Come intervenire su stenosi uretrale lieve
Buongiorno, sono un uomo di 50 anni normopeso, sportivo e in buona salute.
Ormai da 25 anni soffro di periodiche infezioni uretrali da escherichia coli (che si manifestano con bruciore, rallentamento del flusso urinario) che curo con trattamento antibiotico.
Gli episodi di infezione possono avere una cadenza di 1-2 volte all'anno in altri casi ho avuto anche periodi di assenza di sintomi per due anni.
Nel 2016 ho eseguito una uretrocistografia retrograda e minzionale che non ha evidenziato residui vescicali e solo un lieve assotigliamento dell'uretra in prossimità del terzo distale del tratto penieno.
Da allora la situazione non è cambiata, non riscontro né miglioramenti né peggioramenti della situazione.
Lo specialista di fiducia mi dice che l'unica soluzione per risolvere il problema è un intervento di uretroplastica con ricostruzione della parte di uretra stenotica tramite mucosa buccale.
Trattandosi di un intervento delicato consiglia di rivolgersi ad uno dei pochi luminari che effettuano questo tipo di intervento a titolo privato non coperto dal servizio sanitario nazionale.
Altre tecniche pare siano ancora sperimentali ed eventuali dilatazioni periodiche sembrano non essere risolutive, anzi dannose se ripetute nel lungo periodo.
Da parte mia quando non ho episodi infettivi in corso mi sento bene e non avverto problemi minzionali.
A questo punto mi chiedo se sia proprio necessario affrontare un intervento così invasivo andando comunque incontro anche al rischio di una non perfetta riuscita o se vi sia la possibilità di intervenire con altre tecniche meno impattanti ma comunque con un buon risultato.
Ringrazio in anticipo per il riscontro.
Saluti.
A.
D.
Ormai da 25 anni soffro di periodiche infezioni uretrali da escherichia coli (che si manifestano con bruciore, rallentamento del flusso urinario) che curo con trattamento antibiotico.
Gli episodi di infezione possono avere una cadenza di 1-2 volte all'anno in altri casi ho avuto anche periodi di assenza di sintomi per due anni.
Nel 2016 ho eseguito una uretrocistografia retrograda e minzionale che non ha evidenziato residui vescicali e solo un lieve assotigliamento dell'uretra in prossimità del terzo distale del tratto penieno.
Da allora la situazione non è cambiata, non riscontro né miglioramenti né peggioramenti della situazione.
Lo specialista di fiducia mi dice che l'unica soluzione per risolvere il problema è un intervento di uretroplastica con ricostruzione della parte di uretra stenotica tramite mucosa buccale.
Trattandosi di un intervento delicato consiglia di rivolgersi ad uno dei pochi luminari che effettuano questo tipo di intervento a titolo privato non coperto dal servizio sanitario nazionale.
Altre tecniche pare siano ancora sperimentali ed eventuali dilatazioni periodiche sembrano non essere risolutive, anzi dannose se ripetute nel lungo periodo.
Da parte mia quando non ho episodi infettivi in corso mi sento bene e non avverto problemi minzionali.
A questo punto mi chiedo se sia proprio necessario affrontare un intervento così invasivo andando comunque incontro anche al rischio di una non perfetta riuscita o se vi sia la possibilità di intervenire con altre tecniche meno impattanti ma comunque con un buon risultato.
Ringrazio in anticipo per il riscontro.
Saluti.
A.
D.
Certamente non si affronta un intervento di questo impegno tecnico, anche se sostanzialmente superficiale, senza aver chiarito la diagnosi in modo approfondito. Non ci si può certo basare solo su un'indagine radiologica in cui peraltro si rileva unicamente un - lieve assottigliamento -. Lei non ci riferisce di costanti riduzioni significative del flusso e comunque sarebbe inderogabile quantomeno l'esecuzione di una flussometria minzionale ed una valutazione endoscopica (uretro-cistoscopia). Inoltre, i suoi episodi di disturbi paiono assai più facilmente collegati ad una prostatite che ad una uretrite associata ad una ipotetica stenosi dell'uretra. I batteri che sorreggono le uretriti del maschio sono altri (gonococco, clamidia, ureaplasma). Il Coli è un comunissimo batterio intestinale responsabile di cistite nella femmina ed evenuali prostatite nel maschio.
In conclusione, le sue preoccupazioni ci paiono al momento infondate, diciamo che sia opportuno prima di tutto valutare la situazione nella sua realtà.
In conclusione, le sue preoccupazioni ci paiono al momento infondate, diciamo che sia opportuno prima di tutto valutare la situazione nella sua realtà.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 219 visite dal 10/09/2025.
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