Dolori articolazioni forti invalidanti
In concomitanza a novembre con caterizzazione per blocco urinario a seguito di ipertrofia prostatica benigna sono iniziati dolori fortissimi a anche e spalle.
In attesa di intervento prostata mi è stato sostituito catetere più volte.
A giugno intervento Tuep.
I dolori nel frattempo spostati a cavigli mani e polsi.
In sede di intervento l’urologo ha rilevato parecchie infezioni sul tessuto prostatico.
10 gg fa da urinocoltura risultato streptococco B.
Fatta cura antibiotica per 6 gg.
Al sesto giorno febbricola con brividi 37.8 passata con una Tachipirina.
Il giorno dopo esami sangue e urine.
Passato streptococco, ves107 pcr43.8 niente fattore reumatoide, ferro 28.
Adesso con cortisone (12 mg di medrol) dolori quasi inesistenti, ma già situazione migliorata un giorno dopo esami.
Alcuni medici hanno ipotizzato periartrite, poi artrite reumatoide, poi altri tipi di artrite... non è che va associata la situazione prostatica all’insorgenza dei dolori?
Se qualcuno mi può aiutare per venire a capo di questa situazione sarei grato.
Grazie
In attesa di intervento prostata mi è stato sostituito catetere più volte.
A giugno intervento Tuep.
I dolori nel frattempo spostati a cavigli mani e polsi.
In sede di intervento l’urologo ha rilevato parecchie infezioni sul tessuto prostatico.
10 gg fa da urinocoltura risultato streptococco B.
Fatta cura antibiotica per 6 gg.
Al sesto giorno febbricola con brividi 37.8 passata con una Tachipirina.
Il giorno dopo esami sangue e urine.
Passato streptococco, ves107 pcr43.8 niente fattore reumatoide, ferro 28.
Adesso con cortisone (12 mg di medrol) dolori quasi inesistenti, ma già situazione migliorata un giorno dopo esami.
Alcuni medici hanno ipotizzato periartrite, poi artrite reumatoide, poi altri tipi di artrite... non è che va associata la situazione prostatica all’insorgenza dei dolori?
Se qualcuno mi può aiutare per venire a capo di questa situazione sarei grato.
Grazie
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Il valore degli indici di flogosi denota uno stato di forte infiammazione. Seguendo la storia clinica da come descritta nel testo da lei postato sembrerebbe trattarsi di una condizione di artrite cosiddetta para infettiva, cioè secondaria ad uno stato di infezione presente nell’organismo. Tali malattie all’inizio autolimitanti possono, se non trattate opportunamente, virare verso condizioni croniche ed è perciò molto importante ricorrere al più presto ad una valutazione specialistica reumatologica per la opportuna cura. Cordiali saluti.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#2]
Utente
Il fatto che la situazione sia migliorata notevolmente, soprattutto dopo antibiotico e aumento di cortisone può essere un dato positivo?.... io sono seguito da reumatologo con il quale non c’è minima empatia perché non si può parlare con lui in quanto non da numero di telefono... quindi sto cercando alternativa. Molto preoccupato!!!.... direi terrorizzato
[#4]
Che la cura che sta assumendo stia dando i suoi frutti non può che essere un dato positivo. Nel follow-up della malattia si vedrà quando e come modificarla. Per quanto riguarda il suo rapporto con il collega, ogni professionista imposta il rapporto con i propri pazienti in modo personale e penso che ogni medico debba essere libero di fare le proprie scelte ed ogni paziente libero di accettarle o preferire un altro sanitario. Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 745 visite dal 17/08/2020.
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