Il varicocele di iii-iv può ritornare dopo una scleroembolizzazione nell'arco di poco tempo?

Gentili dottori

Mio figlio di 16 anni è stato sottoposto ad una scleroembolizzazione ad un varicocele di III-IV grado 11 giorni fa per la seconda volta visto che la prima volta non era andata bene.
Oggi mi ha detto che si sentiva sopra al testicolo sinistro una presenza molto simile a quella che aveva prima della scleroembolizzazione anche se più piccola.

I dottori ci dissero che ci sarebbe stata una possibilità di una ricomparsa del varicocele anche se rara perchè il ragazzo aveva anche delle vene che andavano dietro al testicolo, ma non ci aspettavamo in così poco tempo.

Non sente dolore per fortuna e lui sta ancora proseguendo la sua convalescenza di 14 giorni lontano da attività fisica.

Abbiamo deciso che se necessario effettueremo un altro eco dropper, ma anche per tranquillizzare il ragazzo, non essendo anche lui molto sicuro, cosa potrebbe essergli capitato, è possibile una cosa del genere, se ci fosse una recidività sarebbe risolvibile lo stesso con una scleroembolizzazione, é possibile che questa sua presenza che sente sia solamente passeggera e che nel tempo si risolva da sola essendo già stato sottoposto all'intervento?

Grazie per la cortese attenzione e scusatemi per alcuni vocaboli che magari non sono del tutto precisi.
[#1]
Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Gentile Utente, la possibilità di recidiva, in particolare come in questo caso di recidiva precoce, esiste ed è concreta (secondo le varie casistiche dal 12 al 25%): questo dipende da molteplici fattori, il maggiore responsabile è sicuramente l'ampia variabilità di conformazione delle vene spermatiche, sarebbe più corretto dire del plesso venoso spermatico, di cui vengono classificate 6 varianti. Sebbene prima di procedere alla scleroembolizzazione di esegua una valutazione flebografica, alcune varianti o meglio alcune diramazioni venose possono essere misconosciute, salvo poi riabitarsi, e quindi manifestarsi, successivamente alla embolizzazione effettuata. Questa è la ennesima dimostrazione di ciò che non mi stanco di affermare: il 100% di successo non esiste in nessuna pratica terapeutica, chi afferma il contrario non brilla per affidabilità! Ma veniamo al problema del suo figliolo: la procedura di scleroembolizzazione retrograda, in ogni caso, è ripetibile, non determina, in mani esperte, complicanze rilevanti, è di sicuro la tecnica che consente di ottenere il più elevato numero di successi. Nel caso specifico, poi, la procedura è stata condotta nella vena gonadica sinistra, che sicuramente è l'accesso più agevole (la destra crea non poche difficoltà all' Interventista!).
Quindi, in ossequio al motto "primum non nocere", la scleroembolizzazione retrograda resta la metodica più sicura e soprattutto reiterabile. Cosa che d'altronde è valida per molte procedure interventistiche: ripetibilità, basso rischio di complicanze, possibilità comunque di successivo approccio chirurgico. Bisogna sempre privilegiare la scarsa o assente invasività nella ricerca di un risultato.
In bocca a lupo al ragazzo!

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti