Carcinoma uroteliale a 90 anni

Buongiorno, a seguito di macroematuria, mio papà di anni 90, diabetico, con insufficienza renale, cardiopatia ischemica, si è sottoposto ad ecografia che ha riscontrato pareti ubiquitariamente ispessite di spessore di ca 14 mm, ecostruttura parietale che appare mista, con alcuni vasi radiali affluenti.
Successivamente ha effettuato esame citologico che ha evidenziato un sospetto per carcinoma uroteliale ad alto grado (SHGUC).
L ' urologo presso cui mi sono recata per chiedere un consulto mi ha risposto che dovrebbe effettuare una Turv che servirebbe per stadiare il tumore, ma dopo l' esito non ha certezza che l' intervento possa essere effettuato date le condizioni pregresse di papà.
Mio papà si rifiuta di effettuare qualsiasi tipo di esame diagnostico e non vuole sottoporsi ad un eventuale intervento.
Purtroppo l' ematuria persiste ed infatti è in cura con un centro trasfusionale.
Non avendo garanzie, abbiamo deciso di assecondarlo, ma comincia ad avere bruciore durante la minzione che avviene praticamente ogni mezz' ora.
Volevo chiedere una vostra opinione a riguardo.
Come possiamo gestire i sintomi?
Esistono degli antinfiammatori che possono attenuare il disturbo?
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Purtroppo la gestione di queste situazioni nel grande anziano pluripatologico è sempre molto complessa, in tutti i suoi aspetti di carattere medico, psicologico ed etico. Purtroppo, la situazione lasciata a sé non può che peggiorare, sia per il sanguinamento persistente che per la comparsa di sintomi vescicali, irritativi e funzionali. Si possono fare dei tentativi, ma è molto difficile che una terapia medica palliativa possa ottenere un risultato apprezzabile. Il da farsi è inequivocabile ed è quanto ha ovviamente consigliato il collega. Senza pensare ad un intervento radicale, un approccio endoscopico potrebbe avere lo scopo di limitare il sanguinamnto, almeno per qualche tempo. Talora si ricorre all’inserimento di un catetere vescicale a tempo indefinito, anche se la sua gestione e soprattutto la sua sopportazione sarebbero tutte da vedere.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Contatta lo specialista e prenota una visita
Utente
Utente
Buongiorno, dottore, la ringrazio per la sua pronta ed esauriente risposta. Quindi lei mi suggerisce di sottoporre mio papà all ' esecuzione della Turv ? Il collega a cui ci siamo rivolti lo suggeriva al solo scopo diagnostico e quindi mio papà si rifiuta di eseguirlo. Ma se ho ben capito, con la Turv si potrebbe fare una resezione che potrebbe migliorare la situazione per un po' , oppure durante l' esame si potrebbe scoprire che è inutile il tentativo? E questo esame si eseguirebbe in regime ambulatoriale o prevede il ricovero? Sono molto confusa , mi rendo conto che la situazione è grave e non ci sono molte alternative, ma vorrei evitare di sottoporre mio papà ad accertamenti invasivi che non lasciano nessuna speranza ! La ringrazio per la premura.
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Si cerca ovviamente di raggiungere il risultato migliore, c’è da dire che la situazione non pare oggi ancora così drammatica. Un intervento endoscopico permetterà di definire la diagnosi e contemporaneamente asportare quanto più possibile del tessuto tumorale facilmente sanguinante. Si tratta di un intervento in anestesia periferica con una degenza relativamente breve (2-4 giorni).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su tumori delle vie urinarie

Altri consulti in urologia