Pentita di aver cambiato lavoro, mi sto autodistruggendo per l'errore

Buongiorno,
Nel marzo 2020 ho preso una laurea a indirizzo umanistico e lo scorso dicembre dopo tante ricerche ho finalmente trovato lavoro, o meglio un tirocinio in un'azienda di trasporti navali.
Ero veramente entusiasta di iniziare, ma da subito l'esperienza non si è rivelata positiva: ero poco seguita, carica di compiti e responsabilità che ancora non mi competevano, e abbastanza esclusa dai miei colleghi (forse più per colpa mia che sono molto timida) - tranne uno con cui ho fatto amicizia (c'è anche stato un mezzo flirt ma lui è già impegnato).

Dopo due mesi mi sono resa conto che non solo non era il lavoro che voglio fare nella vita, ma ogni mattina mi svegliavo con una forte ansia, così mi sono messa alla ricerca di altre esperienze e ho ottenuto un altro tirocinio presso un'azienda che si occupa di risorse umane.

Firmo ciò che devo firmare, mi licenzio e già i miei ultimi giorni lì ho iniziato ad avere dei ripensamenti, anche se tutti mi dicevano che stavo facendo la scelta giusta e che comunque dopo il tirocinio molto difficilmente mi avrebbero assunta.

Oggi sono dovuta andare nell'ufficio nuovo, in cui inizierò lunedì, e... mentre ero lì mi sono ritrovata a pensare "ho fatto una ca**ata", confrontando l'ambiente che è molto meno accogliente, le future colleghe con i miei vecchi e ormai familiari colleghi, e così via.
Inoltre è saltato fuori che non saranno sei mesi di tirocinio, ma 3+3, quindi potrei trovarmi tra tre mesi disoccupata.

Come se tutto ciò non bastasse, dopo mi sono dovuta incontrare con la tutor del entro per l'impiego, che mi ha chiesto: "Perché hai lasciato un posto in cui ti avrebbero assunta per uno in cui non hai prospettive?
"... Appena tornata a casa sono scoppiata a piangere e non riesco a smettere.

Mi sembra di aver fatto un errore madornale, di aver abbandonato un posto che forse sarebbe stato più certo e familiare per un altro in cui magari mi troverò peggio e che non mi darà neanche garanzie.
Vorrei solo tornare indietro e impedire a me stessa di accettare quel colloquio, non faccio che pensare alle cose positive che ho perso anche se so che in fondo non ci stavo bene... E allora perché sto così male ora?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Lei si trova ormai adulta a fare i tirocini post-laurea che si fanno a 25 anni.
Noi non sappiamo nulla
.del Suo modo di essere,
.del come Lei affronta le difficoltà,
.della modalità relazionale con i colleghi,
.della resilienza allo stress,
.della lucidità con cui esamina la situazione prima di agire,
.della pazienza con cui accetta di essere inadeguata all'inizio delle vita professionale.

Le consideri tutte variabili che intercorrono nell'operare delle scelte;
e che possono essere intervenute nella scelta di cui si pente amaramente.
Le prenda in considerazione una ad una e pensi a come ora agirebbe.

Il nastro del passato non si può .. riavvolgere,
serve però per capire qualcosa in più di sè,
dei meccanismi che si mettono in atto.
Talvolta una sola unica esperienza significativa può bastare per cercare di modificarli.

Cosa Le suggeriscono queste riflessioni?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/