Situazione che mi mette a disagio

Buonasera,

vi scrivo poiché mi piacerebbe chiedere un parere riguardo una situazione che mi mette a disagio nel mio lavoro e non so davvero come uscirne.

Da un annetto ho cambiato lavoro e mi trovo a contatto con un uomo più o meno della mia età per cui sostanzialmente la mia società è in partnership, ho quindi un incontro mensile con questo "ragazzo".
Il punto è che ormai ogni volta che devo svolgere una attività in tale succursale non vivo bene la situazione e vivo teso dal momento in cui timbro al momento in cui esco poiché questo ragazzo è gay e prova attrazione per me, che non verrà mai ricambiata.

Il fatto non è tanto un discorso di omofobia, il punto centrale è che purtroppo c'è una situazione velata in cui egli continua a fare apprezzamenti sul mio conto, senza esporsi.
E' anche sessualemtne parecchio esplicito nelle battute e nel linguaggio ma non rivolgendosi a me e quindi non mi dà appigli per rifiutarlo, scherza con tutti i colleghi ecc.
ha una sessualità molto aperta e purtroppo mi rendo conto essersi invaghito parecchio di me ma non fa mai un passo oltre, rimanendo nel vago, e quindi non permettendomi di rifiutarlo.
Questa tiritera perpetua quindi ogni volta, arrivo mi fa complimenti e altro e continuiamo il nostro rapporto lavorativo, vado via torno il mese dopo e uguale.
Ripeto che a me non interessa assolutamente nulla dell'orientamento sessuale di chiccessia, per me una persona è una persona e non mi "schifa" come a molti purtroppo, però non vivo bene l'interesse che un individuo che non mi suscita alcuna attrazione continua a starmi appresso con situazioni e teatrini esagerati.
Mi ha invitato anche a serate a cui ho elegantemente rifiutato, speravo capisse.

Per farvi comprendere, io sono etero, e proverei lo stesso fastidio anche se una ragazza che non mi attrae assumesse lo stesso comportamento morboso.
E' proprio un fatto di non interesse e continuo flirtare unidirezionale che ormai mi porta a una situazione sgradevole.


Nella mia vita ho avuto diverse richieste da uomini gay, in realtà per curiosità ho anche chiesto ad altri esterni e amiche se sembrassi in qualche modo effemminato e mi è sempre stato detto, penso sinceramente, di no.
L'unico appunto che mi è stato fatto è che probabilmente per il mio modo essere timido e sempre abbastanza gentile nell'approcciarmi in qualche modo certe persone lo interpretano come interesse, soprattutto sembra andare forte nel sesso maschile infatti è una caratteristica che non ha mai fruttato con il rapporto nel sesso che mi interessa. Però ogni volta che ho ricevuto una richiesta ho declinato con il medesimo rispetto che ogni essere umano dovrebbe avere per un altro.


Ho cercato di esporre un po' il contesto per cercare di capire come comportarmi in questi casi, se l'altra persona non si fa avanti mi sembra stupido negare il mio essere gentile e impormi si essere scorbutico solo per allontanarlo.
Ma detto sinceramente vorrei uscire da questa situazione perché mi inizia a stare stretta e non mi permette di vivere bene il mio lavoro, sento come se il mio spazio fosse invaso.
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Dr.ssa Angela Montuori Psicologo, Psicoterapeuta 56 3
Gent.Le Utente,
Per andare al dunque, sono tanti gli spunti che emergono dal suo scritto, lei riferisce che questo collega non e’ esplicito circa un probabile interesse nei suoi confronti mettendolo quindi in una situazione di blocco.
Da quanto lei racconta però i momenti di socialità, con questo ragazzo, seppur in ambito lavorativo, sono frequenti.
Approfitterei pertanto di questi momenti per essere esplicito anche io, quanto lo e’ lui, scherza con tutti i colleghi ..ha una sessualità molto aperta , per rimandare con garbo e naturalezza il mio interesse per il mondo femminile.
La saluto.

Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
La ringrazio molto per la sua risposta.
Effettivamente avevo pensato come possibile soluzione questa da Lei indicata, tuttavia come dicevo avendo io un animo timido non ho mai trovato modo di attaccarmi a quel discorso, dovrò cercare di forzarmi in tal senso. Effettivamente anche la mancanza di una fidanzata (condizione che sono sicuro sappia per vie traverse) probabilmente avvalla la sua teoria che io sia gay e quindi aumenta solo queste situazioni.
Non è che abbia problemi a scherzare sulla sessualita, con gli amici o conoscenti mi viene anche naturale e forse anche in modo esagerato, ma quando sono in mezzo a sconosciuti ho come una "reticenza" nel farlo e quindi non ho mai trovato una battuta pronta sull'argomento. In poche parole non mi è mai venuto in mente che dire lì per lì e quindi subisco pasivamente questa persona che catalizza le attenzioni di tutti su di lui e che ridono alle sue battute, anche sui miei occhi ecc.
La mia speranza è che si esponesse come capitato in altri contesti in passato così che io potessi dire faccia a faccia "mi spiace non sono gay" amici come prima, ma qui la situazione persiste per troppo tempo e vedo che non la sblocchiamo più andando avanti così. E mi spiace vivere male un lavoro che amo, ma ogni volta che devo andare lì sono davvero teso come se subissi un torto enorme.