Braccio debole.

Buongiorno, quattro anni fa, all'età di 34 anni, ho subito una quadrantectomia al seno sinistro a causa di un carcinoma. Sono stata sottoposta a due cicli di epiburicina per 6 sedute, a quattro cicli di taxolo per 12 sedute e, dopo l'intervento, a quattro cicli di cmf contemporaneamente a radioterapia. Mi sono stati asportati 11 linfonodi, 5 erano positivi, quindi ho dovuto subire la radioterapia oltre che al seno all'ascella e alla base del collo. Da allora fatico a sollevare il braccio sinistro, che è anche rimasto debole, e riesco a trasportare solo pesi leggeri ( tra l'altro dopo l'intervento mi è stato caldamente sconsigliato di trasportare pesi con il braccio operato, neppure le borse della spesa se posso evitarlo). Quando il lavoro mi consente di fare esercizi fisici riesco a recuperare abbastanza la mobilità (che però perdo immediatamente nei periodi in cui mi fermo), ma non la forza. Mi chiedevo, ma la forza tornerà mai? Sarò sempre a rischio di linfedema per aver subito la "cottura" anche dei linfonodi sani rimasti(così mi disse a suo tempo la dottoressa di radioterapia)? Sono operaia e faccio veramente fatica con il lavoro. Fino ad ora le mie mansioni sono state ridotte grazie alla mia invalidità, ma ho sempre il timore di dover tornare a trasportare pesi ingombranti, cose che non posso portare solo con il braccio destro e per cui dovrei aiutarmi troppo con il sinistro. Tra l'altro non riuscire ad utilizzare entrambe le braccia correttamente mi da dolori anche alla schiena e al lato destro del corpo, che è sempre sotto sforzo. Tutte le donne operate al seno che hanno subito la radioterapia all'ascella hanno problemi simili al mio o tante recuperano totalmente? Grazie a chiunque saprà rispondermi, P.G.
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Dr. Andrea Annoni Cardiochirurgo, Senologo 1k 32
Non ci sono casi uguali ma solo simili.

Gli esiti dello svuotamento e della radioterapia soni diversi ed a distanza non si può aggiungere altro se non di fare una visita fisiatrica dietro consiglio del suo oncologo.

Le allego alcuni link dove può trovare consigli utili

http://www.senosalvo.com/riabilitazione.htm

http://www.senosalvo.com/i%20paradossi%20chirurgici%20del%202000.htm

http://www.senosalvo.com/radioterapia_intro.htm
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio per la sua gentile risposta. Ho letto gli articoli da lei consigliati e li ho trovati interessanti. Il "divieto" di fare prelievi del sangue al braccio operato vale anche per chi, come me, ha subito solo un parziale svuotamento ascellare? Purtroppo a causa della chemioterapia si sono atrofizzate tutte le vene utilizzabili del braccio destro e mi è rimasta una sola vena decente, che però è nel braccio operato. E preferirei non dover fare prelievi alle mani e ai polsi, una cosa dolorosissima sperimentata più volte. In più devo sottopormi ad un'elettromiografia per possibile compressione del nervo ulnare, gli aghi non mi daranno problemi vero? E la pressione misurata sul braccio operato può risultare falsata? Ho spiegato al mio ortopedico il mio problema, mi ha fatto fare nel tempo fisioterapia, tens e massaggi. Quando seguo le terapie ligiamente i movimenti migliorano ma la forza comunque non è mai tornata e mi ha detto che è tutt'altro che una cosa rara in casi simili al mio. Proverò a tornare da lui e a sentire se ha altro da consigliarmi, grazie mille, P.G.
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