Problemi nel rapporto sessuale con il mio fidanzato

Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni.
sono fidanzata con il mio ragazzo da 4 anni.
nei primi anni della nostra relazione il nostro rapporto andava bene, stabile, ma abbastanza bene.
Nei nostri rapporti non usavamo contraccettivi, cercavamo sempre di stare attenti.
Quasi due anni fa la nostra vita è cambiata.
Sono risultata incinta e ho deciso di sottopormi a un aborto chirurgico.
Il mese successivo a questo è stato abbastanza difficile, non sono stata bene psicologicamente e fisicamente.
Successivamente, mi sono ripresa.
Ovviamente abbiamo dovuto ricorrere, dopo ciò che ho passato, a metodi contraccettivi e abbiamo optato per il preservativo.

Da qui, un incubo.
Ogni nostro rapporto sessuale non veniva mai concluso, perché a lui non piaceva e non riusciva a sentirsi davvero "dentro" la passione del rapporto.
Abbiamo incominciato ad avere pochi se non rari rapporti sessuali.
Non lo facevamo quasi mai, però la relazione andava avanti.
Ho provato più volte a stuzzicarlo, a creare una piacevole atmosfera, a mostrargli più e piu volte il mio desiderio, a prendere io l' iniziativa, ma senza successo.
Anzi, il mio ragazzo mi ha detto più volte che non gli piace essere lui la preda, gli da fastidio che gli mostro la mia voglia, perché vuole fare lui il "cacciatore".
Io sono rimasta più volte scioccata.
Non mi spiegavo tutto ciò, perché in passato, nelle mie passate relazioni, avveniva l'esatto contrario.
Ero convinta che mostrare l'interesse, il piacere, il desiderio facesse crescere tutto ciò anche nella controparte.
Ho incominciato a bloccarmi, a starmi ferma sperando che lui si svegliasse e decidesse cosa fare del nostro rapporto sessuale.
Ma anche questo non ha avuto successo.
Più volte ho cercato di parlargli, sono sempre stata chiara, ho sempre detto TUTTO ciò che pensavo.
Lui si giustificava sempre con pessime scuse.

Ad oggi, ogni volta che proviamo a farlo, finiamo sempre per litigare, perché non gli va, non gli piace con il preservativo.
Più volte mi ha chiesto di non usarlo, ma questo l'ho visto come una mancanza di rispetto dato ciò che ho passato.
Ho omesso nel racconto che un'altra cosa che purtroppo non c'è mai nella nostra relazione sono i preliminari.
Per me sono importantissimi.
A lui non piacciono, non gli piace riceverli e farli.
Me li ha fatti solo sotto mia "costrizione".

Non mi era mai capitata una situazione del genere, nel mio passato mi sono sempre sentita desiderata, non ho mai avuto questi problemi.
A me piace la passione nel rapporto e purtroppo attualmente è pari a 0.
Non capisco se la colpa sia mia o sua.
Non riesco a capire come fare a uscire da questa situazione.
La prima soluzione che mi viene in mente è lasciarlo, perché credo che non mi ama.
Solo che lui mi rassicura che mi ama e che vuole stare con me.
Preciso che, non vorrei sembrare modesta, ma sono oggettivamente una bella ragazza.
Ho sempre ricevuto complimenti e corteggiamenti da vari ragazzi.
Vi ringrazio e vi prego di aiutarmi e di consigliarmi qualcosa.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

Lei ci presenta una concatenazione tra interruzione volontaria di gravidanza e nascita di problematiche sessuali all'interno della coppia.
1.
Può accadere che un evento quale quello che ha descritto - l'IVG - abbia come conseguenza quella di far percepire e vivere (ad entrambi o a uno dei due) la sessualità come un territorio pericoloso, fonte di conflitti interiori e di decisioni difficili da prendere. In questo caso occorre metterci mano attraverso un percorso psicologico del singolo o della coppia, nei casi in cui l’ipotetico trauma (se di questo si tratta) non si è finora risolto.
2.
Un secondo elemento riguarda le modalità contraccettive utilizzate ora, quale mezzo per evitare che tale situazione di possibile gravidanza indesiderata e conseguente IVG si ripresenti.
Il preservativo non rappresenta la migliore via possibile, sia perché interrompe il momento, ma soprattutto perché la copertura riguardante la sicurezza non è totale. Avete pensato alla pillola, anello, spirale?
3.
Un’ultima indicazione. Se il Suo compagno ha un nucleo sofferente riguardo alla sessualità, il Suo proporsi e stuzzicarlo, può essere vissuto da lui come una inutile insistenza; e dunque risultare controproducente.

L'unica strada praticabile è curare il malessere, termine generico; per chiamarlo con il suo vero nome occorre una diagnosi clinica. La effettua l* Specialista ma in presenza.
Lo/a Psicolog* Psicoterapeuta è l* Professionista specific*.


P.S. Le avevo risposto tempestivamente già qualche giorno fa, ma la risposta era poi scomparsa. Abbiamo rimediato : )

Saluti cordiali
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio vivamente dottoressa.
Per quanto riguarda i metodi contraccettivi, in passato prendevo la pillola. Ma dopo aver fatto degli esami del sangue la ginecologa mi ha chiesto di interromperla. Gli altri metodi contraccettivi un po' mi spaventano.
Si, per lui il momento sessuale è diventato un momento di pericolo e preferisce evitarlo . Io, quando c'è il preservativo, mi sento sicura e libera di esprimermi. Lui assolutamente no
Non mi sento più amata e desiderata. E credo che il mio ragazzo non vorrà mai prendere in considerazione l'ipotesi di farsi aiutare. La ringrazio ancora. Le auguro una buona giornata
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Lei dice:
"quando c'è il preservativo, mi sento sicura e libera di esprimermi."
Capisco, Lei è a proprio agio; ma a condizione che lui mantenga l'erezione ... e dunque la responsabilità torna a lui.
Nel caso del coito interrotto la responsabilità è maschile, con il profilattico idem .. con la conseguenza che il parner si sente troppo responsabile. E la sessualità rifugge da troppe responsabilità soprattutto se unilaterali.
L'alternanza tra partners nella responsabilità di una contraccezione sicura fa sentire pari e accresce la complicità nella coppia.
D'altra parte se lui non se la sente di ricorrere allo Specialista, dovrà essere Lei - che lamenta la carenza di sessualità nella coppia - ad andargli incontro.
Ci pensi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/