La mia, purtroppo, ex prova ancora rancore e astio

Salve a tutti, io ho 30 e lei 28, siamo stati fidanzati per 10 anni e tra meno di un anno dovevamo fare insieme il grande passo del matrimonio.
Lei ha deciso di lasciarmi, le motivazioni sono: scarse attenzioni, ricordi dei litigi degli anni passati, la mia "presunta" paura di sposarmi con lei, previsione di una sua vita infelice con me.
Ovviamente sono stati vani i miei tentativi di smentire tali sue motivazioni, prendendomi colpa delle scarse attenzioni dovute al mio stress psico-fisico più volte parlato con lei e sempre sottovalutato dal suo punto di vista.
Questa storia va avanti da circa fine luglio e ogni volta che le chiedo di parlarci mo risponde sempre male, con tono agguerrito, ci tengo a precisare che non le ho mai mancato di rispetto sotto tutti i punti di vista.
Di questa storia sono uscito malissimo, continuo a stare male perché non riesco a capire perche questa sua decisione dopo aver organizzato il matrimonio, accorgersi adesso che non mi accetta più, le ho sempre chiesto se provava qualcosa per me, di provarci a chiarire, di parlarne ma la risposta è sempre la stessa "non ti rispondo"
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
molto spesso il momento cruciale della scelta (matrimonio, convivenza) costringe a mettere a fuoco una situazione che si trascinava stagnante, forse direttamente infelice.
Uno dei due agisce per primo e assume il ruolo di quello che spezza il legame, mentre spesso tutti e due hanno da tempo contribuito.
Lei ci parla di un suo "stress psico-fisico" durato anni, sottovalutato dalla ex.
Come mai questo stress, e come lo ha curato?
In effetti non dev'essere l'ideale per una giovane donna ridursi al ruolo di spettatrice di una serie di sintomi sgradevoli del compagno -quelli che lei ci elenca nelle numerose email inviate fin dal 2018-, molti, se non tutti, di natura psicosomatica.
Forse lei stesso non ha perseguito con la giusta energia lo studio, il lavoro, la situazione economica, insomma gli obiettivi che vi eravate posti all'inizio della vostra relazione.
Forse anziché costruire una personalità sempre più affascinante e sicura ha preferito regredire; ne sarebbe la spia il suo marcato sovrappeso.
Del resto la sua ragazza ha parlato chiaro: ha posto fine alla vostra relazione per "scarse attenzioni, ricordi dei litigi degli anni passati, la mia "presunta" paura di sposarmi con lei, previsione di una sua vita infelice con me".
Le pare poco? E lei cosa oppone? Non nega di aver avuto scarse attenzioni, ma dice che erano dovute al suo stress psico-fisico "più volte parlato con lei e sempre sottovalutato dal suo punto di vista".
Mi scusi, ma lei cercava una compagna, o un'infermiera?
Io penso che lo scossone che ha subito possa essere salutare, perché la costringe ad uscire da una sorta di palude. Non si può nemmeno escludere che i suoi sintomi psicosomatici e il suo stress derivassero proprio da un rapporto trascinato nel dubbio, senza più slancio.
Ritrovi adesso, assieme ai suoi trent'anni, l'energia, il peso forma, e anche la salute.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
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Gentilissima Prof.ssa
La ringrazio per la pronta risposta.
Lo stress deriva da una stanchezza da troppo lavoro (lavoro su turni, in ospedale, in pronto soccorso, dove molto spesso, sia per carenza di personale, sia per necessità, non ho riposo e faccio doppi turni), ho trovato la soluzione al problema dove cambiavo reparto e addirittura città, tornando nel nostro paese natale. Le chiedevo una tregua dalle sue banali necessità, voleva essere portata al mare quando ero di smonto, un esempio come tanti. Le ho chiesto di aspettare questo momento, dove potevo essere anche più tranquillo in tutti gli aspetti. Io non cercavo un Infermiera in lei ma di un supporto dove poteva capire il mio stato d'animo e affrontare insieme un problema dove gia avevo la soluzione, bastava aspettare. Il mio peso non è mai stato un problema ne per me ne per lei.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
non si capisce se la soluzione (cambiare reparto e città) sia già stata messa in atto o sia stata solo annunciata. In questo secondo caso forse la pazienza della sua ragazza si era esaurita.
In ogni caso a me sembra, anche dalla sua risposta, che lei veda solo sé e mai l'altra.
Non so quale ruolo svolga in ospedale. Non il medico, altrimenti saprebbe che il sovrappeso, frutto di alimentazione inadeguata, implica la maggior parte dei disturbi di salute fisica di cui ci ha parlato nelle sue numerose email. Implica anche la salute mentale, come cura di sé e del proprio aspetto, e attenzione per il proprio benessere.
Saprebbe che negli anni si viene gravemente danneggiati dal sovrappeso, che affatica e stressa. Invece scrive: "Il mio peso non è mai stato un problema ne per me ne per lei".
Le suggerisco ancora, caldamente, di pensare a questo momento di crisi come ad una positiva occasione di un bilancio che le permetta di cambiare in meglio tante cose.
Credere che tutto fosse perfetto non l'aiuterà a costruire una vita più appagante, e meno che mai a riconquistare la sua ragazza.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima
Il trasferimento è imminente, settembre per la precisione, nei dettagli ho omesso che durante la discussione ho ammesso le mie di responsabilità, riconoscendo gli errori, l'esame di coscienza la faccio sempre, ho omesso che ho tolto peso, 15 kg per la precisione seguendo un professionista, non ho aggiornato il profilo, il desiderio di riconquistarla non la lascio scemare.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
la frase "il desiderio di riconquistarla non la lascio scemare", se rettamente applicata, le darà la carica di determinazione idonea a migliorare tutta la situazione.
Ovviamente non dovrà assillare la ragazza con continue profferte d'amore: si faccia desiderare per le sue qualità.
Coraggio!
Auguri e ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille carissima Professoressa.
Ovviamente sto rispettando il suo tempo e il suo spazio, nella speranza che le cose si sistemino.