Riflessioni sull'assistenza sessuale terapeutica

Salve,
Vorrei condividere una mia riflessione e conoscere anche la vostra riguardo al tema dell'usufruizione del sesso a pagamento (a scopo "terapeutico").


Leggevo degli articoli sulla richiesta di assistenza sessuale da parte di persone con disabilità che non possono soddisfarsi autonomamente, ed ho allargato un po' il range del discorso.

Ho pensato a tutte quelle persone che hanno un altro tipo di ""disabilità"", o, utilizzando un termine più adeguato, "deficit".

Ho pensato a coloro che si trovano a 20/23/25 anni soli, con difficoltà relazionali ben radicate, vergini o con difficoltà sessuali causate dall'imbarazzo o dall'ansia, intrappolate in un circolo vizioso che perpetua queste condizioni.


Al giorno d'oggi, abbandonati in buona parte i taboo di un tempo, sappiamo quanto la salute sessuale di una persona incide sul benessere generale, e mi riferisco soprattutto sull'autostima in giovane età.


Io ho perso la verginità tardi, avevo vergogna di entrare in confidenza con gli altri perché, a quell'età e tra amici, è facile arrivare a parlare di quelle cose là, e io non avevo nulla da dire.


Se il sesso a pagamento fosse un servizio come ce n'è sono tanti altri, regolamentato, non stigmatizzato come immorale, sporco o di cui vergognarsi?
Se fosse come iscriversi a scuola di teatro allo scopo di diventare più sciolto?

Un miglioramento nella sfera puramente sessuale può essere un alleato al fine del successo terapeutico per le condizioni di cui sopra?

Lascio questi spunti e mi piacerebbe avere le vostre riflessioni in merito.

Un saluto
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Il "Servizio consulti" della piattaforma serve a fornire risposte alle difficoltà delle persone.
Alle riflessioni personali su tematiche generali è possibile dare corso nella discussione che può seguire alle News su un certo argomento, ad es.:
https://www.medicitalia.it/carlamariabrunialti/news/3446/Sesso-ai-disabili
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3189-sesso-e-anziani-in-casa-di-riposo.html .

Detto questo,
per le persone che non abbiano difficoltà oggettive legate a ben precise disabilità
.fisiche,
.psichiche,
.psichiatriche,
.o legate all'età avanzata,
anziché "sesso a pagamento" in forma gratuita
troverei più utili dei percorsi psicologici o psicoterapeutici gratuiti di sviluppo ed implementazione delle abilità affettivo-sessuali.
Il "saper fare" del sesso si apprende in breve; è il contatto con l'altra *persona* che presenta le maggiori complessità.
E dunque il "sesso gratuito (o solo ticket?) della mutua" potrebbe appagare unicamente gli organi genitali, come avviene attualmente nel contatto con le/i sex-workers.
La Sua proposta potrebbe presentare unicamente un risparmio economico per l'utente, ma non un vero sviluppo personale.
Del resto la stessa discussione si potrebbe aprire sull'utilizzo dei sex robot, come potrà leggere qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/7673-via-libera-ai-sex-robot-sono-anche-terapeutici.html .

Sulla complessità della sessualità nelle persone con difficoltà - complessità che non accetta scorciatoie - può sentire il video https://www.youtube.com/watch?v=bOksz15_N7k&t=1941s , a partire dal minuto 33,15.

Passando dalle ipotesi alla concretezza della realtà, vede quante difficoltà incontra anche semplicemente il disegno di legge in "materia di sessualità assistita nella disabilità", che giace in Parlamento da ben ... 9 anni: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00769165.pdf .
E dunque impegniamoci al superamento personale e sociale dei tabù, considerato che essi sono ancora ben presenti.


Temo di dover chiudere il consulto, essendo tale nostro confronto non rispondente agli obiettivi del servizio che offriamo qui nel blog.
E tuttavia di grande importanza civile.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/