Radioterapia encefalo, effetti collaterali e gonfiore

Salve,

A marzo 2015 mi é stato diagnosticato un glioma benigno di basso grado, purtroppo in zona inoperabile, vicino al bulbo e al cervelletto, e sono stato trattato con 5 sedute di tomo terapia con dosi molto alte , mi pare 2500mdye. Durante la terapia non ho avuto problemi, ma adesso a 6 mesi dal trattamento mi sono comparsi alcuni sintomi nuovi, come parestesie, rigidità, diplopia, equilibrio diminuito e ulteriore stanchezza. All'ultima risonanza eseguita la massa del tumore sembra diminuita e non c'è edema, ma il bulbo dalla parte irradiata sembrerebbe gonfio. Il radioterapista e l'oncologo hanno detto che i tessuti sono infiammati per gli effetti della radioterapia, che bisogna avere un po di pazienza che Forse anche se non del tutto questi sintomi rientrano, col decorso del lavoro infiammatorio. Mi hanno associato anche una terapia di temodal, che dovrebbe aiutare a ridurre ulteriormente la massa ora che la barriera é più penetrabile.
Sto affrontando anche una forte depressione che mi é scaturita quando ho diminuito la dose della terapia cortisonica associata. Mi chiedo perché non sempre riesco a capire e fidarmi, se una situazione del genere é normale e se questi sintomi dovuti alle radionecrosi o infiammazioni diminuiranno, perché al momento mi stanno creando non pochi problemi. So che la terapia agisce per 14 mesi, e ogni giorno i sintomi cambiano leggermente, non capisco mai se in meglio o in peggio.

Grazie

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Dr.ssa Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64
Sì, sono effetti abbastanza comuni della radioterapia cerebrale. La radioterapia causa infiammazione, e siccome il cervello è contenuto in una scatola rigida, anche un lieve edema può causare disturbi.

Si affidi ai suoi curanti.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#2]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Carissimo,
Ciò che riferisce è', come giustamente riferiva la collega sopra, principalmente dà addebitare ad un effetto di edema, cioè pressione da liquido trasudato nel tessuto cerebrale a seguito del trattamento eseguito. Consideri comunque che la malattia stessa, indipendentemente dalle sue dimensioni, anche se diminuite, può causare, per l'effetto massa che produce nella scatola cranica sintomi sovrapponibili ai suoi.
La gestione della terapia cortisonica serve proprio a regolare questi sintomi. La terapia con il farmaco che cita è' ulteriormente utile a consolidare il controllo dimensionale della malattia e conseguentemente ad attutire i sintomi intracranici, quando adeguatamente efficace.

Ne parli comunque con chi la segue.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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