Disfunzione relazionale, continui litigi. quando una relazione fa male

Buonasera, sto con un ragazzo da diversi mesi.
Lui ha sempre premesso che cerca lealtà ed onestà nel rapporto.
Questo anche in seno a storie o frequentazioni pregresse.
Premetto che nei primi periodi della ns frequentazione ho omesso di aver sentito per qualche gg via chat un ragazzo frequentato qualche mese addietro.
Non cercavo alcunché ma durante quei gg i discorsi mio malgrado hanno toccato argomenti intimi di cui discutevamo al tempo della frequentazione stessa.
Lo ha scoperto controllandomi il cellulare.
Questo ha generato una mancanza di fiducia che ha portato il mio ragazzo ad essere sospettoso e autorizzando al controllo del telefono dv ha scoperto chat e conversazioni, sempre pregresse, che avevo omesso perché non ero fiera del mio comportamento.
In ultimo essendo geloso anche di un collega cn cui però nn vi era stato alcun approccio, un giorno ho mentito sul fatto che ci fossimo sentiti per lavoro.
Solo dopo ho ammesso e tentato di spiegare la motivazione ma per lui sono solo alibi o bugie perché di fondo sono una persona sleale e non onesta.
Vorrei comprendesse che quando mi chiede di storie accadute anni fa davvero non ricordo i dettagli o faccio fatica ad organizzarli temporalmente perché erano cmq delle frequentazioni che non hanno portato ad una costruzione o ad un sentimento.
Vorrei comprendesse che la slealta o disonestà sono altro, forse il coprire relazioni parallele o tradimenti anche in senso lato ma non in merito a storie concluse di cui non si ricorda nemmeno il "quando".
È avvilente e stancante.
Mi sento sempre sbagliata e non all'altezza nonostante cerchi di dare sempre dimostrazione che non ho nessun altro nella mia vita a parte lui.
Mi chiede continue conferme e dimostrazioni (anche facendo telefonate in vivavoce ai presunti corteggiatori per poter ascoltare i dialoghi) e se mi oppongo anche solo per dignità mi accusa di aver qualcosa da nascondere o non tenere veramente al rapporto perché non lo pongo in priorità.
Sono molto triste e davvero stento a credere che non sia io in grado di mantenere una relazione perché mi è stato letteralmente detto che cerco storie solo occasionali dato che ho avuto solo queste pertanto queste merito.
Se ho avuto frequentazioni ravvicinate per lui sono sintomo di scarsa serietà quando invece io sono certa essere appartenute ad un periodo circoscritto della mia vita in cui non avevo legami ma che cmq nn erano segnale di nn volere trovare un giorno l'amore.
Sono delusa e stanca.
Grazie per un Vs parere
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

comprendo la sua delusione e il suo dolore.
Scrive della sua dignità come di qualcosa che è stato intaccato dalle accuse che ha ricevuto e che l'hanno fatta sentire una persone inaffidabile.
Purtroppo le relazioni disfunzionali, come le definisce lei, o quelle nelle quali manca la fiducia nei suoi corrispettivi di speranza, disponibilità ad affidarsi, aspettativa favorevole verso l'altro, provengono sempre da lontano. Provengono da relazioni pregresse che a loro volta nascono da un prima, da un'infanzia in cui è stata sperimentata la precarietà del legame, o si è respirata l'incertezza, la paura dell'abbandono, oppure la sensazione del non essere abbastanza amabili, o semplicemente abbastanza.
E' stata fatta dunque un'esperienza di sé e dell'altro uniti da un vincolo tentennante, incerto, sempre esposto al rischio di sciogliersi.

L'altro problema in questi casi è che siamo destinati a ripetere le nostre esperienze, a riviverle in una nuova forma, patendo quel che abbiamo patito, ferendoci e facendoci ferire proprio in quei punti dolenti, in virtù del nostro legame col passato. Quindi si innescano circoli viziosi che si autoalimentano a causa del nostro comportamento, delle nostre aspettative e di ciò che evochiamo nell'altro.

Il suo attuale fidanzato, ad esempio, ha portato nel vostro legame le esperienze pregresse che lo hanno segnato profondamente, le quali lo inducono ad attendersi anche da lei l'inganno, il tradimento, l'abbandono, la disonestà.
Tale comportamento del suo fidanzato induce lei a tacergli delle verità, a mettersi sulla difensiva, perché legittimamente avverte di doversi proteggere da uno sguardo che la scruta nell'attesa di coglierla in fallo, di smascherarla come una persona sleale.
Così continuate a ferirvi reciprocamente nel maldestro tentativo di proteggervi l'uno dall'altra.

A me non sembra grave ciò che lei ha omesso a lui, ma ciò è relativo, in quanto per lui si è incrinata una fiducia che fondamentalmente non c'è mai stata. Probabilmente lui aspettava solo la conferma che fa bene a non fidarsi, a erigere un muro verso di lei che gli consentirà di non essere colto impreparato dalla sua disonestà.
Infatti, ci si può fidare se si conserva dentro di sé un'immagine dell'altro e di sé stessi positiva. Se si smette di vivere nella dolorosa attesa di vedere l'altro, in un modo o nell'altro, voltarci le spalle, uscire di scena dalla nostra vita.
E oltre a ciò, se si accetta il rischio di essere feriti e ci si espone al pericolo che comporta qualsiasi legame, al pericolo che comporta amare.
D'altronde rifiutare l'amore comporta una minaccia peggiore: quella di inaridirsi, di restare chiusi in sé stessi, rinunciando a tutto quel che può offrire un rapporto, in un guscio che comunque non potrà mai essere abbastanza forte da proteggerci dalla contingenza della vita, dall'incontro con l'altro, da tutto.
Il mio suggerimento è quello di consultare uno psicologo per una consulenza ed eventualmente intraprendere un percorso psicologico per lei e per il suo fidanzato, individuale e/o di coppia.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
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