Il medico ha consigliato una tac urgente del fegato

A mia moglie è stato diagnosticato un carcinoma duttale i situ: Dopo agoasp. Mammotome si è deciso la quadratectomia al seno dx quadr superiore. Ha subito due interventi a distanza di un mese (l'ultimo il 7/maggio U.s.), perchè l'esame istolog. del primo presenetava margine non indenni, ma con presenza di cellule tumorali di grado G2. La diagnosi era sempre carcinoma duttale di tipo comedonico in situ. Nel 1° intervento è stato anche asportato il linfonodo sentinella che è risultato indenne, come gli altri 6 linfonodi esaminati.
Alla fine di sett. dovrebbe inziare (presso l'IRST di Meldola)il ciclo di radioterapia (ha già fatto la mappatura). La settimana scorsa ha fatto una ecografia di routine al fegato, e l'ecografista ha chiesto di approfondire mediante TAC l'8° segmento del fegato che all'esame presenta una "sfumata area ipoecogena di 12 mm, che può essere compatibile con area di risparmio": a parte la steatosi , tutti gli altri paranetri valutati sono nella norma.In considerazione della situazione generale in essere, il medico ha consigliato una TAC Urgente del fegato.
Le domande sono le seguenti:
1) la Radioterapia nel caso di mia moglie ( che ha un seno grande) può essere inziata anche dopo oltre 120 giorni dall'intervento chirurgico?(a me avevano parlato max di 90 gg)
2) le radiazioni della TAC (prevista per il 5/10 p.v.)di cui non conosco l'intesità sono tali da aggravare gli effetti collaterali della radioterapia prevista per il caso di cui sopra (che dovrebbe inziare il 28/9)?
3) La Radioterapia può avere effetti collaterali marcati, su altri organi, tipo polmoni, cuore, tiroide e/o denti?
Grazie mille.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
1)seno grande o piccolo(nessuna differenza clinica), la radioterapia se indicata, andrebbe fatta.
In caso di carcinoma in situ, il trattamento adiuvante è ormai lo standard, se la chirugia è stata conservativa(quadrantectomia). Come per le forme invasive, c'è il rischio di malattia al di fuori del quadrante operato e sul letto operatorio. La RT riduce almeno del 50% il rischio di ripresa locale di malattia.
Il trattamento radiante adiuvante, per le forme in situ e infiltranti, è consigliato entro le 12 settimane dalla data di intervento per ottimizzarne l'effetto di completamento all'intervento. Se cominciato dopo tale limite, il trattamenrto radiante è sempre efficace, sebbene l'efficacia della radioterapia sia inversamente propozionale al numero di cellule residue. Si ipotizza comunque che di cellule residue non ce ne siano più in sede(intervento radicale anche microscopicamente) ma ,in caso contrario(sebbene scongiurato), le cellule tumorali residue, con il tempo possono proliferare e aumentare di numero: aumentando il loro nuemero si riduce teoricamente la capacità di sterilizzare il letto operatorio( alle dosi dosi precauzionali solitamente prescritte).
In sintesi: è meglio cominciare entro i 90 giorni(nel suo caso dall'ultimo intervento di radicalizzazione), anche se spesso le liste di attesa o problemi contingenti non lo consentono.

2)Le Radiazioni TC sono assolutamente "irrisorie" rispetto a quelle invece che verranno erogate sulla mammella per il trattamento. Quindi pur essendo radiazioni ionizzanti, e quindi in grado di > il rischio di secondi tumori(molto basso ma presente), sono radiazioni assolutamente necessarie a identificare (con delle scansioni TC) la sede mammaria da ricostruire in tre dimensioni(RT tridimensionale conformazionale) e irradiare al meglio schermando gli organi sani vicini il più possibile(cuore in caso di mammella sinistra, polmone).


3)La radioterapia agisce solo localmente, quindi solo sulla mammella irradiata: effetti fuori dalla mammella non sono addebitabili alla radioterapia. Quest'ultima determina effetti acuti di tipo infiammatorio quali eritema, edema, disepitelizzazioni cutanee, meno frequentemente ulcerazioni cutanee.


Mi dispiace che queste cose non le siano state esplicate durante la prima visita dal collega che vi ha visto. Sono infatti necessarie affinchè la paziente possa firmare con "coscienza" il consenso informato sul trattamento radiante da intraprendere.

le consiglio un articolo dove si parla anche degli effetti della RT più nel dettaglio per ogni sede di trattamento, scritto dal sottoscritto :

www.medicitalia.it/02it/notizia.asp?idpost=61035

cordiali saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Utente
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grazie mille. lei è stato molto chiaro.
Mia moglie farà la TAc e presto iunizierà anche la radioterapia, purtroppo in ritardo rispetto al periodo ottimale, ma, come dice anche lei, spero che le probabilità, stante la diagnosi "in situ" del carcinoma, rimangano sui livelli di sicurezza.
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