Disturbi post radio involved field

Cortesi dottori,
ho finito nel Gennaio scorso la radioterapia involved field (180 cGY per 20 sedute) nella fossa uretro-vescicale destra dove, a seguito di intervento di ureterocistoneostomia laparoscopica, mi era stato asportato un abbondante tessuto fibroso con alcune cellule di LNH a grandi cellule B (CD20+). Non ho avuto particolari disrurbi durante la terapia, nemmeno rossore della cute ma, l'ultimo giorno, una cistite durata un paio di giorni. Ora mi è tornato anche il ciclo con l'ovulazione. Da qualche giorno ho fastidio, come una specie di sensazione di stiramento interno (difficile da spiegare) localizzato nella piega inguinale verso la cresta iliaca (dove avevo fastidio quando avevo la stenosi dell'uretere)...comunque non è costante. Mi sto spaventando...può essere una cosa normale a distanza di tutti questi mesi?ho fatto la TAC di controllo a giugno ed era normale, anche il rene è tornato normale. Avrei un'altra domanda. Il radioterapista mi disse che per una gravidanza avrei dovuto aspettare almeno 6 mesi dalla fine della radio e assumere poi acido folico. E' corretto? Ci sono rischi genetici?E una curiosità...un conoscente radioterapista mi aveva sconsigliato la radioterapia localizzata dicendo che tutte le radiazioni che colpiscono la pelvi causano sicuramente sterilità e amenorrea...il "mio" radioterapista mi disse invece che non è assolutamente vero...Perchè questa divergenza tra 2 operatori dello stesso settore?

Grazie per la gentilezza e cordiali saluti
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Con tutti i limiti di non poterla visitare, comincio dal dirle che i dolori che sente sono riferibili più probabilmente all'intervento chirurgico eseguito(aderenze, retrazione fibrosa cicatriziale, ecc) che alla radioterapia, sebbene non si possa escludere quest'ultima come concausa(fibrosi tessuti molli).
Relativamente alla fertilità le devo dire che dosi di 10 Gy sull tessuto germinale possono dare sterilità permanente. Ma nel suo caso non conosco i campi di trattamento ed inoltre non è detto che le due ovaie siano state entrambe compromesse dalle radiazioni.
Quindi non avendo ulteriori elmenti specifici non posso aggiungere altro.

Cordiali Saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Cortese Dottore,
grazie per la gentilezza.
Consiglia quindi una visita dalradioterapista?
Riguardo alla sterilità, prima di cominciare le sedute, il radioterapista mi disse che un'ovaia era sicuramente fuori dal campo di irradiazione ma l'altra era difficile per lui dirlo, dato che uretere e vescica sono vicini a utero e ovaie. Ma mi pose l'eventuale danno anche all'ovaia destra come una eventualità appunto e non come una certezza. L'altro medico invece era sicuro che avrei avuto un danno irreversibile.E' questa certezza, a fronte della "tranquillità"del "mio" radioterapista, che non riesco a capire...
Il fatto è che il ciclo è tornato e misurando la TB e monitorando con gli stick (su consiglio della ginecologa) sembra che io ovuli e a giudicare dai crampi, anche dall'ovaio dx. Comunque è chiaro che l'ansia che sia stato compromesso qualcosa non mi abbandona mai...
Mi piacerebbe avere un figlio, visto che, al momento della diagnosi di linfoma, avevamo appena comiciato a provarci...ci sono rischi genetici particolari legati alla radio?Ho letto (come chiunque passi attraverso una diagnosi di tumore) centinaia di documenti sia sulla chemio che sulla radio e tutti parlano di rischi di sviluppare una neoplasia secondaria. In un caso come il mio, a che cosa dovrei stare particolarmente attenta in futuro?
Spero che vrà la pazienza di rispondermi
Grazie ancora e cordiali saluti
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
E' vero, irradiando le cellule germinali c'è il rischio di portare delle modifiche nel materiale genetico(mutazioni puntiformi) che possono determinarsi nel patrimonio genetico trasmissibile.
Quindi il rischio c'è ma non è quantificabile in nessun modo.
Relativamente alla riduzione/abolizione della fertilità bastano 3Gy-10 Gy, ma non ci sono dati più specifici per conoscere la dose ricevuta dall'ovaio e se quello opposto è rimasto indenne. Le ovaie hanno un patrimonio limitato di oociti in vari stadi di sviluppo. Se vengono uccisi o inabilitati definitivamente tutti subentra la sterlità dell'ovaio. Che il ciclo sia attivo non significa che l'ovaio irradiato sia fertile.
Ma sono solo mie supposizioni.
Ne parli con il radioterapista che vi ha seguito, e con la ginecologa per dettagli ed esami da prescrivere che esulano dal nostro campo specifico di radioterapia (cicli ormonali, fertilità residua, ecc)
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