Adenocarcinoma intestinale (retto) moderatamente differenziato
Gentili dottori vorrei una vostra valutazione in merito alla situazione di mio padre e alla strategia terapeutica da seguire.
UNA BREVE ANAMNESI: 68 anni soffre di rettocolite ulcerosa da oltre 30 anni.
In cura con Pentacol 1200 3 volte al giorno.
La fase attiva della RCU negli ultimi anni è stata limitata a rare occasioni e comunque a periodi brevi (1/2 settimane)
Negli ultimi due anni ha effettuato due volte lo screening per la ricerca del sangue occulto nelle feci con esito negativo, dunque senza procedere alla colonscopia.
Ultimi esami del sangue effettuati una decina di giorni fa non evidenziano alcuna anomalia (ves nella norma, emoglobina valori normali, sideremia a buoni livelli etc...)
Da ultima visita proctologica, per necessità di rimozione delle emorroidi, gli è stata prescritta una colonscopia che ha dato il seguente esito.
Referto:
All'ispezione anale si evidenzia prolasso rettale.
Scadente lo stato di pulizia intestinale BBPS 1+2+2=5.
Nel retto a circa 6 cm dal margine anale si evidenzia una neoformazione di circa 3 cm con bordi mammellonati e depressa al centro su cui si eseguono biopsie.
Nella norma restano le portzioni del colo esplorato fino al cieco (non coperto da feci)
Conclusioni diagnostiche
Prolasso rettale, neoformazione del retto (in attesa di istologico).
Risultato dell'istologico: adenocarcinoma intestinale moderatamente differenziato infiltrante (2, 5 cm a 6 cm dal margine anale).
I risultati della TAC hanno evidenziato che non sono presenti metastasi e la formazione è localizzata.
Tutti gli altri esami effettuati hanno dato esito positivo.
Per concludere è stata fatta consulenza radioterapica nel centro di riferimento, sono state acquisite le informazioni cliniche e ci è stata prospettata la possibilità di procedere con una terapia neoadiuvante di radio e chemio per un ciclo di 28 giorni (dal lunedi al venerdì con pausa nel we) e successivamente una colonscopia per la rivalutazione della formazione e intervento risolutivo.
Il tutto sarà confermato e/o modificato dopo la riunione del GOM.
Mi piacerebbe capire anche la vostra opinione in merito a questa strategia operativa.
Presupponendo la condizione pregressa di mio padre (rettocolite ulcerosa, non attiva da colonscopia del 10/12/2019) la procedura ideale è questa (con radio-chemio neoadiuvante) o è sconsigliata in quanto potrebbe indebolire i tessuti non garantendo esito favorevole dell'intervento e quindi aumentare la percentuale di stomia permanente o addirittura rendere impossibile l'intervento stesso?
Grazie per le risposte
UNA BREVE ANAMNESI: 68 anni soffre di rettocolite ulcerosa da oltre 30 anni.
In cura con Pentacol 1200 3 volte al giorno.
La fase attiva della RCU negli ultimi anni è stata limitata a rare occasioni e comunque a periodi brevi (1/2 settimane)
Negli ultimi due anni ha effettuato due volte lo screening per la ricerca del sangue occulto nelle feci con esito negativo, dunque senza procedere alla colonscopia.
Ultimi esami del sangue effettuati una decina di giorni fa non evidenziano alcuna anomalia (ves nella norma, emoglobina valori normali, sideremia a buoni livelli etc...)
Da ultima visita proctologica, per necessità di rimozione delle emorroidi, gli è stata prescritta una colonscopia che ha dato il seguente esito.
Referto:
All'ispezione anale si evidenzia prolasso rettale.
Scadente lo stato di pulizia intestinale BBPS 1+2+2=5.
Nel retto a circa 6 cm dal margine anale si evidenzia una neoformazione di circa 3 cm con bordi mammellonati e depressa al centro su cui si eseguono biopsie.
Nella norma restano le portzioni del colo esplorato fino al cieco (non coperto da feci)
Conclusioni diagnostiche
Prolasso rettale, neoformazione del retto (in attesa di istologico).
Risultato dell'istologico: adenocarcinoma intestinale moderatamente differenziato infiltrante (2, 5 cm a 6 cm dal margine anale).
I risultati della TAC hanno evidenziato che non sono presenti metastasi e la formazione è localizzata.
Tutti gli altri esami effettuati hanno dato esito positivo.
Per concludere è stata fatta consulenza radioterapica nel centro di riferimento, sono state acquisite le informazioni cliniche e ci è stata prospettata la possibilità di procedere con una terapia neoadiuvante di radio e chemio per un ciclo di 28 giorni (dal lunedi al venerdì con pausa nel we) e successivamente una colonscopia per la rivalutazione della formazione e intervento risolutivo.
Il tutto sarà confermato e/o modificato dopo la riunione del GOM.
Mi piacerebbe capire anche la vostra opinione in merito a questa strategia operativa.
Presupponendo la condizione pregressa di mio padre (rettocolite ulcerosa, non attiva da colonscopia del 10/12/2019) la procedura ideale è questa (con radio-chemio neoadiuvante) o è sconsigliata in quanto potrebbe indebolire i tessuti non garantendo esito favorevole dell'intervento e quindi aumentare la percentuale di stomia permanente o addirittura rendere impossibile l'intervento stesso?
Grazie per le risposte
[#1]
Carissimo,
la rettocolite ulcerosa è un controindicazione relativa. Se in fase attiva sarebbe prudenziale valutare direttamente l'intervento, sebbene l'approccio neo-adiuvante possa consentire sempre migliori prospettive, in condizioni usuali, di conservazione d'organo, cioè di una chirurgia meno demolitiva. Penso che il GOM le darà le risposte che cerca.
Cordialmente
la rettocolite ulcerosa è un controindicazione relativa. Se in fase attiva sarebbe prudenziale valutare direttamente l'intervento, sebbene l'approccio neo-adiuvante possa consentire sempre migliori prospettive, in condizioni usuali, di conservazione d'organo, cioè di una chirurgia meno demolitiva. Penso che il GOM le darà le risposte che cerca.
Cordialmente
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Buonasera sono atrivati anche i risultati della Risonanza Magnetica con e senza contrasto. Vi sarei grata se riuscisse a farmi comprendere cosa riporta.
Di seguito:
Lo studio RM dell'addome e della pelvi, eseguito con sequenze FFE T1 w e TSE w (anche SPAIR)sul piano assiale, TSE T2w e TFE T1w sul piano coronale, TSE T2w sul piano sagittale, TFE T1 w sul piano assiale prima e dopo mdc e. v. ha mostrato:
Fegatonregolare per dimensioni, a segbale ed impregnazione disomogenee per la presenza di piccole formazioni ipovascolari similcistiche in entrambi i lobi, la maggiore di circa 2 cn in S4 cin setti inscritti.
Vie biliari non dilatate.
Colecisti in sede.
Pancreas di dimensioni conservate a segnale disomogeneo per la presenza di rare millimetriche formazioni cistiche, la maggiore al corpo di 5mm.
Surreni e milza regolari per dimensioni, morfologia e segnale.
Regno in sede, regolari per morfologia e dimensioni, senza lesioni focali. Vie escretrici non dilatate. Vescica poco distesa, a pareti finemente irregolari. Prostata di dimensioni aumentate (DAPxDlat 32x44mm) a segnale disomogeneo.
Diffuso ispessimento delle pareti del retto medio-distale non clivabile dallo sfintere anale superiore, che giunge in contatto con il m. elevatore dell'ano e con la prostata, senza tuttavia chiari segni di infiltrazione.
Fine diffusa micronodulia linfonodale del mesoretto.
Assenza di significative linfoadenopatie addominopelviche.
Grazie per l'aiuto come sempre
Di seguito:
Lo studio RM dell'addome e della pelvi, eseguito con sequenze FFE T1 w e TSE w (anche SPAIR)sul piano assiale, TSE T2w e TFE T1w sul piano coronale, TSE T2w sul piano sagittale, TFE T1 w sul piano assiale prima e dopo mdc e. v. ha mostrato:
Fegatonregolare per dimensioni, a segbale ed impregnazione disomogenee per la presenza di piccole formazioni ipovascolari similcistiche in entrambi i lobi, la maggiore di circa 2 cn in S4 cin setti inscritti.
Vie biliari non dilatate.
Colecisti in sede.
Pancreas di dimensioni conservate a segnale disomogeneo per la presenza di rare millimetriche formazioni cistiche, la maggiore al corpo di 5mm.
Surreni e milza regolari per dimensioni, morfologia e segnale.
Regno in sede, regolari per morfologia e dimensioni, senza lesioni focali. Vie escretrici non dilatate. Vescica poco distesa, a pareti finemente irregolari. Prostata di dimensioni aumentate (DAPxDlat 32x44mm) a segnale disomogeneo.
Diffuso ispessimento delle pareti del retto medio-distale non clivabile dallo sfintere anale superiore, che giunge in contatto con il m. elevatore dell'ano e con la prostata, senza tuttavia chiari segni di infiltrazione.
Fine diffusa micronodulia linfonodale del mesoretto.
Assenza di significative linfoadenopatie addominopelviche.
Grazie per l'aiuto come sempre
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 16/01/2020.
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