Bruciore post varicocelectomia
Buongiorno,
in data 17/03/24 riesco ad avere una prima visita urologica con ecografia, per dolore/bruciore al testicolo sinistro in presenza di varicocele asintomatico da anni.
Mi viene detto che il varicocele (con spermiogramma regolare) non necessita di operazione, si ipotizza epididimite che tratto con Bactrim e brufen 2 volte al giorno per 8 giorni.
La situazione migliora ma i sintomi non scompaiono ed alla visita di controllo vengo messo in lista per l'intervento al varicocele.
Passano mesi di alti e bassi, dove riesco ad avere una vita quasi normale (evitando sforzi, sport, lunghe camminate) anche con l'aiuto di Flogasine.
A settembre di nuovo un peggioramento, non riesco a parlare con il primo urologo ma un collega mi dice "probabile pubalgia" essendo il dolore esteso anche all'inguine.
Di nuovo Bactrim + Aulin, la situazione migliora e resta il fastidio con cui ho imparato a convivere.
Dopo qualche giorno faccio nuova ecografia che non mostra niente di nuovo.
A febbraio 2025 di nuovo un peggioramento.
Inizia a farmi male, molto, il testicolo destro.
Flogasine e brufen sembrano fare ben poco.
Fisso un primo appuntamento con il primo urologo (a 15 giorni).
Nel frattempo la situazione è insopportabile e provo a prendere nuovamente Bactrim in autonomia.
L'indomani non riuscendo a stare in piedi mi faccio accompagnare al pronto soccorso, esito valori ematici nella norma, all'ecografia niente di nuovo.
Mi dicono di continuare con l'antibiotico ed effettivamente il dolore forte passa nei giorni successivi.
Nel frattempo mi chiamano per l'intervento, in data 5/03/25.
Faccio presente degli sviluppi ma la cosa non sembra interessare molto.
L'intervento procede bene in day surgery e la sera sono a casa.
Nei primi giorni, oltre ai normali dolori nel punto dell'incisione, la sensazione ai testicoli è di leggerezza e sollievo.
Ora però a distanza di una settimana, trascorsa completamente a riposo, inizio a sentire dolore al testicolo sinistro, che si accentua durante la minzione.
Dopo di essa la sensazione è di non riuscire a svuotare/sgrondare completamente.
Sensazione che mi accompagnava anche durante l'epididimite di un anno fa, durante la pubalgia di settembre, durante l'ultimo episodio dello scorso mese.
Domani dovrei fare un'urinocoltura su consiglio del medico di base (che fino ad ora aveva sempre minimizzato con "prendi un brufen") e sto quindi aspettando a prendere nuovamente un antibiotico.
Ora, non ho una domanda in particolare, ma visto che non riesco a parlare con l'urologo che mi ha seguito e operato, neanche per sapere se ritiene opportuno che ci fissi una visita, mi piacerebbe avere un parere nel caso fosse sfuggito qualcosa.
Questo problema mi sta veramente sfinendo ed ora non riesco neanche a lavorare da casa, cosa che da libero professionista inizia a pesare molto.
Grazie in anticipo.
in data 17/03/24 riesco ad avere una prima visita urologica con ecografia, per dolore/bruciore al testicolo sinistro in presenza di varicocele asintomatico da anni.
Mi viene detto che il varicocele (con spermiogramma regolare) non necessita di operazione, si ipotizza epididimite che tratto con Bactrim e brufen 2 volte al giorno per 8 giorni.
La situazione migliora ma i sintomi non scompaiono ed alla visita di controllo vengo messo in lista per l'intervento al varicocele.
Passano mesi di alti e bassi, dove riesco ad avere una vita quasi normale (evitando sforzi, sport, lunghe camminate) anche con l'aiuto di Flogasine.
A settembre di nuovo un peggioramento, non riesco a parlare con il primo urologo ma un collega mi dice "probabile pubalgia" essendo il dolore esteso anche all'inguine.
Di nuovo Bactrim + Aulin, la situazione migliora e resta il fastidio con cui ho imparato a convivere.
Dopo qualche giorno faccio nuova ecografia che non mostra niente di nuovo.
A febbraio 2025 di nuovo un peggioramento.
Inizia a farmi male, molto, il testicolo destro.
Flogasine e brufen sembrano fare ben poco.
Fisso un primo appuntamento con il primo urologo (a 15 giorni).
Nel frattempo la situazione è insopportabile e provo a prendere nuovamente Bactrim in autonomia.
L'indomani non riuscendo a stare in piedi mi faccio accompagnare al pronto soccorso, esito valori ematici nella norma, all'ecografia niente di nuovo.
Mi dicono di continuare con l'antibiotico ed effettivamente il dolore forte passa nei giorni successivi.
Nel frattempo mi chiamano per l'intervento, in data 5/03/25.
Faccio presente degli sviluppi ma la cosa non sembra interessare molto.
L'intervento procede bene in day surgery e la sera sono a casa.
Nei primi giorni, oltre ai normali dolori nel punto dell'incisione, la sensazione ai testicoli è di leggerezza e sollievo.
Ora però a distanza di una settimana, trascorsa completamente a riposo, inizio a sentire dolore al testicolo sinistro, che si accentua durante la minzione.
Dopo di essa la sensazione è di non riuscire a svuotare/sgrondare completamente.
Sensazione che mi accompagnava anche durante l'epididimite di un anno fa, durante la pubalgia di settembre, durante l'ultimo episodio dello scorso mese.
Domani dovrei fare un'urinocoltura su consiglio del medico di base (che fino ad ora aveva sempre minimizzato con "prendi un brufen") e sto quindi aspettando a prendere nuovamente un antibiotico.
Ora, non ho una domanda in particolare, ma visto che non riesco a parlare con l'urologo che mi ha seguito e operato, neanche per sapere se ritiene opportuno che ci fissi una visita, mi piacerebbe avere un parere nel caso fosse sfuggito qualcosa.
Questo problema mi sta veramente sfinendo ed ora non riesco neanche a lavorare da casa, cosa che da libero professionista inizia a pesare molto.
Grazie in anticipo.
La situazione pare di difficile interpretazione, diremmo impossibile a distanza essendo assolutamente indispensabile la valutazione diretta. Verosimilmente i normali e prevedibili fastidi transitori post-operatori si stanno sommando con qualcosa di mai ben definito anche in precedenza. È ad esempio piuttosto singolare che lei avverta dolore al testicolo mentre urina. Questo potrebbe far pensare alla coesistenza di una infiammazione della prostata, comunque tutta da chiarire.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buongiorno e grazie per la risposta. Ho provveduto tempestivamente a far analizzare le urine (urinocoltura-antibiogramma mitto intermedio), appena lasciato il campione ho iniziato ciproxin 500 mattina e sera su indicazione dell'urologo che ha operato.
È il terzo giorno di antibiotico e sto decisamente meglio, però l'urinocoltura ha dato esito "Negativo <1000 UFC/ml". Come si spiega? Coincidenza? È possibile un falso negativo?
Ci sono altri test che posso fare?
È il terzo giorno di antibiotico e sto decisamente meglio, però l'urinocoltura ha dato esito "Negativo <1000 UFC/ml". Come si spiega? Coincidenza? È possibile un falso negativo?
Ci sono altri test che posso fare?
Questa è una domanda che non può avere una risposta precisa. Ci potremmo addirittura chiedere se il miglioramento dei sintomi sarebbe avvenuto anche se lei non avesse assunto la terapia antibiotica empirica. È ben noto quanto i disturbi uro-genitali possano essere variabili per tipo ed intensità. Oppure l’infezione interessava un tessuto non a contatto diretto con l’urina e pertanto non rilevabile con l’urocoltura. A distanza non possiamo andare oltre queste considerazioni di carattere generale, ovviamente lei deve continuare a farsi seguire direttamente da un nostro Collega.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie, forse non mi sono spiegato.
Non sto chiedendo una diagnosi a distanza, ma quali possano essere le giuste domande da fare al mio medico/urologo.
È difficile essere visitati, anche a pagamento il tempo che ci viene dedicato è pochissimo e c'è la tendenza a trarre conclusioni affrettate. Io capisco che la sanità sia in crisi ma ho disperato bisogno di risolvere questa situazione.
Al momento non ho più fastidi ad urinare, permane invece fastidio nella parte bassa del testicolo sinistro, che a momenti diventa dolore ed aumenta con leggerissimi sfregamenti.
Ad 11 giorni dall'intervento non riesco a stare in piedi più di 10 minuti e almeno una volta al giorno devo ricorrere ad antidolorifici.
Non sto chiedendo una diagnosi a distanza, ma quali possano essere le giuste domande da fare al mio medico/urologo.
È difficile essere visitati, anche a pagamento il tempo che ci viene dedicato è pochissimo e c'è la tendenza a trarre conclusioni affrettate. Io capisco che la sanità sia in crisi ma ho disperato bisogno di risolvere questa situazione.
Al momento non ho più fastidi ad urinare, permane invece fastidio nella parte bassa del testicolo sinistro, che a momenti diventa dolore ed aumenta con leggerissimi sfregamenti.
Ad 11 giorni dall'intervento non riesco a stare in piedi più di 10 minuti e almeno una volta al giorno devo ricorrere ad antidolorifici.
Ma l'intervento è stato bilaterale?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Intervento a sinistra, IV grado secondo l'urologo, III grado secondo l'ultimo ecografo.
Sempre a sinistra, è stata rilevata la presenza di una "cisti millimetrica" sulla testa dell'epididimio un anno fa, a detta di tutti insignificante, mentre al'ultima ecografia in pronto soccorso hanno rilevato 3 cisti di cui la più grande di 4mm.
Sul testicolo destro non c'è mai stato varicocele, viene segnalata soltanto una "millimetrica immagine calcifica da ricontrollare", sempre all'ultima ecografia in ps.
Sempre a sinistra, è stata rilevata la presenza di una "cisti millimetrica" sulla testa dell'epididimio un anno fa, a detta di tutti insignificante, mentre al'ultima ecografia in pronto soccorso hanno rilevato 3 cisti di cui la più grande di 4mm.
Sul testicolo destro non c'è mai stato varicocele, viene segnalata soltanto una "millimetrica immagine calcifica da ricontrollare", sempre all'ultima ecografia in ps.
Il dubbio ci è sorto poiché lei ci ha scritto di dolore anche al testicolo destro.
Nelle prime settimane dopo l'intervento per varicocele, eseguito con qualsiasi tecnica, è giustificata l'insorgenza di fastidi al testicolo, soprattutto senso di peso e tensione, dovuto al ristagno di linfa che deve trovare vie alternative di drenaggio. Questo comunque avviane abbastanza rapidamente nel giro di qualche settimana. La terapia è essenzialmente antidolorifica. La valutazione diretta è comunque indispensabile. A distanza non possiamo dire molto di più.
Nelle prime settimane dopo l'intervento per varicocele, eseguito con qualsiasi tecnica, è giustificata l'insorgenza di fastidi al testicolo, soprattutto senso di peso e tensione, dovuto al ristagno di linfa che deve trovare vie alternative di drenaggio. Questo comunque avviane abbastanza rapidamente nel giro di qualche settimana. La terapia è essenzialmente antidolorifica. La valutazione diretta è comunque indispensabile. A distanza non possiamo dire molto di più.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 517 visite dal 12/03/2025.
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