Come capire se un medico è abilitato regolarmente alla sua professione?

Ho assoluto bisogno di capire se un medico che conosco sia abilitato alla prescrizione di farmaci.

Ho cercato in rete ma non trovo quasi nessuna traccia di lui.

Ho trovato effettivamente il suo profilo sul albo.

Ma non essendo competente non so interpretare le informazioni.

A quanto ho capito, solo gli psichiatri posso prescrivere.

Nel albo, c’è scritto che è uno psicoterapeuta.

Ma c’è anche scritto che a una laurea in medicina e chirurgia.

So da parole sue, che ha un certo numero di casi, denuncie ho capito, che gli sono state fatte e sembrano essere in corso.


Il quesito nasce da alcuni comportamenti che questo medico ha assunto da un po’ di tempo, che per chi conosco e anche di un altro psicologo, pare non essere onesto nel suo lavoro.

Spero possiate darmi un aiuto.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
questa è l'area in cui rispondono gli psicologi. Noi abbiamo un nostro albo professionale e i medici ne hanno uno loro.
Se va sulla Home-page di Medicitalia e la scorre, troverà a destra in basso la scritta VERIFICA PROFESSIONISTA e poi: medico o psicologo. Cliccando sulla voce che le interessa, ossia i medici, troverà FNOM.CeO.
Scriva sul riquadro che si aprirà i dati anagrafici della persona che le interessa e saprà se è iscritto all'Albo dei Medici (quindi se è medico), in che città lavora, la data di nascita e le specializzazioni.
Non è corretta la sua informazione: "A quanto ho capito, solo gli psichiatri posso prescrivere", se come immagino voleva dire "possono prescrivere farmaci". Tutti i medici possono prescrivere farmaci. Non possono farlo gli psicologi, se non sono anche medici.
Infine possono essere psicoterapeuti sia gli psicologi che i medici, purché abbiano ultimato un corso di specializzazione quadriennale in psicoterapia. Gli psicoterapeuti medici possono prescrivere farmaci, gli psicoterapeuti psicologi non possono.
Se un medico, o uno psicologo, non fanno il loro lavoro secondo scienza e coscienza, espresse nelle linee-guida del codice deontologico, è diritto e dovere di chi ne viene a conoscenza informarne il corrispettivo Ordine Professionale.
Attenzione però di essere ben certi di quello che si mette a verbale, per non rischiare di incorrere nel reato di calunnia. Per questo può essere utile farsi aiutare da un avvocato o da un'associazione di consumatori.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2023
Ex utente
Ho capito ma perdoni la mia ignoranza, mi è difficile capire bene le sottili differenze che sembrano esserci in questo argomento.
Ovviamente non posso scrivere il nome del medico qui.
Ho mostrato il profilo del albo ad un psicologo per una opinione seconda , e mi ha detto che il mio analista mente sulla sua professione .
Ha anche detto che il suo modo nei lavorare non corrisponde al suo titolo.
Purtroppo io non sono competente in questo e non so di chi fidarmi.
Io ho sempre saputo essere uno psichiatra, così mi ha detto.
In un profilo social di medici, si descrive
Ma nel albo c’è scritto psicoterapeuta.
Non riesco a capire.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
quello che le è stato riferito può essere un'opinione personale, ma non un dato di fatto.
Le faccio degli esempi: io sono psicologa, infatti mi trova iscritta sull'albo degli psicologi. Non sono medico, quindi sull'albo dei medici non mi trova. Se prescrivessi dei farmaci, anche non veri farmaci ma semplici Fiori di Bach, confonderei il paziente, invaderei un campo che non è il mio, e potrei essere segnalata al mio Ordine professionale.
Se invece adotto tecniche psicologiche idonee a riabilitare il benessere del paziente, sono in linea con la legge istitutiva del mio Ordine professionale e nessuno può obiettare nulla.
Naturalmente non devo mentire dicendo di avere titoli di specializzazione che non ho: di avere la specializzazione in psicoterapia, per esempio, cosa che non è giuridicamente vera perché non sono iscritta come psicoterapeuta.
L'articolo 1 della legge istitutiva del mio Ordine professionale, la legge 56 dell'89, su cui ho scritto di recente una tesi che trova in rete, dice tutto quello che lo psicologo può fare, e negli articoli successivi, il 2 e il 3, viene chiarito quello che non può fare.
Lei è in cura da una persona che come tutti noi avrà nel suo studio la pergamena di laurea e le specializzazioni. Lui stesso si definisce psichiatra, il che vuol dire che ha una laurea in Medicina e una specializzazione universitaria in Psichiatria. Sull'albo dei medici risulta psicoterapeuta, se ho capito bene. Un medico può specializzarsi in psicoterapia, usare gli strumenti psicologici che adotta anche lo psicologo, e naturalmente anche prescrivere farmaci. Anche la specializzazione in psicoterapia sarà esposta nello studio, immagino.
Mi sembra abbastanza chiaro quello che trova sul blog dello psicologo Massimo Barrale col titolo: "Uno psicologo, uno psicoterapeuta ed uno psichiatra entrano in un bar".
Detto questo, un curante, di qualunque specializzazione sia, deve avere la fiducia del paziente per portare avanti la terapia. Per questo noi raccomandiamo a chi ci scrive di interrogare lungamente il proprio curante sulla procedura che sta seguendo e sugli scopi che si prefigge.
Se lei ha dei dubbi, l'unico che può chiarirli (o confermarli se disgraziatamente è un abusivo della professione) è proprio il suo terapeuta.
Io le potrei anche dire di spedirmi il nome del curante all'indirizzo che vede in fondo a questa pagina, per appurare io stessa se si tratta di un medico, ma mi sembra che questo lei lo abbia appurato.
In che senso, allora, "il suo modo nei lavorare non corrisponde al suo titolo"?
Dopo aver letto il blog indicato, e aver chiesto chiarimenti al curante, può esporci qual è questo "modo di curare" che non corrisponderebbe al titolo. Tenga conto che un curante può usare tutte le tecniche messe a disposizione dagli studi di psicologia, non è certo costretto a muoversi rigidamente nel solco di una certa formazione.
Ci faccia sapere. Noi siamo qui. Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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