Iniziare una nuova relazione dopo una rottura

Buongiorno, a inizio mese, ho conosciuto su un sito di incontri un uomo di 45 anni con il quale si è subito instaurato un buon feeling.

Tra i vari discorsi fatti, lui mi ha chiesto se vorrei avere dei figli perché gli piacerebbe creare la sua famiglia.
Io gli ho detto di sì, ma ovviamente con la persona giusta, e lui stesso a ribadito la stessa cosa.

Qualche gg dopo, è partito per un week-end con gli amici e mi ha scritto, mandandomi anche delle foto e mi ha chiesto di uscire la settimana dopo.

La sera prima dell’appuntamento, mi manda un messaggio dicendomi che vuole essere sincero e che in questo periodo non è nel mood di una storia seria, ma che sta cercando qualcosa di leggero (sesso, affetto e coccole) e che prima mentiva a se stesso.

Io ci sono un po’ rimasta perché non aveva mai fatto allusioni al sesso e gli ho detto che ero sorpresa e che non avendolo mai visto di persona non sapevo se ero attirata da lui, ma che avrei potuto accettare.

Usciamo entrambi da delle relazioni (lui ha rotto 4 mesi fa, 2 anni di storia con convivenza annessa chiusa perché la figlia di lei non lo accettava.
Io esco da una storia di 9 anni, con convivenza e seconda rottura definitiva 4 mesi fa).

Quando ci siamo visti, è successo quello che doveva succedere ed è stato molto bello e passionale.

Con lui mi sono trovata subito a mio agio e, anche sessualmente, sono riuscita a lasciarmi andare.

Quando mi ha riaccompagnata, gli ho detto ti dò un bacio e gli ho dato due baci sulle guance, mentre lui mi ha baciata sulla bocca allora io gli ho chiesto cosa facciamo, ci rivediamo?
lui mi ha risposto no, non penso.
Io ho avuto una reazione istintiva e devo aver fatto una faccia non molto contenta e sono scesa dalla macchina macchina dicendogli solo ciao e ho visto che lui cercava il mio sguardo e aveva un viso triste e dispiaciuto.

Quando sono rientrata, gli ho scritto per dirgli che ero arrivata e lui mi ha risposto subito.

Dopodiché, non ci siamo più sentiti.
Siamo partiti entrambi in ferie, lui è partito per 2 sett con la famiglia di suo fratello e con sua mamma ed è rientrato oggi.

Quando eravamo a casa sua, mi ha detto che ha sempre avuto dei colpi duri e che gli pesa non essere riuscito a creare una famiglia sua e secondo lui è per via delle esperienze che ha avuto che è più in ritardo rispetto agli altri e che è un uomo buon e la gente se ne approtta.

Mi piacerebbe ricontattarlo con leggerezza e dirgli che vorrei rivederlo, ma non sò come dovrei pormi con lui.

Inoltre, mi chiedo se la vacanza in famiglia per 2 sett può averlo aiutato a farlo stare bene o a farlo stare peggio (suo fratello ha un bimbo di 3 anni e magari stando con una famiglia con figli non è stato bene).

Ad esempio, quando mi sono lasciata la prima volta, quando vedevo i bambini stavo male.

Cosa posso fare?
Io ovviamente non voglio mettergli nessuna pressione, ma mi piacerebbe rivederlo.

A volte penso che il suo comportamento è una sorta di protezione?
Come comportarsi con un uomo che soffre?
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

comprendo la sua tristezza e delusione. Nelle sue parole emerge il suo bisogno legittimo e comprensibile di amare ed essere amata, il suo bisogno di ritrovamento di una vita a due, forse come antidoto alla solitudine, come ripresa naturale di un equilibrio a cui era abituata o come riparazione delle ferite che la rottura della precedente relazione le ha inferto.

Da quel che racconta sembrerebbe che quest'uomo sia stato chiaro con lei nel suo intento di non cercare una storia seria, ma nonostante ciò lei pare essersi aggrappata e aggrapparsi a tutto per poter avere il pretesto di continuare a vederlo, a provarci, a sperare.
Ha individuato in lui una fragilità nel fatto che non sia riuscito a crearsi una famiglia e nell'essere troppo buono e poco rispettato dagli altri, ma la sua fragilità, (di lei scrivente) quella annidata dentro di lei e che la porta probabilmente a bussare a una porta chiusa, elemosinare attenzioni, a voler aiutare una persona o salvarla da sé stessa, le sfugge.

La chiusura del suo consulto, infatti, mi induce a pensare che lei abbia la tendenza a divenire la crocerossina di uomini che ritiene bisognosi, sofferenti o in difficoltà. O perlomeno è quello che sembra che stia facendo in tale situazione.
Questa tendenza affonda le sue radici nel proprio passato, in un modello educativo o culturale profondamente radicato in sé, ma forse ancor più nell'abitudine che da bambina si acquisisce di prendersi cura dell'altro; così si finisce con l'adattarsi a questo ruolo, cucirselo sulla propria persona e vita, negando il proprio bisogno disperato che qualcuno si prenda cura di sé.

Forse le sembra troppo tardi per attendersi le attenzioni che vorrebbe e meriterebbe, senza doverle accattare o domandare da chi non pare disposto a dargliele, tardi al punto di credere di non meritarle o non meritare più di quello che cerca. Forse crede che riuscendo ad aiutare quest'uomo, a mitigare i suoi dolori, la paura rispetto alla solitudine, all'abbandono, al non essere amata scomparirà e otterrà come ricompensa l'amore.
Qualora si riconoscesse in ciò, potrebbe prendere in considerazione l'idea di consultare uno psicologo per una valutazione e ove si rivelasse utile o necessario, intraprendere un percorso psicologico per risanare vecchie ferite o per scrollarsi di dosso pesi troppo pesanti di cui dovrebbe liberarsi per stare meglio con sé stessa, dentro il legame così come al di fuori.

Trovo significativo che scrive che vorrebbe contattarlo con leggerezza, nella paura di pressarlo e nel rispetto della volontà che le ha espresso, e nello scrivere ciò probabilmente mente a sé stessa, perché non ci sono tracce della leggerezza di cui parla, in quanto lei si domanda come rientrare nella vita di quest'uomo in punta di piedi, come non rendere troppo rumorosa la sua presenza, forse per non dargli modo di allontanarla, incurante di ciò che sente in questo momento.

Io le consiglierei di riflettere bene su ciò che sente di voler fare, prendendo in considerazione anche l'idea di rivolgersi altrove, verso persone più disponibili.
E' vero infatti che a volte nell'indisponibilità e nella chiusura nascono amori, a dispetto di tutto e tutti, però è anche vero che in tali casi, specie se i bisogni e i desideri dei due non coincidono e uno si ritrova a rincorrere un altro che sfugge, il rischio che possa farsi male è elevato.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, la ringrazio per la sua risposta.
Sinceramente, attualmente, non lo sò cosa voglio da quest’uomo, se una relazione o del sesso. Per una storia seria, ho bisogno di conoscerlo e di viverlo maggiormente, non voglio idealizzarlo, anche se è vero che dato che inizialmente mi aveva detto che vuole farsi una famiglia, mi sono lasciata andare di più.
È stato proprio lui a tirare fuori questo discorsi per poi dire il contrario, altrimenti, io ci sarei uscita per conoscerlo e per vedere se c’erano affinità.
Sessualmente, non mi vergogno di dire che c’è dell’ottima affinità e che ho ritrovato emozioni e sensazioni che con il mio ex non provavo più da anni.. quindi è possibile che una parte di me sia anche attirata dal sesso.
Parlando di lui, secondo lei, il suo comportamento ambiguo è una protezione per non ferirsi, oppure, aveva studiato tutto a tavolino ?
Quando sono andata via e l’ho baciato sulle guance perché lui mi ha baciata in bocca? Sapendo che probabilmente non vuole più vedermi? (Dopo il bacio gli ho chiesto se ci saremmo rivisti e mi ha detto no, non penso)
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

non conoscendo il ragazzo di cui parla posso dirle poco a riguardo.
Probabilmente è una difesa che lui mette in atto per non essere di nuovo ferito, per non concretizzare un rapporto o per altre ragioni a noi sconosciute, oppure lei non gli piace abbastanza, ma non perché non sia amabile o apprezzabile.
Tuttavia al di là delle sue intenzioni, lei non può ricercare incessantemente delle risposte sul comportamento di un uomo che dice di non essere interessato a costruire una storia con lei e che quindi in virtù di ciò, sarebbero superflue.
Consideri già quanto è coinvolta adesso da lui e cerchi di essere onesta con sé stessa e domandarsi se davvero volete le stesse cose; cerchi di non cedere all'inganno per continuare a coltivare quella che al momento appare come un'illusione.
Forse il suo cercare è un pretesto per restare ancorata a lui e alla speranza di un qualcosa.
Dovrebbe provare a comprendere quello che vuole e quello che lui sta cercando e nel caso non ci fossero i presupposti per continuare, andare avanti, lasciarlo andare, riprendere una vita senza una persona che fino a poco fa non ne faceva parte, verso nuovi orizzonti, incontri, scoperte.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa,
Le scrivo per aggiornarla in merito alla mia situazione.
Giovedì scorso, ho scritto all’uomo in questione. Lui mi ha risposto subito, ma quando gli ho detto che mi piacerebbe rivederlo, ha detto di no.
Io gli ho risposto va bene, ma puoi dirmi perché ?
La sua risposta è stata la seguente:   Non mi sono piaciute le nostre discussioni, e non mi sono sentito a mio agio  .
Queste sue parole mi hanno ferita e gli ho detto che credevo fosse una brava persona, e che anche quando l’ho visto, avevo pensato la stessa cosa.. che non sò se lui ha un problema con se stesso o cosa, ma le persone non si trattano così.
Lui ha replicato dicendo che mi ha inviata a casa sua e io ho accettato. E che questo non ha nulla a che vedere con chi lui è, perché lui sa bene chi è, e non lo devo giudicare.
Io ho ribattuto dicendo che non lo giudico, ma lui mi ha scritto che avevo appena sotto inteso che lui non sia un brav’uomo.
Allora, gli ho detto che lui mi stava dicendo che non era a suo agio, ma volevo capire come si fa ad andare a letto con una persona che non ti mette a tuo agio, ma lui, ovviamente, non voleva rispondere.
Allora, gli ho detto che lui aveva già deciso tutto, anche perché aveva detto che non voleva che parlassimo delle nostre vite private, perché non ci dovevamo coinvolgere e che questo mette a disagio una persona perché poi non sai di cosa parlare.
La sua risposta è stata:  volevo solo sesso e te l’ho detto. Quindi non volevo parlare troppo di noi  .
Io ho ribattuto che per me, fare sesso con una persona non implica che non si può discutere o rivedersi per fare sesso, e che come fa lui, è solo utilizzare e gettare le persone.
Ovviamente, lui ha risposto dicendo che potevo pensare quello che volevo e che la finivamo li.
Come si fa a trattare così una persona?
Il fatto che mi abbia detto che non era a suo agio, mi ha ferito più del resto, così come il fatto delle discussioni, perché era lui a mettere un muro.
Perché cercare di ferirmi così ? Quando abbiamo avuto il rapporto, a me sembrava a suo agio, queste cose si sentono! Ero io ad essere a disagio quando sono arrivata a casa sua e lui se n’è accorto. Perché ribaltare la frittata così?
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

mi scusi se le rispondo ora.
Mi spiace trovarla ancora qui a logorarsi con queste domande.
Probabilmente quest' uomo vorrebbe deresponsabilizzarsi rispetto al dolore e alle illusioni che le ha generato.
È importante che lei sappia che non è stata colpa sua (di lei scrivente); che se questo incontro non è sconfinato in ciò che avrebbe desiderato non è perché lei è mancante come persona, poco amabile o apprezzabile. Forse avevate bisogni e desideri che non hanno coinciso. Forse lui non era pronto.
Cerchi di trovare una ragione in questo.
E cerchi soprattutto di trovare più ragioni per andare avanti che per restare; per restare lì a soffrire per ciò che non è avvenuto, a chiedersi il perché, a elemosinare risposte, spiegazioni, incontri che non riusciranno a farla sentire meglio.
Se non dovesse riuscirci le consiglio di consultare uno psicologo di sua fiducia e farsi sostenere in questo momento.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it