Follow-up seminoma testicolare

Gentili Dottori,
come promesso, dopo un periodo di assenza dovuto alla gestazione delle mie problematiche, ritorno a postare su questo utilissimo forum per comunicarvi le evoluzioni dell’intervento di Orchiectomia DX per neoplasia, sperando come sempre in un vostro prezioso parere in merito.
Il 16 novembre 2006 mi sono sottoposto all’intervento e nella stessa occasione mi è stata impiantata un’altra protesi (l’anno scorso mi ero operato di Orchiectomia SX per testicolo atrofico), dopo un’attesa di 30 giorni, in data 16 dicembre 2006, ho avuto il risultato dell’esame istopatologico che riporto di seguito:

Descrizione macroscopica:
Orchifunilectomia; il didimo appare quasi completamente occupato da una massa lardacea di cm 3.5x2.5 capsulata.

Diagnosi:
Referto morfologico di neoplasia germinale maligna compatibile con Seminoma classico. La neoplasia appare infiltrare le tuniche comprese la vaginale. Si osserva residuo parenchima testicolare con tubuli seminiferi atrofici (tipo Sertoli only) e focali immagini di neoplasia germinale intratubulare. Libero da neoplasia il prelievo di epididimo e di funicolo spermatico.

Stadio patologico: pT2

Premetto che ho eseguito i seguenti esami prima e dopo l’intervento sempre con valori nella norma o comunque con esito negativo:

dosaggio di AFP = 1,2 ng/mL (intervallo 0-6), BHCG = 1,0 mUI/mL (intervallo 0-2,6), LDH = 369 U/L, (intervallo 227-450)

RX del torace:
Assenza di lesioni parenchimali a focolaio in atto. Cuore in asse, nei limiti morfovolumetrici, con indice cardio-toracico nei limiti fisiologici. Liberi i seni costofrenici.

ecografia addome-pelvi:
L’esame ecomatografico ha evidenziato il fegato di dimensione nei limiti ed ecotessitura parenchimale omogenea, con la sola eccezione di piccole immagini asoniche di tipo cistico, subcentimetriche.
Vena porta di calibro regolare.
Via biliare principale non ectasica.
I reni presentano dimensioni nei limiti, indice di differenziazione cortico-midollare bilatateralmente conservato ed ecoarchitettura parenchimale omogenea.
Assenza di estasia calico-pielica.
La vescica appare distesa, a pareti regolari e senza formazioni vegetanti endolume.
La prostata, di forma conservata, presenta dimensioni nei limiti ed ecostruttura finemente disomogenea.

Con esami alla mano in data 21 dicembre 2006 mi sono recato dallo specialista oncologo che ascolta la mia storia clinica e mi effettua una visita preliminare per assicurarsi che i linfonodi più esterni non si presentino ingrossati, cosa appunto che non ha trovato riscontro dopo la palpazione.
Dopo avermi rassicurato sulla prognosi in merito a questa patologia, mi consiglia di sottopormi subito ad un'unica seduta di chemioterapia a base di carboplatino a scopo cautelativo trattandomi come se fossi allo stadio I, in attesa del risultato di una tac total body con contrasto che fine a quel momento non avevo fatto e che in quella sede mi viene prescritta.

Nel frattempo il 28 dicembre 2006 mi ricovero nuovamente per effettuare gli esami di base che precedono il ciclo di chemioterapia a base di carboplatino nella misura di 900mg, dose calibrata in relazione alle mie dimensioni corporee, altezza/peso.
Dopo aver effettuato il trattamento per qualche giorno ho accusato un’astenia generale ed una nausea che ho prontamente tamponato con delle iniezioni di Plasil come indicato dal medico nel caso in cui si fossero manifestati i sintomi.

Il 19 gennaio 2007, dopo un’ulteriore attesa, effettuo finalmente la TAC torace, addome e pelvi con mezzo di contrasto iodato.

Torace:
Campi polmonari simmetrici con omogenea distribuzione della rete vascolare.
Non apprezzabili alterazioni densitometriche da riferire a lesioni polmonari a carattere infiltrativo in atto.
Conservata pervieta' delle principali diramazioni bronchiali.
Non visibilità di tumefazioni linfonodali ilari e/o mediastiniche.
Assente versamento pleurico e/o pericardico.

Addome e Pelvi:
Fegato di volume lievemente incrementato, a densità disomogenea per presenza di millimetriche formazioni cistiche diffuse a tutto il parenchima, troppo piccole per essere correttamente caratterizzate.
Vie biliari intra ed extraepatiche non dilatate.
Milza di dimensioni nei limiti, di densita' omogenea.
Pancreas di morfologia e dimensioni regolari, senza rilievo di dilatazione dei dotti principali.
Normale aspetto del cellulare lasso peripancreatico.
Regolari le ghiandole surrenaliche.
Reni in sede, di forma e dimensioni regolari, con conservata funzionalita' escretoria, senza rilievo di dilatazioni calico-pieliche.
Vescica poco distesa a contenuto omogeneo.
Non si apprezzano tumefazioni linfoadenopatiche in sede intercavo-paraortica e/o iliaca.

In base a quanto esposto mi chiedevo se l’approccio alla mia problematica è condivisibile soprattutto riguardo la scelta di farmi sottoporre ad un unico ciclo di chemioterapia piuttosto che alla radioterapia, visto che tutti i medici che hanno preceduto l’oncologo mi rassicuravano sul fatto che il seminoma è molto sensibile alla radioterapia e per questo ha un prognosi buona.

Inoltre in relazione alla chemioterapia può accadere che i controlli successivi dell’emocromo ripetuti per 3 volte in 21 giorni, 1 volta a settimana dia dei valori perfettamente nel range della normalità? E’ quanto è accaduto a me! E visto che mi avevano prospettato un possibile calo delle piastrine e dei globuli bianchi, mi ha stupito non riscontrare nulla di anomalo tanto da dubitare dell’efficacia di questa terapia…

Vorrei capire anche se la frequenza degli esami da eseguire nel follow-up è individuale oppure è uguale per tutte le persone colpite dal seminoma, soprattutto visto che le indicazioni datemi dall’oncologo (dosaggio dei markers ogni 2 mesi ed eseguire un’altra tac con contrasto tra 4 mesi per poi ritornare a controllo) mi sono sembrate “un po’ larghe” rispetto a quanto ho letto sui siti di informazione scientifica.

Ringraziandovi anticipatamente per l’attenzione e per la pazienza di aver letto l’ennesimo capitolo (e mi auguro ultimo) della mia vita, cordialmente vi saluto.
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

mi sembra che lei sia seguito in maniera seria e corretta
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
RCaro utente,
con la sua storia lei mette in luce come, anche nel nostro campo oncologico, ci possano essere delle visioni abbastanza diverse. Facendo la premessa che tutti i tumori al testicolo, indipendentemente dallo stadio sono POTENZIALMENTE GUARIBILI, per un seminoma puro allo Stadio I, esistono, ad oggi, diversi tipi di approcci:
1)vigile sorveglianza,
2)radioterapia post-operatoria sui linfonodi dellì'asse lomboaotico (ed iliaco omolaterale),a basse dosi.
3)chemioterapia post-operatoria con carboplatino o PEB per 2 cicli.
La letteratura scientifica ci riporta che una vigile attesa di 10 anni, senza terapie adiuvanti, comporta un ridottissima possibilità di ricaduta e una ottima sopravvivenza anche in caso di ripresa, in quanto trattamenti di salvataggio (chemio e/o radio) sono molto efficaci. La radioterapia, costituisce il trattamento complementare all'intervento chirurgico,(SOLO)se c'è un rischio di infiltrazione del funicolo o delle vie vascolo-linfatiche limitrofe al seminoma asportato, in quanto "sterilizza" le possibili sedi di diffusione loco-regionale del tumore.
Sulla dose farmacologica della chemioterapia non mi sento di dare giudizi specifici e la rimando al parere dei chemioterapisti del forum che non mancheranno di esprimere il loro punto di vista.
Infine sulla frequenza dei controlli e degli esami, pur essendoci dei range di variabilità, le date che le hanno proposto sembrano rientrare entro i suddetti intervalli.
Cordialità icordati di fare il LOGIN proma di rispondere!

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#3]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
concordo con il collega Alongi
nella mia esperienza ho sempre consigliato la radioterapia per il seminoma con ottimi risultati

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori,
vi ringrazio per le risposte e tengo a chiarire un punto, l'oncologo a cui mi sono rivolto, professore di oncologia e radiologia, in base alla sua esperienza clinica non era molto incline alla radioterapia in quanto aveva riscontrato, nella storia di altri pazienti, effetti collaterali come tumori secondari prevalentemente all'addome.
Di fronte a questa prospettiva francamente mi sono un pò spaventato ed ho preferito aderire all'idea del ciclo di carboplatino, anche perchè mi è stato assicurato che aveva una buona tollerabilità per il paziente e degli effetti collaterali meno rischiosi oltre il fatto che, agendo sull'intero organismo, avrebbe distrutto qualsiasi cellula maligna vagante nel mio corpo.
Inoltre mi è stato detto che siccome erano già passati grosso modo 40 giorni dall'intervento bisognava intevenire rapidamente altrimenti questo tipo di trattamento non avrebbe avuto più senso farlo...sulla base delle informazioni ricevute ho deciso di fare questo tipo di scelta oltre chiaramente la necessaria fiducia riposta nel medico.

Da quanto leggo comunque nella risposta del Dr. Alongi che ci sono rischi bassissimi addirittura senza l'ausilio di terapie adiuvanti, perciò io che almeno un trattamento l'ho fatto, anche se non è quello di prima scelta, dovrei aver ridotto maggiormente questo rischio e poi leggendo l'esame istopatologico mi pare non risultano infiltrazioni della malattia nel funicolo o altrove...o l'ho male interpretato?!? potreste chiarirmi anche questo punto?

Mi rendo conto anche che ci sono diverse scuole di pensiero e magari i risultati in alcuni casi sono sovrapponibili oltre al fatto che determinate scelte da parte del paziente possono essere difficili da prendere quando per un qualunque motivo non è adeguatamente informato.
In ogni caso sarò felice di leggere altri pareri per raccogliere quante più informazioni possibili, nel frattempo dato che ormai il percorso terapeutico si è concluso non mi resta che monitorare il mio stato di salute attraverso tutti i controlli e gli esami del caso nella frequenza corretta, anche se mi farebbe molto piacere se qualcuno entrasse nel dettaglio illustrandomi per quanti anni precisamente è bene controllarsi è qual'è la frequenza degli esami col passare degli anni.

In attesa di un ulteriore riscontro vi porgo i mie più cordiali saluti.
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
gent.le utente,
il collega Alongi è stata di una chiarezza imparagonabile.
Eventuale radioteraqpia in caso di seminoma e ciò è indiscutibile

Dott.Roberto Mallus

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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
mi chiedo a questo punto se si è ancora in tempo per pianificare, magari rivolgendomi ad un altro specialista oncologo, delle sedute di radioterapia oppure è meglio lasciare tutto così com'è e rimanere in vigile attesa.
Credete sia possibile un'inversione di rotta a distanza di quasi tre mesi dall'intervento, soprattutto con un trattamento di chemio alle spalle?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Gentile utente,
Il fatto di avere intrapreso e completato, a quanto pare, un trattamento adiuvante all'intervento chirurgico garantisce, a mio parere, una "sicurezza" maggiore, rispetto a non fare nulla. In considerazione della data di intervento, cominciare una radioterapia molto dopo non è lo standard e il tempo trascorso può vanificare la sua indicazione di "completamento all'intervento". Un attento follow-up, invece può essere utile a placare le sue ansie, ma anche a scovare, nel raro caso in cui accadesse, una possibile ricomparsa di malattia per trattarla in modo completo ed efficace con tutte le armi a nostra disposizione, compresa la stessa radioterapia. Si ricodi comunque che lei ha il diritto di avere SEMPRE un secondo parere specialistico. Questo non per mancanza di fiducia a chi l'ha trattata con esperienza e professionalità, ma perchè nel nostro campo, non essendoci sicurezze, un altra opinione sul caso serve, quasi sempre, a fugare i dubbi e a convincersi dei trattamenti a cui si sottopone o deve sottoporsi.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Alongi,
concordo pienamente con il suo parere, in fondo un trattamento c'è stao anche se non è quello di prima scelta e tutto sommato è meglio di niente...
Rimane però per me un certo grado di amarezza, in quanto ho fatto di tutto per intervenire e gestire la mia problematica nel minor tempo possibile e nel miglior dei modi possibile proprio per ridurre le eventuali conseguenze future, tant'è che è la classificazione del seminoma allo Stadio I è da considerarsi paradossalmente una vera e propria vincita alla lotteria!
Proprio per questo mi dispiacerebbe molto vanificare tutti questi sforzi, soprattuto dopo un dispendio di notevoli energie mentali e fisiche, profonde ansie e stress che mi hanno logorato profondamente, se in futuro dovessero malagurtamente presentarsi delle recidive e ritrovarsi così a lottare nuovamente con un nemico che forse poteva essere debellato definitivamente se si fosse intrapreso un altro tipo di approccio terapeutico...ovviamente con i "se" e con i "ma" non si cambia la storia è per questo che con un pò di sconforto posso solo andare avanti e rimanere in vigile attesa attraverso un attento follow-up, magari a questo punto cercando anche la consulenza di un altro specialista oncologo per colmare dei dubbi che inevitabilmente mi si sono instaurati.

La ringrazio molto del suo prezioso contributo e la saluto cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
In ultimo vorrei sapere se su Napoli qualcuno è in grado di segnalarmi il riferimento di qualche specialista Oncologo per confrontarmi ed avere così un altro parere in merito alla gestazione della mia problematica.

Grazie ancora dell'attenzione.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore ,
se ha ancora dei dubbi in proposito ,a questo punto la cosa migliore da fare in questi casi è chiedere un ultimo consiglio al proprio medico di medicina generale che eventualmente le segnalerà un oncologo di sua fiducia e vicino alla sua attuale residenza.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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