita.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Non sono mai stato distratto con le comunicazioni con lei, anzi. Ho sempre dato molto peso a ciò che diceva, ovviamente aggiungerei.

La discussione è stata aperta due volte, perché mi ero reso conto che alla prima domanda avevo mancato dei punti importanti, e non ho trovato la possibilità di modificare il testo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
quanto scrive rimanda ad una comunicazione breve e imperfetta, tanto da far pensare a problemi psicologici di entrambi. Sbaglio?
Mi riferisco alle parole: "Abbiamo sempre comunicato tramite whatsapp, ma si arriva a un punto in cui il suo nervosismo non produceva una discussione costruttiva".
Avete mai parlato della causa di questo "nervosismo"? E perché non comunicavate più estesamente, a voce o per email?
La invito ancora a far leggere l'email che ci ha inviato nell'altro consulto alla sua ex, chiedendole di darle una mano a capire dove ha sbagliato, chiarendo che non vuole forzare la sua decisione di lasciarla ma solo conoscere bene i motivi per costruire meglio un suo futuro.
Naturalmente l'alternativa è affidarsi ad uno psicologo esperto di relazioni. Ne trova anche alla ASL.
Ritengo di averle fornito, anche assieme alla mia collega, sufficienti spunti di riflessione, e chiudo il consulto.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com