Rapporto con mia madre

Gentili dottori,
Ho 25 anni e vivo con i miei genitori.

Da anni desidero una mia indipendenza, ma mi rendo conto che quella economica non ce l'avrò prima del 2024.
Fino ad allora, devo fare i conti con il rapporto con i miei genitori, ed è proprio questo il problema.

Ho passato tutta la mia adolescenza (prima non ho vissuto con loro per una serie di motivi) sentendomi criticata, fuori posto, probabilmente per il fatto che la mia infanzia non l'abbiamo vissuta assieme e sono cresciuta con un carattere e un temperamento diverso dal loro (loro sono un po' rigidi, io fino ai 15 anni mi sono dovuta adattare a tante realtà diverse).

Solo che mio papà durante la mia adolescenza ha sempre cercato di trovare qualcosa da condividere con me (il tempo di far merenda, di ascoltarci qualche canzone, di ridere assieme o guardare un po' di tv) e questo ci ha permesso di creare un buon rapporto.
Mia mamma invece è sempre stata assente, sempre troppo lavoro, troppi impegni con sua mamma o la suocera, sempre troppo stanca.
Trovava sempre motivi per cui potevo fare meglio le cose, ogni problema lo ingigantiva, per lei il mio compito era pulire la casa e andare bene a scuola, era gelosa del rapporto con mio papà, mai un incoraggiamento, mai del tempo per ascoltarmi davvero senza ribattere o dirmi che "se si comporta così è perche io mi comporto in questo o quel modo che a lei da fastidio" (tipo disordine o disorganizzazione)...nonostante le avessi espresso più volte il mio disagio e il mio bisogno di stare con lei, anche solo per andarci a prendere da vestire insieme senza quella fretta e quell'ansia che caratterizza ogni cosa della sua vita, lei non è mai cambiata.

Così provato a cercare di accettare che avessimo esigenze affettive diverse.

Ma oggi mi trovo ad avere 25 anni e le uniche frasi che mia madre mi rivolge riguardano le cose da fare in casa o fuori casa.
Tutto qui.
Tutti i giorni.

Se provo a scavare a fondo nei discorsi, finisce che mi umilia con qualche frase o mi guarda come fossi stupida.
Mi svilisce questa cosa, per me la qualità delle relazioni è importantissima.
Quando le dico quello che vedo del nostro rapporto reagisce come se l'avessi criticata e si difende dicendomi frasi che hanno come scopo solo quello di ferirmi, "e te cosa fai per cambiare le cose?".
Lei è intoccabile, non si mette in discussione.

Mio padre le dà ragione su quasi tutto perché quello che dice lei sembra sempre "logico".
Non voglio che cambi, non lo pretendo.
Non dico nemmeno che io abbia un carattere semplice, tendo molto ad essere autonoma e darmi delle regole o avere atteggiamenti che spesso contrastano con i loro (sono comunque una ragazza seria, con dei valori).

Non mi interessa nemmeno sapere chi abbia torto o ragione, come invece vuole lei, perché per me non è sulla "ragione" che baso le relazioni, ma sulla condivisione.
Vorrei solo capire come resistere fino al 2024, accettando di essere solo "coinquilina" della propria mamma.

Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Ci dice:
>Vorrei solo capire come resistere fino al 2024,..<

Rispondo: Abbassando le aspettative.
Chissà quale tipo di attaccamento si sarà sviluppato tra Voi, forse *insicuro* E così, dovendo per forza vivere insieme, entrambi lo fate di malavoglia, Chiedendo all’altra persona cose che non può dare.
Lei si lamenta che Sua madre è sempre pronta a pronta a criticarLa, ma anche Lei non sembra essere da meno, E ciò accade quando la relazione è disfunzionale: Non ci si perdona reciprocamente nulla, si chiede all’altra persona quello che non può dare o quello che nemmeno noi diamo.
Tale situazione relazionale causa sofferenza di entramb*, La cui responsabilità viene attribuita all’altra persona.

Lei è ospite dei Suoi genitori per altri due anni; dovrà rassegnarsi che la situazione con Sua mamma non sia certo ideale.
Non le dico di *accettare*, dato che l’accettazione dei limiti dei propri genitori arriva ben oltre i 24 anni; quando i figli sono diventati grandi (e a loro volta genitori, se accada) e hanno avuto la possibilità di distanziarsi fisicamente; e quando i genitori sono diventati ormai anziani e talvolta più fragili.

Mi dispiace non poterle fornire qualche frase rassicurante, e mi dispiace per i giorni che Lei/Voi sta/te attraversando.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/