Da quando sono diventata mamma non sopporto mia suocera

Da circa 9 mesi sono diventata mamma e questa nuova esperienza mi sta completamente assorbendo.
Purtroppo ho sofferto di depressione post partum, ma sono uscita dalla fase acuta grazie al sostegno psicologico di una psicoterapeuta.

Non sono ancora al 100%, ma rispetto ai primi mesi in cui stavo malissimo (abbattuta, deconcentrata, con sentimenti catastrofici, svalutanti e di inadeguatezza, con ansia sociale) mi sento molto meglio e riesco a svolgere con meno fatica tutte le attività quotidiane.

Prima del parto stavo benissimo, ero molto felice di diventare madre.
Dopo il parto invece ho avuto problemi con l’allattamento, dipesi da un fattore fisiologico della ghiandola mammaria, e non riuscire ad allattare come avrei voluto mi ha fatto pensare di essere sbagliata e una fallita.
Così ho cominciato a svalutarmi e a sentirmi sempre di umore nero.
Il baby blues fisiologico in alcuni mesi è diventato decisamente invalidante.
Non so come ho fatto a badare a mia figlia in quel periodo, ero fortemente astenica.
Ho sempre cercato di fare del mio meglio per il suo bene, però, anche se i giorni erano veramente difficili.

Con mia suocera avevo un ottimo rapporto, mi sentivo sua figlia, ma con la nascita di un figlio mio sento che il ns rapporto è cambiato: quando mi sentivo depressa ho provato a chiederle aiuto, ma ho ricevuto solamente commenti giudicanti e che sminuivano i miei problemi.
Mi sento come se non fosse stata empatica con me.
Quando mi sono ripresa dalla depressione, mi sono accorta che aveva cercato di manipolarmi cercando di tacitare i miei problemi (probabilmente era il suo modo per tenere sotto controllo la situazione) e ora ho perso fiducia in lei.
Tutte le volte che la vedo sono nervosa e tesa.
Non la sopporto più, mi sento tradita da lei, in cui avevo risposto la mia fiducia tanto da confidare il mio stato d’animo così avvilito.

Si è dimostrata anche invadente in questi mesi, chiamando mia figlia la mia bambina, postando le sue foto sui social nonostante la mia contrarietà, criticando le mie scelte in tema di svezzamento.
Inoltre ho fatto molta fatica a persuaderla di doversi lavare la mani quando prendeva in braccio la bimba appena nata (mi prendeva in giro dicendo che ero esagerata e che lei doveva farsi gli anticorpi).

Insomma, tutti i comportamenti apparentemente insignificanti che si sono sommati fino a portare all’insofferenza più severa nei suoi riguardi.

Come mai sono diventata così rigida?

Con la depressione p.
p. ho sperimentato molto risentimento e rancore.
Questi brutti sentimenti mi stanno logorando dentro e non so come liberarmene.

Mi potete dare un consiglio da esterni?
La vita è una sola e logorarsi nella negatività è terribile.
Voglio solo guardare avanti e stare meglio per essere una brava mamma, anche se, nonostante le mie aspettative di perfezione e quanto accaduto, riesco già a vedere di aver fatto un lavoro discreto perché mia figlia ride sempre, gioca, si adatta bene agli ambienti nuovi, ecc.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

ci sono molti elementi da considerare.

1.
Di sua suocera Lei dice: " mi sentivo sua figlia, ma con la nascita di un figlio mio sento che il ns rapporto è cambiato": è cambiato perché anche Lei ora è *mamma*, nella stessa misura di Sua suocera; e dunque sente di poter dire la Sua sul bambino e su di sé, con l'esigenza di essere presa in considerazione.

2.
La depressione post-partum, mix di ormonale e psichico, rende più complesso e aleatorio l'inizio della relazione tra genitori e neo-nonni, perché i secondi - data la debolezza materna - sentono di poter dire la loro anche più del dovuto, di dare giudizi anche non richiesti, dato che da parte della madre non c'è energia di fronteggiamento o nella definizione dei giusti confini.

3.
Il percorso di psicoterapia La ha molto aiutata; non ci dice se è tuttora in corso. In questo caso la difficoltà che ha consegnato a noi la porti alla Sua Psicoterapeuta: è una problematica che merita grande attenzione. Se invece avesse interrotto o concluso il percorso, chieda di poterlo riprendere: le relazioni con i suoceri - che poi sono i *nonni* - andranno avanti per sempre e dunque è opportuno poter fruire di un confronto periodico (magari on demand) con la Specialista che ha meritato sul campo la Sua fiducia.
Questo non significa essere ancora ammalata, oppure essere una debole o inadeguata, o non saper farcela da sola; bensì avere la lucidità di comprendere quando c'è bisogno di un confronto specialistico super partes. In ciò andrebbe coinvolto anche Suo marito - il figlio dei suoceri - che nel Suo consulto non appare affatto, al fine di evitare che il conflitto tra la propria moglie e la propria madre apra una crepa all'interno della coppia. Su questo aspetto, di grande delicatezza quando la coppia diventa triangolo, Le consiglio di leggere: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html ;
mentre sul rapporto con i nonni può risultarLe per certi versi interessante:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5395-genitori-nonni-guerra-o-pace.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/