Klebsiella pneumoniae nelle urine

Buongiorno vi scrivo per un problema che il mio mmg sta assolutamente sottovalutando.
A fine aprile effettuo un esame urine di routine dove risulta:
- leucociti 51
- Batteri 42850
- Esterasi leucocitaria assente
Il medico dice che non è necessario fare nulla
Il gg 2 settembre ripeto esame urine e si presenta quanto segue:
- leucociti 614
- batteri 13000
- sangue 19
- esterasi leucocitaria presente
Eseguo quindi un urinocultura con abg con riscontro di Klebsiella pneumoniae con carica > 10 alla 5
Abg sensibile a ceftazidime+avibactam, ceftolozanolo + tazobactam, ertapenem, meropenem.

Chiedo a voi perché il mio medico non sarebbe molto predisposto a fare antibiotico perché a detta sua sono tutti molto potenti e inietabbili.
Premetto che non ho mai fatto ricoveri, sono una persona fissata con igiene.
A inizio anno ho fatto 3 diversi cicli di antibiotici per una bronchite che ho preso a scuola, in quanto sono un'insegnante.
Sono quindi a chiedere come posso aver contratto il batterio, è realmente a rischio morte, come si legge ovunque?
Gli antibiotici citati esistono anche in compresse?
Infine vivo con mia mamma cardiopatica, e il mio compagno ex oncologico, potrei essere un pericolo per loro e contagiarli per via aerea?
Potrebbe infine il batterio aver causato una linfoadenopatia con prurito diffuso?
Grazie
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Il discreto numero di cellule infiammatorie (leucociti) nel sedimento dell'esame delle urine, in particolare il secondo (614) fa propendere per una vera anche se lieve infezione delle vie urinarie, anche se priva di sintomi particolari. Il batterio Klebsiella deriva dal suo intestino e verosimilmente è stato lì selezionato dai trattamenti antibiotici precedenti. Questo accade abbastanza frequentemente. In assenza di sintomi, condividiamo i dubbi sulle indicazioni a trattare questa situazione con ulteriori antibiotici, che potrebbero innescare un circolo vizioso. Comunque, realisticamente ben sappiamo che prima o poi un Collega l'antibiotico lo prescriverà, non è indispensabile attenersi ai soli farmaci che sono stati testati all'antibiogramma (una minima parte di quelli disponibili), ma valutando con un po' di elasticità si può trovare qualcosa di più comune da utilizzare, considerando che certamente non si tratta di una situazione grave. Le infezoni urinarie non si trasmettono in un ambiente normale in cui si rispetti un minimo di igiene.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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