Mio padre è a rischio vita e io non vivo più

Buonasera dottori,
Scrivo qui in un momento della mia vita in cui nemmeno nei miei peggiori incubi credevo di poter vivere.

Mio padre ha scoperto di avere un cancro al colon dopo una operazione di urgenza durata un’eternità.
I medici sono stati molto vaghi e ci hanno detto di dover aspettare l’esame istologico.
Lui è molto debole e abbiamo deciso di non dirgli nulla perché abbiamo il timore e la consapevolezza che da un momento all’altro possa lasciarci.

Vorrei parlarvi di come mi sento in merito alla situazione.
Sto male, piango sempre e non voglio accettare che mio padre se ne vada via.
Continuo ad avere la speranza che lui possa eradicare questo brutto male dal suo corpo, che ritorni da noi a casa.

Ho sviluppato una sorta d’ansia che viene alimentata di più la notte o quando sono da sola a casa, quando mi ritrovo a fare i conti con il mio dolore.
Soffro tanto quando penso alla faccia stanca e affaticata di mio padre, riesco a sentire tutta la fragilità che prova, il peso di una vita fatta di sacrifici, rinunce e sofferenze.
Penso all’impossibilità di potersi riscattare, di vedere crescere i suoi nipoti e maturare le sue figlie.
Lui ha 71 anni e una grandissima voglia di vivere.
La cosa che più mi distrugge il cuore è che lui vuole vivere, non si è arreso e, incurante della malattia, dice di voler fare ancora tante cose, mentre questa malattia lo sta logorando.
Io non so come fare, sento un’impotenza che mi impedisce di guardare con obiettività.
Non sono pronta a perdere mio padre, lo amo, è mio padre e farei qualsiasi cosa per lui.
Il mio rimprovero per lui è che ha sempre avuto la fobia degli ospedali e dei medici, ci ha sempre detto che si sentiva bene e che non era necessario, a volte diventava anche aggressivo se insistevamo.

I medici ci hanno detto di aspettarci qualsiasi cosa, ma la verità è che io non saprei vivere senza mio padre.

Sono giovane, ma immaginare di proseguire la mia vita senza mio padre mi logora.

Se un giorno se ne andrà, vorrei che fin quando vivrò io lui non sia mai dimenticato.
Sarò io a riscattarlo da questa vita, facendolo vivere in me.

Come posso fare per affrontare questo dolore?
Come posso andare avanti e darmi forza?
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Dr. Mario Canovi Psicologo 216 15
Gentilissima,

non si è mai sufficientemente preparati per la perdita di una persona cara. Il lutto rappresenta un momento di crisi e di trasformazione profonda che la vita ci mette dinnanzi.
Lei domanda come può affrontare questo dolore: ci possono essere molte risposte. Io prediligo la risposta dello psicologo Viktor Frankl che concentrava la sua terapia sulla ricerca del senso: per lei potrebbe essere racchiusa nelle parole che scrive, nella sua decisione di riscattare suo padre, di farlo vivere con lei.

Un professionista può aiutarla nei momenti più difficili e nella ricerca del senso.

In bocca al lupo!

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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