Squilibrio emotivo

Buongiorno, ormai da un anno ho conosciuto un ragazzo, 36 anni lui e 39 io.
Per me è stato un colpo di fulmine esteticamente, ammetto che altri aspetti, all inizio, non mi hanno coinvolto.
Lui ha un figlio di 7 anni e una ex con cui ha rapporti normali (lui dice).
È stato lasciato da due anni ma io ho sempre avuto la sensazione che tornerebbe con lei anche domani, se non altro per ragioni economiche e di stabilita di vita, visto che quando erano ancora conviventi ognuno si è fatto le sue storie extra (secondo quanto da lui riferito).
Da subito, con comportamenti prima e a parole dopo, mi ha espressamente dichiarato di non volere (per il momento) e in generale una relazione impegnata.
Sta di fatto che ci vediamo saltuariamente essenzialmente per il sesso, abbastanza sbrigativamente peraltro.
Con il tempo, complice forse gli ormoni, ho cominciato a patire.
Stanca della aridità della situazione, più volte gli ho manifestato che non mi piace essere viverla così ed essere trattata così (non ci sentiamo al di fuori di quei momenti se non tramite commenti a storie social, non ricevo domande sulla mia vita).
Ho cercato di staccarmi ma lui mi ricerca con le stesse modalità e io ci ricasco.
Non ne posso più e negli ultimi due mesi alterno, anche nella stessa giornata, momenti in cui voglio allontanarlo da momenti in cui ho voglia di risentirlo.
Razionalmente capisco l assurdità della situazione, anche perché lui non è un "buon partito" sotto alcun punto di vista, se non dal lato estetico.
Non abbiamo nulla in comune, io mai stata sposata, non ho figli, ho svariati interessi e buona posizione economica e lavorativa.
Lui opposto a me
Sono difficile nel provare interesse verso un uomo, anche solo da un punto di vista sessuale.
Eppure in quei momenti di dipendenza emotiva è come se mi dimenticassi di tutto ciò, è come se non sopportassi che lui non viene incontro alle mie esigenze e richieste, il che mi sembra ancora più assurdo.
Sono un po' preoccupata per l'intensità di queste crisi emotive, per fortuna al momento mi sfogo con amici e a lui non credo di essere apparsa del tutto disagiata, se non un po' contraddittoria.
Ho paura che nell' essere ancora più diretta e chiudere del tutto (unica cosa da fare probabilmente) , poi possa pentirmi e soprattutto che possa prendere il sopravvento la parte di me che non vuole chiudere.
Mi sento immobile.
Spero in qualche suggerimento.
Grazie.
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

mi spiace per la situazione che sta vivendo. Storie come la sua sono molto frequenti, purtroppo. Storie di donne che restano intrappolate in relazioni sofferte, di donne che si legano a uomini indisponibili affettivamente, che restano sospese tra il dolore di un legame unilaterale e la speranza che esso, prima o dopo, diventi reciproco.
Capisco il suo sentirsi immobile, forse perché per lei al momento è doloroso sia andarsene che restare. Allora resta in bilico tra il dentro e il fuori della relazione, oscillando tra l'intenzione di staccarsi e il desiderio di rimanere.

Mi ha colpito la sua frase "è come se mi dimenticassi di tutto". In essa si potrebbe cogliere un suo bisogno: dimenticare, lasciare, mettere da parte quel tutto che forse pesa sulla sua vita e abbandonarsi all'emozione, al coinvolgimento di una relazione che sfugge alla razionalità, al senso e si presenta nella sua apparente "assurdità", come lei scrive.
Inoltre, forse l'attrazione che prova per quest'uomo non risiede solo nell'estetica, ma anche nel suo essere e presentarsi così affettivamente indisponibile, inarrivabile. Un uomo così le trasmette forse di non aver bisogno del legame, di bastare a sé. E forse su di lui proietta aspetti di sé che vuole respingere, forse nel suo essere opposto a lei ritrova qualcosa che ha negato o perduto di sé stessa. Forse questa diversità, che a suo avviso razionalmente dovrebbe allontanarla da lui, costituisce uno dei lacci che la lega.
Sono tante le ipotesi che si possono formulare.
Un suggerimento che posso darle è di analizzare ciascuna di esse con uno psicologo. Questa relazione infatti potrebbe far luce sui suoi bisogni e desideri negati o sconosciuti, potrebbe farle conoscere meglio sé stessa.
In seguito, potranno esserci legami più consapevoli, persone alle quali sentirà di volersi legare e restare legata, liberamente, senza ritrovarsi intrappolata in relazioni dolorose, aride; senza dover più patire.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa. Al momento sono più tranquilla, non lo sto cercando e lui neanche, utilizzo questo periodo per acquisire forza , sperando che la prossima volta che mi cercherà (se accadrà ) la porta rimanga chiusa.
Mi sono interrogata su cosa possa farmi rimanere attaccata a lui e, in generale, a queste persone emotivamente indisponibili, ma in realtà credo di essere a mia volta una persona fredda e difficilmente emotivamente disponibile, non tanto perché sia legata al passato, quanto perché difficilmente mi coinvolgo e provo interesse per qualcuno. E non è una caratteristica di me che necessariamente disprezzo o non accetto. A volte la uso per tenere le persone alla distanza che ritengo giusta, in quel caso. Per questo mi sembra strano che io rimanga attaccata a questo genere di persone che poi sono fredde con me.
In ogni caso, grazie
[#3]
Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

credo che sia significativo quel suo bisogno di sentirsi forte, di acquisire forza per difendersi dall'uomo che ama o comunque al quale è legata. Ritengo che in una relazione sana e che funzioni, non ci si debba preoccupare di sentirsi forti rispetto all'altro o per proteggersi da questi. Credo che già questo possa far pensare...
La risposta l'ha in parte fornita nella sua frase "credo di essere a mia volta una persona fredda e difficilmente emotivamente disponibile". Quindi è plausibile che in virtù di questa sua indisponibilità a legarsi ricerchi negli altri la medesima indisponibilità. Forse non è pronta per un legame, forse ha paura di soffrire, di perdere sé stessa, di essere delusa o abbandonata. Forse non crede di meritare l'amore. Sono tanti i motivi che possono renderla indisponibile e, conseguentemente, avvicinarla a persone indisponibili.
Nel suo primo consulto si domandava cosa la teneva legata a lui, nonostante non lo ritenesse un buon partito sotto diversi punti di vista.
La risposta potrebbe essere che non scegliamo le persone da amare o a cui legarci emotivamente, solo e perché sono dei buoni partiti o hanno delle caratteristiche oggettive apprezzabili.
Spesso le scegliamo per i dettagli, per come sanno amare o non amare, legarsi o slegarsi; perché i loro vissuti sono complementari ai nostri, simili o diversi. Spesso le scegliamo per quel che ci trasmettono, che ci evocano, per come ci fanno sentire, per gli echi e i sussulti che producono nel nostro cuore.
Ho l'impressione che lei ricerchi spesso la razionalità e le prove di essa, quasi per negare l'irrazionalità, la contingenza e l'apparente irragionevolezza delle emozioni. Ho l'impressione che lei spesso cerchi da un lato di controllare le situazioni e di far quadrare i conti, ma a volte i conti non quadrano e forse, da un altro lato, vorrebbe che non quadrassero, vorrebbe lasciarsi andare.

Spero di esserle stata utile.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Si, mi è stata molto utile. Dovrò approfondire il tema dell'eventuale mia non predisposizione all innamoramento, perché non mi pare di sentire che sia così anche se oggettivamente le ultime relazioni dimostrerebbero il contrario.
In ogni caso, per il momento la ringrazio per l' attenzione che mi ha dedicato.
Un caro saluto .