Una formazione nodlulare radiopaca, già evidente nei radiogrammi eseguiti primi dell'intervento

Buongiorno,

Ho effettuato ad aprile intervento di quadrantectomia con RT nel settore supero esterno destro, con riscontro di neoplasia G3 e dissenzione ascellare omolaterale.Di seguito ho seguito trattamento chemioterapico (AC+Taxolo) + 33 radioterapie. Ora dopo 3 mesi dalla fine delle cure ho eseguito tutti i controlli presctti compresa mammografia ed eco.Dalla mammografia nella parte sx è presente una formazione nodlulare radiopaca, già evidente nei radiogrammi eseguiti primi dell'intervento. La formazione presenta caratteri benigni.Sempre a sx si segnalano alcune microcalcificazioni per interessano il settore periareolare supero esterno. Le calcificazioni risultano oggi + evidenti rispetto al controllo di agosto. In base a questo referto io volevo sapere cosa sono le microcalcificazioni? e se qs si possono trasformarsi in noduli maligni. Ripetrò comunque la mammografia solo per il lato sx tra 6 mesi, ma volevo per cortesia avere maggiori spiegazioni in merito alle microcalcificazioni, nel senso mi devo preoccupare?
Grazie per le Vs. risposte
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Evidentemente se presenti prima dell'intervento sono state definite come microcalcificazioni benigne.

Se ora sono più evidenti è necessario un monitoraggio.

In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.

Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto