Consigliate stent oppure no dopo una dissecazione carotidea
Salve, ho avuto una dissecazione carotidea post traumatica 4 anni fa e da allora faccio uso di coumadin.
I sintomi iniziali sono stati disturbo del visus e paralisi dell ipoglosso, questi sono scomparsi dopo la terapia con coumadin e tutto è ritornato alla normalità.
La rm dell encefalo è sempre stata regolare, solo angiotac dei vasi del collo presentava dissezione della carotide interna destra.
In particolare, in corrispondenza del piano condilare occipitale, al passaggio tra carotide interna extracranica dx e tratto verticale petroso, si apprezza immagine a doppio lume, come da componente pseudoaneurismatica di 6 mm al versante interno.
In questi anni i vari specialisti consultati hanno sempre avuto pareri discordanti: chi mi consiglia di mettere stent ed eliminare coumadin e chi invece dice che in quel tratto la carotide fa una curva (come la coda di un porcellino) dove esclude possibilita di trattare per via endovascolare il lume in quanto c è la possibilità che il vaso si rompa.
Vi chiedo un consiglio perché davvero non so come fare, i rischi sono grossi.
Grazie
I sintomi iniziali sono stati disturbo del visus e paralisi dell ipoglosso, questi sono scomparsi dopo la terapia con coumadin e tutto è ritornato alla normalità.
La rm dell encefalo è sempre stata regolare, solo angiotac dei vasi del collo presentava dissezione della carotide interna destra.
In particolare, in corrispondenza del piano condilare occipitale, al passaggio tra carotide interna extracranica dx e tratto verticale petroso, si apprezza immagine a doppio lume, come da componente pseudoaneurismatica di 6 mm al versante interno.
In questi anni i vari specialisti consultati hanno sempre avuto pareri discordanti: chi mi consiglia di mettere stent ed eliminare coumadin e chi invece dice che in quel tratto la carotide fa una curva (come la coda di un porcellino) dove esclude possibilita di trattare per via endovascolare il lume in quanto c è la possibilità che il vaso si rompa.
Vi chiedo un consiglio perché davvero non so come fare, i rischi sono grossi.
Grazie
[#1]
Caro Utente,
credo siano necessarie non una, ma tre premesse:
-in un caso come il Suo, nessuno specialista in pieno possesso delle facoltà mentali esprimerebe un attendibile parere senza aver visionato tutto in materiale diagnostico ed anamnestico in Suo possesso;
-le curve o gli inginocchiamenti vascolari non sono mai stati un problema per la Radiologia Interventistica Vascolare;
-gli stent non sono dei "tubi rigidi", sono concepiti appunto per adattarsi alle caratteristiche morologiche e di decorso del vaso.
Detto ciò, nel caso si prendesse in considerazione l'approccio chirurgico vascolare, l'accesso e l'intervento sarebbero sicuramente motlo più invasivi, e buona pratica medica insegna che quanto più invasivo= tanto più a rischio. Questo ovviamente senza demonizzare gli approcci chirurgici, in quanto esistono tante condizioni in cui la Chirurgia resta assolutamente la prima scelta.
Come in ogni pratica, non soltanto Medica ma professionale in genere, la specifica esperienza in quel determinato settore è la migliore garanzia.
Detto tutto questo, Le voglio citare un proberbio della mia terra d'origine: "Ogni ortolano vanta le sue cipolle"....
credo siano necessarie non una, ma tre premesse:
-in un caso come il Suo, nessuno specialista in pieno possesso delle facoltà mentali esprimerebe un attendibile parere senza aver visionato tutto in materiale diagnostico ed anamnestico in Suo possesso;
-le curve o gli inginocchiamenti vascolari non sono mai stati un problema per la Radiologia Interventistica Vascolare;
-gli stent non sono dei "tubi rigidi", sono concepiti appunto per adattarsi alle caratteristiche morologiche e di decorso del vaso.
Detto ciò, nel caso si prendesse in considerazione l'approccio chirurgico vascolare, l'accesso e l'intervento sarebbero sicuramente motlo più invasivi, e buona pratica medica insegna che quanto più invasivo= tanto più a rischio. Questo ovviamente senza demonizzare gli approcci chirurgici, in quanto esistono tante condizioni in cui la Chirurgia resta assolutamente la prima scelta.
Come in ogni pratica, non soltanto Medica ma professionale in genere, la specifica esperienza in quel determinato settore è la migliore garanzia.
Detto tutto questo, Le voglio citare un proberbio della mia terra d'origine: "Ogni ortolano vanta le sue cipolle"....
Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore ,la ringrazio per la disponibilità ,ma il problema di noi pazienti poi è decidere a quale "ortalano" affidarci. Nel senso che io sto così da 4 anni ,la carotide è sempre rimasta così senza peggioramenti, è vero che sono legato al coumadin a vita,ma vorrei sapere se il coumadin ha delle controindicazioni con il passare degli anni?
[#3]
Tutti i farmaci hanno delle controindicazioni, un anticoagulante come quello che assume Lei ancora di più, considerata soprattutto la Sua giovane età.
Ma come scrivevo, e ribadisco, non è assolutamente possibile pianificare un trattamento senza avere una chiara visione d'insieme e di dettaglio del singolo Paziente, Non esistono due casi uguali.
Per inciso, per mia scelta non mi occupo specificamente di Interventistica Vascolare (me ne occupavo molto tempo fa), ma vedo che anche su MediciItalia sono rintracciabili alcuni tra i migliori professionisti specializzati in tali tipi di procedure interventistiche.
Ma come scrivevo, e ribadisco, non è assolutamente possibile pianificare un trattamento senza avere una chiara visione d'insieme e di dettaglio del singolo Paziente, Non esistono due casi uguali.
Per inciso, per mia scelta non mi occupo specificamente di Interventistica Vascolare (me ne occupavo molto tempo fa), ma vedo che anche su MediciItalia sono rintracciabili alcuni tra i migliori professionisti specializzati in tali tipi di procedure interventistiche.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 07/10/2020.
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