Non riesco a trattenere bene la pipì
Gentili Dottori,
Mi sta capitando sempre più frequentemente di avere delle perdite di urina nei pressi della mia abitazione.
Magari sono fuori qualche ora per lavorare, nel tragitto a piedi tra l'ufficio e la mia abitazione riesco a controllare lo stimolo, appena sotto casa inizio a bagnarmi con piccole fughe di pipì che comunque mai, ad oggi, hanno raggiunto i pantaloni o bagnato l'interno coscia se indosso una gonna.
Rimangono confinate alla mutandina e al collant.
Quando sono fuori casa, mi reco normalmente ai servizi igienici (dunque non la trattengo per molte ore), ma mi basta bere qualche sorso d'acqua in più per farmi arrivare con una corsa disperata in bagno e per interrompere anche l'attività lavorativa.
Appena mi spoglio, non faccio in tempo a sedermi sul wc che già sto urinando.
Il tutto diventa più aggravato i 3/4 giorni prima delle mestruazioni o quando non ho avuto tempo di evacuare (vado comunque regolarmente in bagno).
Specifico che gli sforzi invece non costituiscono un problema, come neanche gli starnuti.
Anche di notte non mi sveglio mai con lo stimolo, ma spesso sogno di cercare urgentemente un bagno.
Sto già provando gli esercizi di kegel ma senza particolari riscontri positivi.
Escludo anche sia un problema di natura emotiva, perché non costituisce per me una grande fonte di stress, anche se ovviamente sarebbe molto umiliante bagnarsi in pubblico.
Ad oggi ho evitato di adottare metodi protettivi, come assorbenti o altro, non ho smesso di bere 1.5 litri d'acqua e non ho aumentato il numero delle visite in bagno, proprio perché so che potrebbe essere controproducente.
Mi indicate i passi diagnostici da seguire?
Una ecografia transvaginale fatta circa un anno fa per altre ragioni non aveva evidenziato alcun problema.
Non ho mai avuto gravidanze, anche se probabilmente inizieremo a cercarla a breve.
Vi ringrazio!
Mi sta capitando sempre più frequentemente di avere delle perdite di urina nei pressi della mia abitazione.
Magari sono fuori qualche ora per lavorare, nel tragitto a piedi tra l'ufficio e la mia abitazione riesco a controllare lo stimolo, appena sotto casa inizio a bagnarmi con piccole fughe di pipì che comunque mai, ad oggi, hanno raggiunto i pantaloni o bagnato l'interno coscia se indosso una gonna.
Rimangono confinate alla mutandina e al collant.
Quando sono fuori casa, mi reco normalmente ai servizi igienici (dunque non la trattengo per molte ore), ma mi basta bere qualche sorso d'acqua in più per farmi arrivare con una corsa disperata in bagno e per interrompere anche l'attività lavorativa.
Appena mi spoglio, non faccio in tempo a sedermi sul wc che già sto urinando.
Il tutto diventa più aggravato i 3/4 giorni prima delle mestruazioni o quando non ho avuto tempo di evacuare (vado comunque regolarmente in bagno).
Specifico che gli sforzi invece non costituiscono un problema, come neanche gli starnuti.
Anche di notte non mi sveglio mai con lo stimolo, ma spesso sogno di cercare urgentemente un bagno.
Sto già provando gli esercizi di kegel ma senza particolari riscontri positivi.
Escludo anche sia un problema di natura emotiva, perché non costituisce per me una grande fonte di stress, anche se ovviamente sarebbe molto umiliante bagnarsi in pubblico.
Ad oggi ho evitato di adottare metodi protettivi, come assorbenti o altro, non ho smesso di bere 1.5 litri d'acqua e non ho aumentato il numero delle visite in bagno, proprio perché so che potrebbe essere controproducente.
Mi indicate i passi diagnostici da seguire?
Una ecografia transvaginale fatta circa un anno fa per altre ragioni non aveva evidenziato alcun problema.
Non ho mai avuto gravidanze, anche se probabilmente inizieremo a cercarla a breve.
Vi ringrazio!
Lasci perdere gli esecizi di Kegel (autoprescritti?) perché non fanno per lei.
Il suo disturbo riconduce ad una instabiltà vescicale le cui cause devono essere opportunamente definite con gli accertamenti necessari, certamente preceduti da una valutazione specialistica urologica diretta. Gli accertamenti da eseguire partono dal semplice esame delle urine, all'ecografia dell'addome, alla valutazione endoscopica (cistoscopia), all'indagine urodinamica. Il loro svolgersi (non è detto che si debba seguire il percorso completo) deve essere amministrato dal Collega che la seguirà direttamente.
Il suo disturbo riconduce ad una instabiltà vescicale le cui cause devono essere opportunamente definite con gli accertamenti necessari, certamente preceduti da una valutazione specialistica urologica diretta. Gli accertamenti da eseguire partono dal semplice esame delle urine, all'ecografia dell'addome, alla valutazione endoscopica (cistoscopia), all'indagine urodinamica. Il loro svolgersi (non è detto che si debba seguire il percorso completo) deve essere amministrato dal Collega che la seguirà direttamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 383 visite dal 15/03/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.