Microcalcificazioni alla mammella con iperplasia a cellule colonnari
In data 18.11.2011 , all’esito dell’esame mammografico bilaterale, veniva predisposto il referto che così si riporta: “Visita negativa. RX struttura disomogenea. A SINISTRA QSE (non presenti nell’esame del 2010) Cluster di microcalcificazioni disomogenea che si consiglia di valutare con esame microbioptico (VAB). Non retrazioni o distorsioni. Ecografia negativa”.
Successivamente veniva effettuata, in una struttura ospedaliera di alta specializzazione, una ulteriore mammografia, con relativo ingrandimento, in seguito alla quale, il 18.01.2012 venivo sottoposta a biopsia mammaria mammotome e mammografia monolaterale. L’esame è stato “eseguito a scopo di centraggio e guida stereotassica per agobiopsie con ago Mammotome da 11g a livello di raggruppamento di microcalcificazioni localizzato in corrispondenza del QSE della mammella sinistra. Il radiogramma dei frustoli documenta la presenza di alcune microcalcificazioni al loro interno. Si invia il materiale per esame istologico e si posiziona clip metallica di repere nella sede bioptica”.
Il referto dell’esame istologico così riporta:
“Materiale inviato: A) biopsia QSE mammella sinistra con microcalcificazioni, B) biopsia mammella sinistra senza microcalcificazioni.
Diagnosi: Il materiale in esame, tutto incluso, corrisponde a:
A)= 1) frustoli frammentati di parenchima mammario in estesa sostituzione adiposo fibrosa, con iperplasia a cellule colonnari secretoria, adenosi a nodi senza confluenza, iperplasia fibroadenomatoide, microcalcificazioni luminali.
B)= 2) frustoli pluriframmentati di parenchima mammario con iperplasia epiteliale florida, iperplasia a cellule colonnali secretorie, adenosi a nodi senza confluenza, metaplaia apocrina in adenosi e piatta, micro papillare, iperplasia fibroadenomatoide, calcificazioni luminali”.
Il 2 febbraio scorso, venivo sottoposta a mammografia monolaterale di controllo, dalla quale si dimostra “la presenza di rare microcalcificazioni residue e clip metallica nella sede bioptica. Si prende visione del referto istologico. Opportuno controllo mammografico della mammella sinistra a 6 mesi”.
Alla luce di quanto sopra, gradirei un Vostro parere in merito. In particolare vorrei capire, innanzitutto se era effettivamente necessario eseguire il “mammotome”, come consigliato, oppure se l’aver eseguito questo tipo di esame può aver provocato eventuali danni alla mammella, relativi, in particolare al pericolo di un’eventuale insorgenza di carcinoma al seno.
Da ultimo, vorrei un Vostro parere sul referto dell’esame istologico: che tipo di percentuale esiste che si sviluppi un carcinoma, e di che tipo? Il fatto che si ritenga opportuno eseguire ulteriori accertamenti dopo 6 mesi vuol dire che si tratta di una situazione che può degenerare in tempi brevi?
Ringrazio per l’attenzione.
Successivamente veniva effettuata, in una struttura ospedaliera di alta specializzazione, una ulteriore mammografia, con relativo ingrandimento, in seguito alla quale, il 18.01.2012 venivo sottoposta a biopsia mammaria mammotome e mammografia monolaterale. L’esame è stato “eseguito a scopo di centraggio e guida stereotassica per agobiopsie con ago Mammotome da 11g a livello di raggruppamento di microcalcificazioni localizzato in corrispondenza del QSE della mammella sinistra. Il radiogramma dei frustoli documenta la presenza di alcune microcalcificazioni al loro interno. Si invia il materiale per esame istologico e si posiziona clip metallica di repere nella sede bioptica”.
Il referto dell’esame istologico così riporta:
“Materiale inviato: A) biopsia QSE mammella sinistra con microcalcificazioni, B) biopsia mammella sinistra senza microcalcificazioni.
Diagnosi: Il materiale in esame, tutto incluso, corrisponde a:
A)= 1) frustoli frammentati di parenchima mammario in estesa sostituzione adiposo fibrosa, con iperplasia a cellule colonnari secretoria, adenosi a nodi senza confluenza, iperplasia fibroadenomatoide, microcalcificazioni luminali.
B)= 2) frustoli pluriframmentati di parenchima mammario con iperplasia epiteliale florida, iperplasia a cellule colonnali secretorie, adenosi a nodi senza confluenza, metaplaia apocrina in adenosi e piatta, micro papillare, iperplasia fibroadenomatoide, calcificazioni luminali”.
Il 2 febbraio scorso, venivo sottoposta a mammografia monolaterale di controllo, dalla quale si dimostra “la presenza di rare microcalcificazioni residue e clip metallica nella sede bioptica. Si prende visione del referto istologico. Opportuno controllo mammografico della mammella sinistra a 6 mesi”.
Alla luce di quanto sopra, gradirei un Vostro parere in merito. In particolare vorrei capire, innanzitutto se era effettivamente necessario eseguire il “mammotome”, come consigliato, oppure se l’aver eseguito questo tipo di esame può aver provocato eventuali danni alla mammella, relativi, in particolare al pericolo di un’eventuale insorgenza di carcinoma al seno.
Da ultimo, vorrei un Vostro parere sul referto dell’esame istologico: che tipo di percentuale esiste che si sviluppi un carcinoma, e di che tipo? Il fatto che si ritenga opportuno eseguire ulteriori accertamenti dopo 6 mesi vuol dire che si tratta di una situazione che può degenerare in tempi brevi?
Ringrazio per l’attenzione.
[#1]
Sul significato, complesso, di iperplasia colonnare Le risponderò appena possibile.
La tranquillizzo sulla sua principale preoccupazione
>>vorrei capire, innanzitutto se era effettivamente necessario eseguire il “mammotome”, come consigliato, oppure se l’aver eseguito questo tipo di esame può aver provocato eventuali danni alla mammella, relativi, in particolare al pericolo di un’eventuale insorgenza di carcinoma al seno.>>
Stia assolutamente tranquilla. Le ha risparmiato l'intervento che sarebbe stato inevitabile senza Mammotome i cui rischi sono più teorici che reali.
E poi avdndo il sottoscritto inventato il precursore del Mammotome
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
come avrei potuto rispondere in diverso modo (^_________^) ????
La tranquillizzo sulla sua principale preoccupazione
>>vorrei capire, innanzitutto se era effettivamente necessario eseguire il “mammotome”, come consigliato, oppure se l’aver eseguito questo tipo di esame può aver provocato eventuali danni alla mammella, relativi, in particolare al pericolo di un’eventuale insorgenza di carcinoma al seno.>>
Stia assolutamente tranquilla. Le ha risparmiato l'intervento che sarebbe stato inevitabile senza Mammotome i cui rischi sono più teorici che reali.
E poi avdndo il sottoscritto inventato il precursore del Mammotome
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
come avrei potuto rispondere in diverso modo (^_________^) ????
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