Balbuzie improvvisa bambina 3 anni e mezzo

Salve, sono la mamma di una bimba di tre anni e mezzo... vorrei un parere in merito ad un problema che mia figlia ha iniziato a manifestare improvvisamente circa 2 settimane fa...ovvero la balbuzie.
Non ha mai parlato benissimo... nel senso che qualche parolina mancava di qualche lettera...non ci ho mai dato peso vista la sua età.
Adesso però mi sto preoccupando... inizialmente ripeteva più volta la prima lettera, tipo "v v v voglio " adesso invece noto che fa proprio difficoltà a formulare la frase prima di iniziare a parlare... muove la bocca più volte ma non riesce ad emettere alcun suono.
Lunedì chiederò consiglio anche alla sua pediatra... nel frattempo è il caso di preoccuparsi eccessivamente o può essere solo una frase passeggera?
Premetto che la mia preoccupazione nasce dal fatto che il suo papà da piccolo balbettava e ha fatto logopedia... mia cognata ancora oggi a 35 anni balbetta.
Grazie
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

la sua preoccupazione appare comprensibile, nonché relativamente fondata, dal momento che il problema della balbuzie presenta in effetti una certa componente ereditaria.

D'altra parte, la incoraggio a considerare che non si tratta di un fenomeno irreversibile, bensì di un problema sul quale è possibile intervenire efficacemente per risolverlo. L'osservazione attenta che lei ha effettuato sulle modalità di espressione orale di sua figlia e l'identificazione tempestiva del potenziale problema da parte sua contribuiscono sicuramente in maniera favorevole a una risoluzione positiva della vicenda.

Pertanto, sia nell'eventualità che sua figlia soffrisse realmente di una balbuzie "patologica" sia qualora fosse una condizione temporanea legata all'età o allo stadio di sviluppo, si tratterebbe comunque, in entrambi i casi, di una fase passeggera: nel primo caso, si risolverebbe intervenendo; nel secondo caso, si risolverebbe attendendo il passaggio a una successiva fase di sviluppo.

Per capire davanti a quale caso ci si trovi e come agire di conseguenza, la invito dunque a rivolgersi non soltanto alla pediatra, ma anche a un* logopedista, essendo quest'ultima una figura professionale maggiormente specializzata.

Rispondendo alla sua domanda, quindi, non credo sia il caso di preoccuparsi eccessivamente, anche se lei non deve certo avere l'autorizzazione dello psicologo per preoccuparsi: preoccuparsi è legittimo e ha il pieno diritto di preoccuparsi, se la situazione la preoccupa, com'è comprensibile. Ci si può preoccupare e non c'è nulla di male in questo o nell'esprimere qualsiasi altra emozione spiacevole, che può anzi contenere informazioni rilevanti o segnalare il valore soggettivo che si attribuisce a un fatto o a una situazione. L'importante, però, è non preoccuparsi troppo, non lasciarsi immobilizzare dalla preoccupazione, ovvero non rimanere fermi nella preoccupazione. E compiere altresì il passo successivo verso l'azione, come lei d'altronde ha già iniziato a fare prendendo appuntamento con la pediatra.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/

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dopo
Utente
Utente
Salve dottore..la ringrazio prima di tutto per la sua attenzione.. nel frattempo lunedì siamo state dalla sua pediatra..ho mostrato a lei proprio un video di mia figlia e mi ha rassicurata dicendomi che molti bimbi alla sua età attraversano questa fase.. mi ha consigliato di comportami con la bimba come se tutto fosse normale senza fargli pesare il fatto che balbetta.. di essere paziente e che molto spesso si risolve spontaneamente nel giro di qualche mese.. Ora io ho anche avvisato le persone a noi più vicine come comportarsi nei confronti della bimba dato che il nostro comportamento è di estrema importanza.. (così dice la pediatra) quindi ad oggi tutti facciamo finta di niente lasciando completare la frase ogni qual volta le succede.. Adesso la mia domanda e anche la mia paura è.. posso aspettare ancora e vedere come evolve la cosa o devo iniziare a vedere un logopedista? Perché ascoltando il parere anche di un altro pediatra privatamente mi ha detto che per adesso è meglio che la bimba non si rendi conto della cosa per non creare in lei un ulteriore disagio e aspettare per vedere se effettivamente sia una balbuzie "fisiologica". La ringrazio infinitamente se può darmi un ulteriore parere..
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dopo
Utente
Utente
Dottore ho dimenticato di dirle una cosa che in affetti secondo il mio pensiero può essere stata "forse" la causa scatenante di questa balbuzie.. Nel periodo prima che la bimba iniziasse a balbettare quando qualche parolina non la pronunciava in modo corretto io e mio marito cercavamo più e piu volte di farle ripetere la parola in modo corretto facendogli notare e dicendogli proprio che non si diceva così come lo pronunciava lei. Cercavamo di scandire bene lettera per lettera in modo tale che la bimba ascoltando poi imparasse a pronunciarla correttamente. Solo ora mi rendo conto che forse questo nostro atteggiamento anche se in buona fede abbia messo la bimba un po' sotto esame e con la paura di sbagliare a parlare. Me ne rendo conto anche perché la bimba anche oggi quando pronuncia una parola in modo corretto mi dice:"mamma hai visto l'ho detta bene?".. non vorrei aver creato in lei questo blocco.. secondo lei può questo aver influenzato sulla balbuzie che è nata così improvvisamente? E se così fosse come dobbiamo continuare a comportarci per far si che passi? Grazie
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

grazie a lei per gli aggiornamenti e le informazioni aggiuntive.

Sicuramente i bambini attribuiscono molta importanza al giudizio dei genitori e pertanto possono cercare di compiacerli comportandosi secondo quelle che percepiscono essere le loro aspettative. Se da un lato è vero che questo meccanismo può essere positivamente sfruttato a fini educativi (premiando/rinforzando l'apprendimento di comportamenti desiderati e punendo/scoraggiando l'acquisizione di comportamenti indesiderati), d'altro canto è altrettanto vero che tale utilizzo deve essere adottato con accortezza, poiché può correre il rischio di degenerare in effetti paradossali, come nel caso del "sentirsi sotto pressione", in cui l'esito comportamentale risulta opposto a quello inizialmente sperato. Su questa base, la sua ipotesi causale sull'origine della balbuzie di sua figlia sarebbe fondata.

Tuttavia, il parere esperto di ben due pediatri, che riconducono piuttosto il fenomeno a una fase transitoria legata all'età, induce a scartare tale ipotesi. Pertanto, la invito a sollevare lei e suo marito, che in ogni caso avete agito mossi da buone intenzioni, dal peso di questa responsabilità.

Per la stessa ragione, rivolgersi a un logopedista non sembra adesso necessario. La balbuzie è comparsa da circa tre settimane, mentre i pediatri riferiscono che "molto spesso si risolve spontaneamente nel giro di qualche mese", quindi sarebbe ancora presto per determinare la presenza di un'eventuale balbuzie patologica, che comunque i pediatri non paiono sospettare.

In questo senso, condivido il loro incoraggiamento nei suoi confronti ad essere paziente e ad attendere l'evoluzione della situazione.

Cionondimeno, la decisione di vedere un logopedista spetta a lei, che ovviamente ha il diritto di farlo a prescindere dal parere altrui. Come psicologo, la esorto a prendere questa decisione in maniera autonoma, responsabile e consapevole, considerando che entrambe le opzioni possibili, incontrare o non incontrare il logopedista, possono presentare pro e contro: incontrarlo potrebbe risolvere i dubbi ma anche acuire le preoccupazioni su ciò che potrebbe accadere; non incontrarlo potrebbe lasciare alcuni dubbi irrisolti ma evitare di accanirsi su una patologia che potrebbe esserci ma che probabilmente non c'è.

Così, quando lei mi chiede "posso aspettare ancora?", credo che debba rivolgere la medesima domanda a se stessa: può aspettare ancora? Cioè, riesce a gestire la preoccupazione in maniera sufficiente per attendere un altro po' di tempo? O ha impellente bisogno che questa preoccupazione venga sedata? È in grado di tollerare i contro del non vedere il logopedista (a dispetto dei pro di questo scenario) o preferisce godere dei pro del vederlo (nonostante i contro di quest'altro scenario)?

Le offro questi spunti per la riflessione, sottolineando che non c'è una risposta giusta o sbagliata alle suddette domande, ma solo la legittimità della risposta che lei sentirà di voler dare.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/