Dolore pelvico cronico

buongiorno,
circa tre anni fa mi e' stata diagnosticata una prostatite abatterica che mi ha lasciato come regalo il dolore pelvico cronico.
i miei sintomi nello specifico sono un fastidio giornaliero che a volte diventa dolore altre volte solletico altre volte iperalgesia al meato urinario che risulta essere sempre arrossato,altri sintomi sfumati con cadenza una volta settimana di fastidio al perineo oppure dolenzia all'inguine destro o anche spasmi vescicali.(non soffro di bruciori alla minzione o dolori all'eiaculazione)
A questa diagnosi e' giunti dopo innumerevoli visite da parte di svariati urologi.
Ho provato vari farmaci come la duloxetina solo per un mese(mi alterava i valori pressori massimi), in seguito lyrica 75 mg x2 sospeso dopo circa un mese (forse troppo presto) non avendo avuto alcun beneficio, ancora successivamente laroxyl 30 mg die con rivotril 1 mg die.
Solo con accoppiata laroxyl e rivotril riesco a convivere con questi problemi.
Quanti mesi o anni di cura sono necessari con questi due farmaci per ridurre l'infiammazione di queste particolari terminazioni del pudendo?
Mi aiuto anche con l'alfalitico per migliorare la minzione che in alcuni giorni e solo in certi momenti della giornata mi sembra veramente con flusso scarso.
Secondo voi l'uso di cox2 potrebbe migliorare la situazione di queste terminazioni nervose?
Ho fatto anche una prova per un mese con deltacortene.....esito nullo
Capisco che non potete indicarmi alcuna cura,ma vi scrivo per avere qualche consiglio e qualche indicazione in piu' visto che gli urologi da me contattati spesso mi hanno dato l'impressione di poca professionalita'.
cordialmente
[#1]
dopo
Dr. Salvatore Davide Renda Urologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 22 1
L'utilizzo dei farmaci inibitori delle COX-2, sebbene sempre più proposti nei casi di dolore pelvico cronico, non ha, allo stato, una completa validazione scientifica. Questo non significa che non possano essere efficaci nel suo caso (magari monitorando la pressione arteriosa).
Sarebbe consigliabile, inoltre, rivolgersi al Suo urologo di fiducia, per escludere una eventuale riacutizzazione della prostatite.
Cordialità

Dott. Salvatore Davide Renda