Rinvio sedute e impatto psicologico

Buon pomeriggio, vi scrivo perchè in pratica io ho iniziato circa 2 mesi fa, un percorso di psicoterapia, l'ultima seduta, praticamente sono incominciate delle cose, prima di dire la cosa specifico che io fino ad ora ho sempre avuto orari e giorni sempre diverso, dunque durante l'ultima seduta in pratica il terapeuta mi ha proposto (diciamo proposto), di non vederci la settimana dopo, ma dopo 2 settimane, con la motivazione che mi avrebbe dovuto prendere a un orario comunque, molto tardi nel pomeriggio, e avrebbe preferito rinviare la seduta di 2 settimane, in pratica il 2 maggio, io accettai (anche perchè francamente non devo essere il peso finale dopo una giornata pesante, perchè capisco lavorativamente parlando, ma io non ho nessuna intenzione di essere considerato come un peso, una scocciatura e una "ragione" per cui il terapeuta si deve dividere dalla famiglia, e comunque non è che l'orario mi piaceva, quindi accettai), purtroppo mi sono reso conto, siccome non l'avevo mai fatto, che questa cosa mi ha fatto stare poco bene, anche perchè tra esami universitari e altre cose è un periodo un po delicato, (però al tempo sottovalutai la cosa, e credevo che non fosse un problema), praticamente io non ricordandomi il giorno preciso del nostro incontro, avevo "azzeccato" l'orario, ma la seduta era il giorno prima a quella che io mi ricordavo (sarà che comunque io già abbatendomi non ricordavo bene il giorno, perchè preventivare a 2 settimane, specialmente se sei uno già "instabile" di tuo, non ricordi bene), "grazie" a questa mia dimenticanza, che tra l'altro ho scoperto nel peggiore dei modi, (visto che sentirsi un audio in cui la persona ti dice "come mai non sei venuto", e tu che ti cadono le braccia, perchè io negi altri incontri non ho mai sgarrato, anzi sono sempre arrivato prima, e comunque temi e hai ragione nel farlo), io non avendo alternative, visto che avrei potuto fare una seduta, ma per ragioni di distanza non avrei fatto in tempo, e poi non mi piaceva l'idea di essere uno che andava 30-40 minuti, per me è già poco 1 ora alla settimana, detto ciò mi sento molto triste, e si ho avvertito molto la mia terapeuta, "non caricando" tutti i sentimenti che ho, ma comunque facendole capire la situazione, al che mi ha detto di non preoccuparmi, però scusate, io sono 2 mesi che vado in terapia, e poi 3 settimane senza un incontro in un periodo comunque particolare, ma poi io non posso decidere "le ricadute emozionali" del fatto che io mi vedrò con lei tra 8-10 giorni, ed è brutto, anche perchè ti senti praticamente, escluso, rifiutato, e di non "valere nulla", di non avere la priorità, io so di avere "sbagliato", e non ce l'ho con nessuno, però voi potete dirmi cosa devo fare per gestire la cosa, anche perchè questa cosa ha purtroppo impattato anche sul sonno, per me è molto importante andare in terapia, ed è importante per me la persona da cui vado in terapia, sto male, veramente mi viene da piangere, però non so che fare.
Grazie e scusate
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non sono sicuro d'aver capito qual è il consiglio di cui senti di aver bisogno.

Puoi riformularlo in modo semplice?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, si, allora, volendo sintetizzare il mio problema, è che in pratica io per varie ragioni che ho già scritto sopra, mi sarei dovuto vedere con il terapeuta, questa settimana, (cioè due settimane dall'ultimo incontro), però a causa di un disguido (una mia dimenticanza personale, perchè ho confuso i giorni), non sono andato all'incontro, "nonostante" siano passate 2 settimane dall'ultimo incontro, la terapeuta ha un po cercato di venirmi incontro cercando di organizzare sedute online,o all'ultimo minuto, però io per ragioni di tempo e di spazio non ho potuto accettare, e allora, salvo colpi di fortuna, mi dovrei vedere settimana prossima, cioè dal nostro ultimo incontro terapeutico, passerebbero di fatto 3 settimane quando finalmente ci rivedremo,(dopo 2 mesi di incontri regolari), questa cosa mi ha portato un forte disagio, mi ha anche rovinato il sonno, mi addormento con più difficolta, sono più triste e emotivo, mi viene da piangere senza motivo, e mi sento molto più agitato e ansioso, tutto ciò anche perchè comunque sto passando un momento un po' delicato, nulla di grave, ma comunque delicato e importante, che la terapia aveva un po aiutato a "tamponare e aiutare", il tutto è perchè senza terapia è già difficile, e col fatto che questa cosa è dipesa da me (anche perchè all'inizio è stato bruttissimo dover accettare questa "punizione" che mi ero cagionato da solo, visto che ho saltato io l'incontro dovendomi assumere la responsabilità dell'accaduto) è stato molto pesante, e traumatico, perchè per me questi incontri e la psicoterapia hanno un importanza molto rilevante
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, se non vado errato, ti senti male per dover aspettare una settimana in più per vedere la tua terapeuta, a causa di un tuo errore?

Non mi pare una punizione da parte della terapeuta, dato che aveva cercato anche di venirti incontro. Però quando dici:

>>> dovendomi assumere la responsabilità dell'accaduto

lasci intendere che probabilmente hai delle difficoltà ad assumerti responsabilità. Altrimenti non si capisce come mai questo episodio, di per sé abbastanza banale, ti avrebbe causato tanto scompenso.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#4]
dopo
Utente
Utente
"ti senti male per dover aspettare una settimana in più per vedere la tua terapeuta, a causa di un tuo errore?"

Non è stato solo un mio errore, visto che l'errore di mancare l'appuntamento è stato mio, ma l'intera vicenda anche l'altra parte ha fatto degli "errori", che tra l'altro ha pure riconosciuto.

"Non mi pare una punizione da parte della terapeuta, dato che aveva cercato anche di venirti incontro". Capisco, che può sembrare sbagliato, ma mettemi pure un po nei mie panni, ma se tu sai che "rimandando l'incontro" a settimana prossima, passano 3 settimane, non è il caso di fare un po di più perchè ciò accada? Evidentemente non sono una priorità (ovviamente), ripeto dopo solo due mesi, cioè in 3 mesi, ci sono stati 2 mesi di incontro, e quasi 1 mese di pausa forzata, ma dov'è la logica?

"lasci intendere che probabilmente hai delle difficoltà ad assumerti responsabilità".

Se assumersi responsabilità, significa dover pagare un prezzo che a mio dire è così alto, allora si, ho difficoltà a fare ciò


"Altrimenti non si capisce come mai questo episodio, di per sé abbastanza banale, ti avrebbe causato tanto scompenso"

Per me è un momento delicato anche a causa di più eventi, e questa psicoterapia (a differenza di altri che è più un optional, o una cosa secondaria, quasi irrilevante) per me è molto importante, conta molto, e l'unico modo che ho di banalizzare la cosa, è togliere importanza e valore al professionistia che mi segue, e alla psicoterapia in generale, ma francamente io non ho voglia di farlo, perchè io ho il diritto e il bisogno di essere aiutato e curato, perchè non è colpa mia se gli essere umani sono così complicati, e se il mondo oggi è abbastanza disumanizzante, però lo Stato se ne frega altamente, e quindi l'unica barriera a eventi gravi, tristi e invalidanti, sono i professionisti privati della salute mentale.

Spero di essere stato chiaro, cioè razionalmente le darei anche ragione, ma emozionalmente è tutt'altro discorso.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> questa psicoterapia per me è molto importante, conta molto, e l'unico modo che ho di banalizzare la cosa, è togliere importanza e valore al professionistia che mi segue

Hai evidentemente una modalità di pensiero troppo rigida, che ti porta a una logica del tipo "tutto o nulla". Ma uno degli effetti di qualsiasi psicoterapia dovrebbe essere proprio quello di facilitare l'acquisizione di un pensiero più flessibile.

La terapia, la tua terapeuta e quel che succede fra voi, dovresti sforzarti di non banalizzarlo, ma nemmeno di non idealizzarlo.

Altrimenti l'alternativa è dare la colpa di come ci sentiamo sempre e solo alle circostanze ed evitare di prendersene, appunto, una parte di responsabilità.

Tieni presente che "responsabilità" non vuol dire "colpa".

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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