Bruciore ed infiammazione uretra con infezioni ricorrenti
Salve a tutti,
vorrei sottoporrVi il mio enigma clinico che dopo quasi tre anni non ne sono venuto a capo.
Ho già scritto precedentemente qualcosa di simile ma che era orientata a più che altro a dei chiarimenti.
Nel Dicembre 2022 all'età di 30 anni sono stato operato di TURV per rimozione di un polipo vescicale.
Fortunatamente l'istologico è stato ottimo mostrando una formazione borderline tra papilloma e neoplasia transizionale a basso gradi di malignità con immunomarcatura pressoché assente.
Per due anno ho eseguito cistoscopie di follow up ogni 6 mesi dopodiché ho dovuto interrompere per il troppo dolore e per la forte infezione che ho avuto dopo l'ultima eseguita, passando ad eseguire Ecografie ad altissima risoluzione 3D-4D e di effettuare una cistoscopia solo qualora si notasse qualcosa di sospetto nell'eco.
Nell'ultimo anno e mezzo le ecografie non hanno evidenziato anomalie sia a livello prostatico sia a livello della vescica (solo nell'ultima eco la vescica è apparsa lievemente ispessita ed irregolare e forse è collegato a quello che sto per dire).
Da Settembre 2023 è iniziato il mio calvario: è comparso un bruciore onnipresente con intensità variabile a livello uretrale in particolar modo tra inizio dove sta la vescica (uretra bulbare?) e nella zona del collo del pene dove cominciano i testicoli irradiandosi fino al meato uretrale che appare sempre arrossato.
A questo si aggiungono infezioni ricorrenti inspiegabilmente di Proteus spp riscontrato in urinocoltura di una quantità variabile tra i 250-500 che tutt'oggi è presente (ovviamente in presenza del batterio i fastidi sopra menzionati aumentano radicalmente).
Aggiungo inoltre che dopo l'eiaculazione l'arrossamento ed i fastidi aumentano per circa 48h.
Uguale se assumo anche un goccio di caffè, di liquori o semplicemente un aranciata.
Vi dico ciò che gli urologi con molta confusione mi hanno detto:
- il primo urologo che effettuava le cistoscopie mi diceva che i miei fastidi erano correlati ad una prostatite cronica che ho sempre avuto e che dopo l'operazione si è acutizzata ma in cistoscopia non si vedeva niente ed erano sempre negative;
- il secondo urologo sospetta che oltre alla prostatite cronica ci sia una sclerosi del collo vescicale (non si sarebbe dovuta vedere dalle cistoscopie?
Inoltre il mio flusso urinario è molto variabile: a volte è lento e doppio mentre altre volte e violento e più sottile.
Non dovrebbe essere sempre lento in caso di sclerosi?)
- il chirurgo generico che ha in cura tutta la mia famiglia sospetta invece qualcosa che proviene più dal retto che va ad infettare/infiammare prostata ed uretra;
- il medico generico invece crede in una prostatite batterica cronica che ho latente da che ho fatto le manovre endoscopiche.
Attualmente, ascoltando il mio medico generico, sto assumendo levofloxacin 500 1/g da fare per 10-15 gg e compresse di deprox 500 per i fastidi.
Sono al terzo giorno e la situazione non sembrerebbe migliorare.
Vi ringrazio in anticipo
vorrei sottoporrVi il mio enigma clinico che dopo quasi tre anni non ne sono venuto a capo.
Ho già scritto precedentemente qualcosa di simile ma che era orientata a più che altro a dei chiarimenti.
Nel Dicembre 2022 all'età di 30 anni sono stato operato di TURV per rimozione di un polipo vescicale.
Fortunatamente l'istologico è stato ottimo mostrando una formazione borderline tra papilloma e neoplasia transizionale a basso gradi di malignità con immunomarcatura pressoché assente.
Per due anno ho eseguito cistoscopie di follow up ogni 6 mesi dopodiché ho dovuto interrompere per il troppo dolore e per la forte infezione che ho avuto dopo l'ultima eseguita, passando ad eseguire Ecografie ad altissima risoluzione 3D-4D e di effettuare una cistoscopia solo qualora si notasse qualcosa di sospetto nell'eco.
Nell'ultimo anno e mezzo le ecografie non hanno evidenziato anomalie sia a livello prostatico sia a livello della vescica (solo nell'ultima eco la vescica è apparsa lievemente ispessita ed irregolare e forse è collegato a quello che sto per dire).
Da Settembre 2023 è iniziato il mio calvario: è comparso un bruciore onnipresente con intensità variabile a livello uretrale in particolar modo tra inizio dove sta la vescica (uretra bulbare?) e nella zona del collo del pene dove cominciano i testicoli irradiandosi fino al meato uretrale che appare sempre arrossato.
A questo si aggiungono infezioni ricorrenti inspiegabilmente di Proteus spp riscontrato in urinocoltura di una quantità variabile tra i 250-500 che tutt'oggi è presente (ovviamente in presenza del batterio i fastidi sopra menzionati aumentano radicalmente).
Aggiungo inoltre che dopo l'eiaculazione l'arrossamento ed i fastidi aumentano per circa 48h.
Uguale se assumo anche un goccio di caffè, di liquori o semplicemente un aranciata.
Vi dico ciò che gli urologi con molta confusione mi hanno detto:
- il primo urologo che effettuava le cistoscopie mi diceva che i miei fastidi erano correlati ad una prostatite cronica che ho sempre avuto e che dopo l'operazione si è acutizzata ma in cistoscopia non si vedeva niente ed erano sempre negative;
- il secondo urologo sospetta che oltre alla prostatite cronica ci sia una sclerosi del collo vescicale (non si sarebbe dovuta vedere dalle cistoscopie?
Inoltre il mio flusso urinario è molto variabile: a volte è lento e doppio mentre altre volte e violento e più sottile.
Non dovrebbe essere sempre lento in caso di sclerosi?)
- il chirurgo generico che ha in cura tutta la mia famiglia sospetta invece qualcosa che proviene più dal retto che va ad infettare/infiammare prostata ed uretra;
- il medico generico invece crede in una prostatite batterica cronica che ho latente da che ho fatto le manovre endoscopiche.
Attualmente, ascoltando il mio medico generico, sto assumendo levofloxacin 500 1/g da fare per 10-15 gg e compresse di deprox 500 per i fastidi.
Sono al terzo giorno e la situazione non sembrerebbe migliorare.
Vi ringrazio in anticipo
In effetti non abbiamo molto da dirle in più di quanto abbiamo a lungo trattato alcun mesi orsono. Dal nostro punto di vista, la prescrizione empirica di antibiotici è inutile ed anche controproducente, poiché va ad alterare ulteriormente l'equilibrio della flora batterica intestinale (microbiòta) che come quais sempre accade è una delle cause principali di questi disturbi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie per la celere risposta.
Il problema è che non so più che fare nonostante i numerosi consulti con i medici e non saprei neanche che altri accertamenti fare. (mi manca da effettuare solo una spermocultura per valutare se il focolaio del batterio è presente nel liquido seminale)
L'unica strada comune che vedo è la prostatite cronica (forse batterica?) la cui causa rimane un mistero però di cui nessun urologo o medico che incontro dà peso più di tanto senza darmi una terapia mirata per questi enormi fastidi che ho da mesi. Nella fase acuta non riesco a dormire e ho paura di avere rapporti quindi lascio immaginare quanto ne risente anche la componente psicologica.
Inoltre dall'ultima ECO risultano essere le pareti della vescica LIEVEMENTE ispessite ed irregolari. Può essere correlata la cosa?
Il problema è che non so più che fare nonostante i numerosi consulti con i medici e non saprei neanche che altri accertamenti fare. (mi manca da effettuare solo una spermocultura per valutare se il focolaio del batterio è presente nel liquido seminale)
L'unica strada comune che vedo è la prostatite cronica (forse batterica?) la cui causa rimane un mistero però di cui nessun urologo o medico che incontro dà peso più di tanto senza darmi una terapia mirata per questi enormi fastidi che ho da mesi. Nella fase acuta non riesco a dormire e ho paura di avere rapporti quindi lascio immaginare quanto ne risente anche la componente psicologica.
Inoltre dall'ultima ECO risultano essere le pareti della vescica LIEVEMENTE ispessite ed irregolari. Può essere correlata la cosa?
Ovviamente noi a distanza possiamo fornire spiegazioni ed informazioni generali, ma non possiamo entrare nei dettagli del singolo caso, con indicazioni ad accertamenti e terapia, che sono compito di un nostro Collega che la possa seguire direttamente e con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia. Come certamente le abbiamo già scritto, noi siamo convinti che in questi casi, più che da farmaci e costosi integratori alimentari, si possa trarre vantaggio dalle attenzioni allo stile di vita, che deve essere indirizzato ad una ragionevole regolarità in tutti i suoai aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Ha ragione, sullo stile di vita ho molto su cui lavorare ma è anche vero che a 33 anni privarsi di ogni cosa per paura di acuire i sintomi è alquanto deprimente...
Sono arrivato al punto che anche un caffè potrebbe farmi male.
Ad ogni modo a Giugno avrò una nuova consulenza presso un altro urologo e vedremo se è la volta buona.
Vi aggiorno per qualsiasi altra informazione.
Grazie mille.
Sono arrivato al punto che anche un caffè potrebbe farmi male.
Ad ogni modo a Giugno avrò una nuova consulenza presso un altro urologo e vedremo se è la volta buona.
Vi aggiorno per qualsiasi altra informazione.
Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 414 visite dal 16/05/2025.
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