Sospetta pielonefrite non passa con antibiotico. cosa fare?
Buongiorno, ho 27 anni e da circa 6 mesi soffro di cistiti ricorrenti, curate sia con rimedi naturali che con antibiotici quando i primi non si sono rivelati efficaci.
La settimana scorsa mi sono recata in PS dopo circa 4 giorni di forti dolori al fianco destro e disturbi urinari (minzione frequente, bruciore al basso ventre e simil coliche alla minzione - precisamente dolore al passaggio dell'urina percepito per tutto il percorso dell'uretra fino a collegarsi al retro-fianco destro dove presumibilmente si troverebbe il rene e dove percepivo il forte dolore, quest'ultimo a carattere intermittente, a volte insostenibile, altre volte quasi impercettibile).
Gli esami del sangue sono normali senza segni di infezione né di infiammazione (PCR nella norma ecc.) . Esami delle urine riportano solo leucociti e urinocultura negativa. Pensando ai calcoli renali mi viene effettuata una URO-TAC di cui riporto il risultato: Nessuna dilatazione significativa delle cavità pielocaliche di entrambi i reni. Calcificazione di 4 mm adiacente alla parete posterolaterale sinistra della vescica, la cui topografia endoureterale non è chiara, ma sul presunto decorso dell'uretere inferiore sinistro (calcolo non ostruttivo?) . È presente un'ipodensità a carattere cistico nella fossa iliaca destra (cisti annessiale?) .
Considerato il calcolo a sinistra ma il dolore riferito a destra deducono non sia quella la causa e mi prescrivono Ciproxin 500mg - 2 volte al giorno per 7 giorni. Vi scrivo poiché mi ritrovo oggi al termine della terapia antibiotica con ancora sintomatologia presente, seppure in minor misura.
In ospedale mi avevano detto che dopo 2-3 giorni di antibiotici i sintomi sarebbero migliorati, eppure oggi dopo 8 giorni e 7 di antibiotici ho ancora necessità frequente di urinare, bruciore uretrale e dolore al fianco destro, questa volta fisso e non intermittente, anche se più lieve.
(In una scala da 1 a 10, quando mi sono recata in ospedale era un 8, mentre ora è un 2.)
Preoccupata da una possibile inefficienza dell'antibiotico, ho chiamato il dottore che però mi consiglia di non fare nulla e consultare un ginecologo il prima possibile. L'urologo invece mi prescrive uro-tac con contrasto, cistoscopia e consiglia altrettanto visita ginecologica.
Ho prenotato tutti gli esami per la settimana prossima così come ulteriore urinocultura (10 giorni dopo la fine della terapia con antibiotico) ma mi chiedo cosa dovrei fare nel frattempo? Continuo ad avere questi fastidiosi sintomi e ho il timore di un'infezione non risolta. Aggiungo che non ho mai avuto febbre o vomito, solo i sintomi sopraelencati e una lieve nausea.
La settimana scorsa mi sono recata in PS dopo circa 4 giorni di forti dolori al fianco destro e disturbi urinari (minzione frequente, bruciore al basso ventre e simil coliche alla minzione - precisamente dolore al passaggio dell'urina percepito per tutto il percorso dell'uretra fino a collegarsi al retro-fianco destro dove presumibilmente si troverebbe il rene e dove percepivo il forte dolore, quest'ultimo a carattere intermittente, a volte insostenibile, altre volte quasi impercettibile).
Gli esami del sangue sono normali senza segni di infezione né di infiammazione (PCR nella norma ecc.) . Esami delle urine riportano solo leucociti e urinocultura negativa. Pensando ai calcoli renali mi viene effettuata una URO-TAC di cui riporto il risultato: Nessuna dilatazione significativa delle cavità pielocaliche di entrambi i reni. Calcificazione di 4 mm adiacente alla parete posterolaterale sinistra della vescica, la cui topografia endoureterale non è chiara, ma sul presunto decorso dell'uretere inferiore sinistro (calcolo non ostruttivo?) . È presente un'ipodensità a carattere cistico nella fossa iliaca destra (cisti annessiale?) .
Considerato il calcolo a sinistra ma il dolore riferito a destra deducono non sia quella la causa e mi prescrivono Ciproxin 500mg - 2 volte al giorno per 7 giorni. Vi scrivo poiché mi ritrovo oggi al termine della terapia antibiotica con ancora sintomatologia presente, seppure in minor misura.
In ospedale mi avevano detto che dopo 2-3 giorni di antibiotici i sintomi sarebbero migliorati, eppure oggi dopo 8 giorni e 7 di antibiotici ho ancora necessità frequente di urinare, bruciore uretrale e dolore al fianco destro, questa volta fisso e non intermittente, anche se più lieve.
(In una scala da 1 a 10, quando mi sono recata in ospedale era un 8, mentre ora è un 2.)
Preoccupata da una possibile inefficienza dell'antibiotico, ho chiamato il dottore che però mi consiglia di non fare nulla e consultare un ginecologo il prima possibile. L'urologo invece mi prescrive uro-tac con contrasto, cistoscopia e consiglia altrettanto visita ginecologica.
Ho prenotato tutti gli esami per la settimana prossima così come ulteriore urinocultura (10 giorni dopo la fine della terapia con antibiotico) ma mi chiedo cosa dovrei fare nel frattempo? Continuo ad avere questi fastidiosi sintomi e ho il timore di un'infezione non risolta. Aggiungo che non ho mai avuto febbre o vomito, solo i sintomi sopraelencati e una lieve nausea.
Talora la cistite induce un rigonfiamento (èdema) della mucosa vescicale che coinvolge anche lo sbocco dell'uretere (meàto), causando quindi una ostruzione del flusso urinario che si ripercuote sul rene, con comparsa di dolori a tipo colica. In questa situazione, la quasi completa negatività della TAC rafforza questa ipotesi. La terapia antibiotica può decapitare anche velocemente l'infezione, ma può persistere una condizione infiammatoria in grado talora di trascinarsi abbastanza a lungo. Questa risponde in genere ad una terapia con veri anti-infiammatori (es. FANS, nìmesulide, ecc.). Ne parli eventualmente con il suo medico curante. La situazione sarà da rivalutare con gli esiti degli esami di urina ripetuti. L'assenza di sintomi e di dilatazione delle alte vie urinarie a sinistra ci lascia un po' in dubbio sul fatto che quanto osservato sia veramente un calcolo. In ogni caso, sarà opportuno controllare con una ecografia tra alcune settimane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie dottore, ma è possibile che io abbia queste cistiti o abbia avuto pielonefrite senza febbre, pcr <0.60 e con urinocoltura negativa?
Anche lo scorso luglio sono stata nella stessa situazione, avevo tutta la sintomatologia di una cistite ma urinocoltura negativa con dolore al fianco andato via da solo.
In ospedale oltre gli antibiotici mi hanno prescritto Brufen 2/3 volte al giorno e Tachipirina ma ho preso solo ibuprofene 1 volta al giorno i primi 3 giorni di terapia perché mi dava problemi di stomaco, tachipirina non avendo febbre l'ho evitata.
Riporto anche pH urine a 5,5 e nelle analisi del sangue il potassio leggermente basso. Non so se possano aiutare il quadro, assieme ai globuli bianchi nelle urine sono gli unici valori non nella norma.
Ritiene necessario aggiungere anche ecografia in aggiunta all'Uro-tac con contrasto che mi ha prescritto l'urologo? O questa può fungere?
Inoltre conferma anche lei che 7 giorni di antibiotici siano sufficienti nonostante sia ancora presente sintomatologia? Il mio medico curante ha avuto un approccio un po' "aspetta e spera" dicendomi che se poi mi salisse la febbre o peggiorasse il quadro dovrei tornare al pronto soccorso ma fino ad allora aspettare e non fare nulla. Se è anche lei di questa idea, allora mi tranquillizzo.
Anche lo scorso luglio sono stata nella stessa situazione, avevo tutta la sintomatologia di una cistite ma urinocoltura negativa con dolore al fianco andato via da solo.
In ospedale oltre gli antibiotici mi hanno prescritto Brufen 2/3 volte al giorno e Tachipirina ma ho preso solo ibuprofene 1 volta al giorno i primi 3 giorni di terapia perché mi dava problemi di stomaco, tachipirina non avendo febbre l'ho evitata.
Riporto anche pH urine a 5,5 e nelle analisi del sangue il potassio leggermente basso. Non so se possano aiutare il quadro, assieme ai globuli bianchi nelle urine sono gli unici valori non nella norma.
Ritiene necessario aggiungere anche ecografia in aggiunta all'Uro-tac con contrasto che mi ha prescritto l'urologo? O questa può fungere?
Inoltre conferma anche lei che 7 giorni di antibiotici siano sufficienti nonostante sia ancora presente sintomatologia? Il mio medico curante ha avuto un approccio un po' "aspetta e spera" dicendomi che se poi mi salisse la febbre o peggiorasse il quadro dovrei tornare al pronto soccorso ma fino ad allora aspettare e non fare nulla. Se è anche lei di questa idea, allora mi tranquillizzo.
Dipende un po' dall'evoluzone dei fatti nel prossimo periodo, se ci si avvia ad un miglioramento, almeno in prima battuta, si può eseguire l'ecografia, poi eventualmente si vedrà. In caso di persistenza di sintomi significativi è invece meglio ripetere la TAC.
In assenza di febbre, non consiglieremmo per ora altri antibiotici, mentre magari è invece utile cercare di insistere con la terapia anti-infiammatoiria, prendedo gli opportuni provvedimenti del caso (protezione gastrica, eccetera).
In assenza di febbre, non consiglieremmo per ora altri antibiotici, mentre magari è invece utile cercare di insistere con la terapia anti-infiammatoiria, prendedo gli opportuni provvedimenti del caso (protezione gastrica, eccetera).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
In realtà la prima TAC di cui le ho scritto il risultato mi è stata fatta stesso in ospedale quando sono andata al pronto soccorso. La seconda di cui parlavo mi è stata prescritta dall'urologo ma questa volta con contrasto, dato il risultato dubbio della prima (senza contrasto).
La effettuerò settimana prossima, fino ad allora spero di non peggiorare e continuo con anti-infiammatori come consigliato sia da lei che dal mio medico.
Lei cosa pensa delle cistiti/pielonefrite senza febbre, PCR normale e con urinocoltura negativa?
Cioè come può esserci una condizione infiammatoria sia tale da trascinarsi anche dopo l'antibiotico ma comunque non sufficiente da risultare nelle analisi del sangue? Non riesco a capire...
Può essere un falso negativo o può trattarsi di cistiti non batteriche e nessuna pielonefrite ma solo un'ipotesi empirica dell'ospedale?
Grazie mille in anticipo e scusi se protraggo il consulto
La effettuerò settimana prossima, fino ad allora spero di non peggiorare e continuo con anti-infiammatori come consigliato sia da lei che dal mio medico.
Lei cosa pensa delle cistiti/pielonefrite senza febbre, PCR normale e con urinocoltura negativa?
Cioè come può esserci una condizione infiammatoria sia tale da trascinarsi anche dopo l'antibiotico ma comunque non sufficiente da risultare nelle analisi del sangue? Non riesco a capire...
Può essere un falso negativo o può trattarsi di cistiti non batteriche e nessuna pielonefrite ma solo un'ipotesi empirica dell'ospedale?
Grazie mille in anticipo e scusi se protraggo il consulto
Una cistite, per intensa che sia, se non vi è febbre, in genere non altera i parametri ematici.
La vera cistite ha sempre una causa batterica.
La vera cistite ha sempre una causa batterica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 397 visite dal 17/09/2025.
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